Sono tra le più comuni cause di dolore cronico e di infiammazione ed è importante la loro diagnosi corretta e precoce.
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Svegliarsi una mattina con un ginocchio o una caviglia gonfi e dolenti; oppure dolore, tumefazione e rigidità alle mani presenti da qualche tempo; o un mal di schiena che non fa dormire bene la notte… sono solo alcune delle modalità con cui si possono manifestare nel paziente le malattie reumatiche.
Si tratta di un gruppo numeroso di malattie, oltre cento, che possono insorgere a qualsiasi età ; di solito nell’adulto e nell’anziano, ma  anche nel giovane e in qualche caso nel bambino. Essenzialmente possono essere di tipo: degenerativo (come l’artrosi), infiammatorio (le artriti), dismetabolico (legate cioè a disturbi del metabolismo, come ad esempio la gotta).
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Compaiono con sintomi diversi e con modalità di esordio differenti; alcune volte in maniera improvvisa, acuta, altre volte in maniera più insidiosa e subdola.
Quello che le accomuna è il cosiddetto impegno articolare, cioè l’interessamento di varie articolazioni che presentano dolore e ridotta capacità funzionale. Ma anche le strutture periarticolari, come tendini, capsule, legamenti, muscoli, e altri organi e apparati possono essere colpiti da queste malattie.Â
Spesso sono presenti anche sintomi sistemici, come astenia, febbre, anemia, ecc.
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Le malattie reumatiche, nella cultura popolare note come “reumatismiâ€, sono molto diffuse nella popolazione: in Italia si stima che l’artrosi interessi circa 4 milioni di persone; l’artrite reumatoide circa 300.000, altre artriti 6-700.000, la gotta 100.000, le connettiviti 40.000.
Nel complesso nel nostro Paese colpiscono circa 5 milioni e mezzo di persone; si tratta quindi di vere e proprie malattie “socialiâ€, ad altissima diffusione, che comportano elevati costi sia per il paziente (in termini di dolore, disabilità , qualità della vita, spesa per i farmaci) che per la società (costi per le terapie, perdita di giornate di lavoro).Â
Queste patologie hanno prevalentemente un andamento evolutivo cronico e possono portare progressivamente alla disabilità : se non curate adeguatamente e tempestivamente, circa il 50% delle artriti dopo 10 anni va incontro ad un danno articolare permanente che porta ad invalidità ; come causa di invalidità , nel loro complesso le malattie reumatiche sono al secondo posto dopo le malattie cardiovascolari; è quindi fondamentale la loro diagnosi corretta e precoce. Â
Le articolazioni come detto sono le strutture primariamente interessate ed è fondamentale distinguere se il danno a questo livello sia determinato da una forma comune di artrosi o da una artrite.Â
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L’artrosi è una malattia reumatica di tipo degenerativo, cronico, che può colpire qualunque articolazione, ma soprattutto la colonna vertebrale, le mani, le anche, le ginocchia.
Sono danneggiati soprattutto la cartilagine articolare e l’osso sottostante (osso subcondrale).
Abbiamo l’artrosi primaria, frequente e tipica dell’età anziana, e quella secondaria, ad esempio a traumi o microtraumi ripetuti nel tempo (in alcune attività lavorative, oppure negli sportivi). Il dolore articolare è presente di solito durante il giorno, all’inizio di un movimento.
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L’artrite invece è una malattia reumatica di tipo infiammatorio, cronica, spesso invalidante.
L’infiammazione parte dalla membrana sinoviale (la membrana che riveste internamente le articolazioni) e va a danneggiare in maniera severa le altre strutture articolari, fino a portare a gravi deformità .
Esistono tanti tipi di artrite: l’artrite reumatoide, l’artite psoriasica, l’artrite infettiva, l’artrite reattiva, quella da microcristalli (gotta, condrocalcinosi), le spondiloartriti, l’artrite delle connettiviti.
Può colpire una o più articolazioni; il dolore è presente anche di notte, non migliora col movimento e compare anche a riposo, spesso vi è una rigidità al mattino prolungata (oltre 30-60 minuti).Â
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L’artrite Reumatoide è una malattia infiammatoria cronica sistemica che colpisce prevalentemente le articolazioni.
La causa dell’AR non è nota, ma si ritiene che molteplici meccanismi immunologici vengano alterati nel decorso della malattia inducendo un automantenimento della infiammazione.
Nelle forme più severe di artrite reumatoide è stata osservata una riduzione della sopravvivenza rispetto alla popolazione generale, similmente a quanto accade nella cardiopatia ischemica cronica.Â
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Oltre all’artrosi e alle poliartriti un altro gruppo importante di malattie reumatiche è quello delle connettiviti: malattie infiammatorie sistemiche che colpiscono il tessuto connettivo, presente in tutto l’organismo; perciò coinvolgono oltre al sistema muscolo-scheletrico vari organi e apparati: cuore, polmoni, reni, vasi sanguigni, cute; è ciò che accade nelle malattie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, la polimiosite, le vasculiti.
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Altra patologia emergente è la fibromialgia, caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, senza segni di artrite o artrosi, con esami radiologici e di laboratorio nella norma; è una forma diffusa soprattutto nella donna giovane in cui il sintomo cardine, il dolore, può associarsi a stress fisici o psichici, ansia, depressione, disturbi del sonno.
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Le malattie reumatiche sono fra le più importanti cause di dolore cronico nella popolazione.
Negli ultimi anni nuovi test e nuove metodiche di imaging (risonanza magnetica, ecografia articolare) ne consentono una diagnosi più precoce e più accurata. Inoltre le terapie ora a disposizione consentono di curare sempre meglio il paziente reumatologico.
Presso l’Ospedale di Gavardo da anni è attivo un centro di Reumatologia in cui possono essere trattati anche i pazienti più impegnativi e in cui vengono erogate anche le terapie con i cosiddetti “farmaci biologiciâ€, la cui immissione in commercio ha segnato una nuova era nella cura dell’artrite reumatoide e di altre poliartriti croniche.Â
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Dr. Paolo Prandini
Responsabile Centro Trasfusionale
Ospedale di Gavardo
Az. Osp. Desenzano del Garda
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