Il ruolo del medico radiologo

Alla radiologia tradizionale e alla più recente tomografia computerizzata, metodiche che utilizzano radiazioni ionizzanti (raggi X), se ne sono affiancate altre come per esempio l’ecografia e la risonanza magnetica che impiegano rispettivamente gli ultrasuoni ed i campi magnetici per generare immagini di organi e strutture del corpo umano, utili per la diagnosi di malattie.
Nonostante il ruolo in costante crescita dell’ecografia e della risonanza magnetica, in ambito diagnostico, sono ancora le metodiche che utilizzano le radiazioni ionizzanti, potenzialmente dannose per il paziente, a costituire la quota maggiore di esami eseguiti nei Servizi di Radiologia.
La potenziale dannosità delle radiazioni utilizzate a scopo diagnostico se ha un peso relativo per gli esami di radiologia tradizionale come l’rx del torace o dei segmenti ossei, diventa sempre maggiore con l’aumentare della dose somministrata (urografia, clisma opaco) per raggiungere livelli di assoluta attenzione per esami come la TC spirale.
A titolo esemplificativo un esame TC spirale del torace corrisponde a circa 400 radiografie del torace e, in un contesto di costante aumento di richieste di esami di diagnostica per immagini (non sempre giustificato) è proprio per questi esami che il numero di richieste è in particolare e costante aumento.
Orientarsi in un settore così delicato e complesso non è facile non solo per i pazienti ma spesso anche per i medici che prescrivono esami diagnostici.
Valutare la congruità delle richieste di esami che comportano per il paziente l’assorbimento di dosi di radiazioni così elevate è sempre necessario ed è compito specifico del Medico radiologo.
Ovviamente già il Medico prescrittore, sia esso Medico di Medicina Generale o Specialista, valuta attentamente l’opportunità della richiesta ma il ruolo del Medico radiologo, oltre che sancito dalla legislazione vigente, diventa insostituibile. Spetta a lui grazie alle sue conoscenze specifiche individuare e proporre, per esempio, una metodica che consenta di ottenere lo stesso risultato diagnostico riducendo o annullando addirittura la dose somministrata al paziente.
Questo spiega perché qualche volta succeda che un paziente presentatosi in radiologia veda annullata o modificata la prescrizione con un esame diverso da quello atteso.
Ovviamente l’obiettivo è quello di poter evitare questo piccolo inconveniente incentivando una sempre più stretta comunicazione tra Specialista Radiologo e Medici di Medicina Generale, uno degli intenti che in particolare in quest’ultimo periodo viene perseguito dall’Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda.

Dr. Tiberio Evoli
Direttore U.O. Radiodiagnostica
Presidio Ospedaliero Gavardo/Salò
Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda

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