15 Gennaio 2016, 07.34
Quaderni di Cinema

Chi ha visto Luca Medici?

di Nicola 'nimi' Cargnoni

Nata da un post su facebook, ecco l’anti-recensione di Quo vado?


Non recensirò il film con Checco Zalone per gli stessi motivi secondo i quali per me è assurdo denigrarlo.
Quelli con Zalone sono film che non necessitano di un punto di vista, di una recensione o di essere approfonditi. Sono film che devono divertire e far ridere la massa e che devono portare a far riflettere chi non si sofferma sulla demenzialità delle battute. Null'altro. Checco Zalone è un genio nel farci ridere e, al tempo stesso, farci sentire in colpa per il fatto che stiamo ridendo.

I paragoni con altre epoche sono francamente fuori luogo.
I rimpianti per Chaplin, Sordi, Buster Keaton, Totò o Fantozzi sono altrettanto fuori luogo.
Non è detto che la comicità di Checco Zalone sia per forza più "degradante" o più "banale" di quella di altri comici del passato. Sarebbe come paragonare un horror come Vampyr o come Nosferatu agli horror realizzati con le moderne tecnologie.
E questo vale per qualsiasi altro genere e il discorso non si limita al solo aspetto tecnico, ma riguarda anche i sottotesti, il discorso culturale e la temperie dell'epoca.

Quo Vado? offre una sfilza di spunti geniali.
Non è nemmeno un film "sul" posto fisso, ma è l'ennesimo film zaloniano sulle intrinseche e malsane abitudini degli italiani (e in particolar modo dei meridionali).
Checco Zalone è anche l'unico capace di "svestire" lo snobismo del pubblico d'essay, facendo andare al cinema anche quelli (come me, lo ammetto) che non vanno più a vedere le commedie italiane quasi per principio.

In questi giorni ho letto molte analisi
su quello che sarebbe il presunto monopolio della distribuzione; ho letto recensioni che vogliono in un qualche modo smontare l'impianto della comicità di Luca Medici.
Mah! Come io mi esalto per Carol, altre persone ritengono opportuno spendere del tempo per filosofeggiare su Quo Vado. Ed è giusto così, anche questa è libertà di pensiero e di stampa.

Però certe punte di "astio" nei confronti di Checco Zalone non mi sono chiare.
La rabbia per la sua preponderante presenza in sala nemmeno. Del resto è ciò che la gente vuole vedere e ben vengano certi numeri: il cinema è un'industria e ha bisogno anche di incassi.

Dal mio punto di vista trovo molto più genuina l'operazione che fa Checco Zalone, rispetto a quanto successo con Star Wars: in quel caso si è trattato di un palese e sfacciato utilizzo di un marchio mondiale, che gioca sulla nostalgia e sull'entusiasmo della gente, che è teso a realizzare un prodotto filmico con lo scopo di incassare a più non posso.
Se poi ci fossero anche intenti artistici non si sa, perché a quanto pare sembra non siano emersi.

A "parità di intenti" a questo punto molto meglio la "povertà artistica" di Checco Zalone, almeno non ha la pretesa di scomodare i miti del passato.
Anzi, una delle critiche maggiori che si fanno a Checco Zalone è che "è una persona intelligente, potrebbe fare di meglio". Ma anche no.

Luca Medici ha creato una maschera e la sa portare benissimo, se dovesse cominciare a impegnarsi su piani più sofisticati sarebbe la fine. Anzi, forse diverrebbe un tipo di comicità più raffinata, perderebbe almeno il 70% del suo pubblico e addio.
Checco piace così com'è: sempliciotto e demenziale per la massa, ma intelligente quanto basta per farsi capire anche da chi riflette sulle situazioni messe in scena.
Del resto Zalone stesso non vuole essere preso sul serio, visto che non esiste una sola intervista dove si ponga in maniera "seria" rispetto ai film che interpreta.

Altro spunto potrebbe riguardare la discussione sulle modalità, più o meno furbesche, che stanno alla base di un tale successo.
Alcune lamentele si riferiscono al fatto che questo tipo di film monopolizza le sale durante il periodo natalizio e che buona parte del pubblico poi non si vedrà più al cinema fino al Natale del prossimo anno.
Ma c'è anche da ricordare che il precedente Sole a Catinelle fu distribuito a fine ottobre 2013, e non durante le vacanze le vacanze natalizie.

Ricordo ancora con un sorriso le polemiche feroci, risalenti all'autunno 2014 (e quindi quasi un anno e mezzo fa!) sul fatto che si volesse posticipare Star Wars per far uscire Zalone il 16 dicembre.
Bè, dal punto di vista di Zalone è proprio vero che "non tutti i mali vengono per nuocere", forse gli è andata meglio così. Anzi, ha letteralmente surclassato Star Wars.

Detta in maniera molto pratica, Zalone avrebbe sbancato se anche fosse uscito a marzo o a giugno.
La vera domanda da porsi è: come funziona il mercato? l'offerta guida la domanda o viceversa? Si tratta di un fattore di distribuzione o è un “problema” CULTURALE?

Alla fine io non mi sento di puntare il dito contro la distribuzione. E nemmeno contro le piccole sale che hanno approfittato del momento.
Giusto per restare in un ambito che conosco, e che riguarda direttamente il film, posso dire che a Conversano (paese dove sono state girate molte scene di Quo vado? e dove Luca Medici ha frequentato il liceo) c'è un cinema di tre sale.

Dall'1 al 5 gennaio ha proiettato SOLO Checco Zalone. A ripetizione e a nastro.
Ma queste tre sale insieme fanno circa 500 spettatori, che moltiplicati per 6 euro sono tremila euro.
Calcolando almeno un paio di proiezioni per sala, sono sei mila euro al giorno per cinque giorni. Facendo i conti della serva (e facendosi gli affari degli altri), questo cinema nel suo piccolo ha fatto l’incasso di un anno intero, vogliamo dargli qualche colpa?

La colpa maggiore ce l'hanno invece le grandi catene multisala, gli UCI, i THE SPACE, o le multisale cittadine, che spesso hanno 9, 10, 11 sale e non programmano MAI, sottolineo MAI i film d'autore o di piccola distribuzione, nemmeno per una proiezione e nemmeno nella saletta più piccola.
Però li capisco, perché effettivamente io frequento i cinema dove passano i film d'autore e per quelli non c'è quasi mai la coda.

Quindi sì, possiamo discutere delle modalità del successo di Checco Zalone, ma si tratta di modalità quasi fisiologiche, necessarie...
In fondo Quo vado? non ha rubato spazio a nessun altro film. Chi ha voluto vedere altri titoli ha potuto farlo, magari spostandosi di qualche chilometro, ma la realtà è che quasi tutto il pubblico voleva vedere il film con Zalone.

Tra l'altro aggiungo: paradossalmente la battuta migliore del film non la dice nemmeno Zalone, ma la dice la protagonista femminile.
E non è nemmeno una battuta, ma è una frase seria: quando le chiedono "ma che torni a fare in Italia?" lei risponde candida e convinta: "bè, ho delle competenze, qualche titolo, manderò dei curriculum e qualcosa troverò!".
A riprova del fatto che nei suoi film Checco Zalone catalizza tutta la demenzialità, lasciando però ampi (e nascosti) margini di riflessione nelle parole pronunciate dai co-protagonisti.

Eccomi qua: forse questo pezzo è a suo modo una recensione di Quo Vado?, e quindi ci sono cascato, ma almeno ho detto la mia sui vari tentativi social-filosofici di voler per forza criticare/incasellare/spiegare il film con Checco Zalone.

Con una sola raccomandazione: andate a vederlo e vi divertirete, a meno che non entriate in sala prevenuti.
Anzi, due raccomandazioni: andate a visitare Conversano, perché si trova in quella parte di Puglia che è molto più interessante del Salento.

Nicola ‘nimi’ Cargnoni

Già nelle sale (da segnalare): Carol, La grande scommessa, Quo vado?, Il ponte delle spie, Irrational man.
In uscita giovedì 14 gennaio: Creed (Nato per combattere), La corrispondenza, Revenant (il 16 gennaio).
   
Per conoscere la programmazione della provincia:
1.    Andare su http://www.mymovies.it/cinema/brescia/
2.    Appare la lista dei film presenti in città e provincia.
3.    Per ogni film è segnalato il paese o il cinema in cui lo si può trovare.




Commenti:
ID63693 - 16/01/2016 00:08:53 - (Aquila) - Si a Luca Medici, ma meglio il SALENTO!

Si, concordo con il commento positivo sul film di Luca Medici, ma non concordo sul fatto che Conversano sia meglio del SALENTO!Il SALENTO, cioè la provincia di LECCE, e' a mio avviso, visto che ho visitato tutta la Puglia ed in maniera completa, la parte piu' bella della Puglia, sia sotto il profilo naturale, che artistico e non solo!

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