Nella prime quattro sezioni abbiamo definito la volontà come la decisione che, smarcandosi dal dubbio, si veste della fermezza di verità...
vi voglio bene. e vi prego ..non abbiate paura di comunicare e di dire.il silenzio alle volte non è d'oro..baci
hai colto il senso dell'ignoranza.
sono proprio una svirgolata..ma credo di inuire perchè (oltre al fatto di non conoscere la grammatica.almeno le mie lacune le ammetto!) è che mi fermo su ogni parola e quando mi fermo..virgola!saluti.
Un vecchio refrain recita così: anche il non decidere è un decidere. Ossia il non scegliere è appunto una scelta, tanto che l'uomo non può che muoversi, non può che decidere in ogni caso. Così anche se volesse, non potrebbe. Se poi proprio volesse, allora gli si potrebbe rinfacciare che il suo volere è un volere l'impossibile. Cosa può volere l'uomo? Solo il possibile. E cosa è il possibile? E' qualcosa che al momento in cui diventa oggetto del desiderio umano, si rende inafferabile. Ma insomma cosa rimane infine all'uomo nella sua condizione di mortale? Solo il cristallizato immobile infinito incommensurabile essere. Rigido, fermo, incorruttibile, necessario, senza tempo. E l'uomo che ci fa in questo necessario essere infinito? Riflette sul nulla. Cerca di eludere il suo divenire, di anestetizzarlo. Non ci riesce, ovviamente. Allora si perde. Alla fine legge i titoli di coda e rimane interdetto. Non si aspettava la parola
fine.
Ma l'uomo come inscritto nel destino della necessità è testimone dell'apparire dell'esser sé dell'essente e del suo non esser l'altro, l'esser l'altro è appunto l'uomo (essere) mortale (l'altro). Questa contesa tra il Destino e la sua negazione appare ed è un eterno. Ciò che però del destino è la negazione, è autonegazione e non altrimenti; non della negazione il Destino può essere autonegazione che se il destino è l'incontrovertibile e poiché il destino è l'incontrovertibile, la sua negazione, se vuole essere tale, in quanto nega l'innegabile e si vuol tener ferma, è fondata sul destino si che la sua negazione è autonegazione.
Il destino della necessità è ciò che vede il mortale nella sua contraddizione, quale. La contraddizione che il destino vede nel mortale, visione che non può il mortale avere, visione che è l'inconscio dell'inconscio, è da una parte quel tener ferme le differenze che sono il costituente "divenire altro" della vita nella morte (o dalla vita alla morte) e dall'altra l'identità di vita e di morte, si che l'inconscio è la prima e l'inconscio dell'inconscio la seconda. Il destino così mostra che la produzione di questa contraddizione è il nulla del suo contenuto che esiste come contraddizione. Se guardiamo alla prima parte, l'inconscio del mortale, allora abbiamo l'opposizione tra vita e morte si che una sta in sè e l'altra anche ma questa posizione impedisce il divenire della vita in morte, se guardiamo alla seconda invece si ha che la vita è morte e questo è l'inconscio dell'inconscio del mortale,
la follia. Allora il destino mostra che il diventare altro da sé della vita, come di ogni altro diventare altro di ogni sé, è l'impossibile che si vuole possibile, si che la vita non è la vita ma è la morte, si che la morte è morte da parte della vita , ché infine la morte è vita, l'impossibile appunto.
L'indecisione del decidere 1.1 Il nichilismo la la decisione della volont che si manifesta come la forza originaria capace di guidare l'oscillazione delle cose tra l'essere e il niente, decisione che non coscienza ma potenza
L'indecisione del decidere 1.2 Nel 1.1 abbiamo detto in parole poverissime che la volont di potenza riconosce l'ente come quel qualche cosa che oscilla tra l'essere e il niente
L'indecisione del decidere 1.3 Fra tutto e niente, volont, potenza e contraddizione, proseguono le lezioni di filosofia di Dru, ispirate come sempre dal pensiero di Emanuele Severino
L'indecisione del decidere 1.4 Lezioni di filosofia, quarta parte
¤ L'indecisione del decidere 1.1
¤ L'indecisione del decidere 1.2
¤ L'indecisione del decidere 1.3
Il cacciatore cieco Ognuno di noi, nel corso della vita, prende decisioni. E' costretto a prendere decisioni. Anche il decidere di non decidere una decisione
Le cerimonie di commemorazione e i momenti di festa per il 79° Anniversario della Liberazione nei comuni valsabbini e limitrofi
Accompagnata, tra gli altri, da Nicola Bianco Speroni del Rotary Club valsabbino, la signora Kobayashi, moglie del Console Generale del Giappone, ha visitato i giardini della Fondazione Heller
Per la rassegna “Altri Sguardi” questo mercoledì, 24 aprile, Federica Molteni in scena nello spettacolo dedicato al ciclista italiano che salvò centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale
Al sodalizio sono stati legati, nel corso degli anni, ristoranti valsabbini e gardesani che donavano ai commensali degli speciali piatti in ceramica decorati, ora oggetto di collezione
Tutti noi abbiamo familiarità con l'attesa. Solitamente non la vediamo di buon occhio e, se fosse possibile accorciare i tempi per ottenere una determinata cosa, immagino che nessuno di noi si tirerebbe indietro. Ma l'attesa non potrebbe avere anche degli aspetti positivi?
Il coro di Puegnago del Garda ha vinto il secondo premio al Concorso Corale Nazionale
Questo mercoledì, 17 aprile, al Cinema di Vestone la commedia amara del regisa finlandese, chiusura di una quadrilogia iniziata nel lontano 1986
Inaugurata alla presenza delle autorità la mostra “L’età del Legno. 4000 anni fa al Lucone” presso il Museo archeologico della Valle Sabbia
Annalisa Durante, la torcia che diffonde luce dovunque sia raccontata la sua storia
La sezione valsabbina dei Testimoni di Geova è impegnata in un'importante campagna mediatica per combattere un fenomeno che coinvolge ormai circa 300 milioni di persone nel mondo
ID40691 - 27/01/2014 13:28:41 - (sonia.c) - sà una cosa sior dru?
oggi mi sento solidale con lei1 non in merito a questo articolo ma,in generale,nel faticoso tentativo di "dire" in un mondo che ,in maggioranza, non sa il significato delle proprie e altrui parole. mi sento solidale perchè,lei (e la filosofia in generale) sono di difficile comprensione ai più,appunto,per una mancata conoscenza..ma questo vale per tutta la conoscenza! io mi sono trovata a fronteggiare 5 persone che,tra l'altro,credevano di avere ragione solo per "superiorità "numerica..mentre ,come succede a lei o in generale a chi conosce,le avevo contro ,solo perchè "loro" non conoscevano,non sapevano ,cosa stavo dicendo...un'altra punto a sfavore della negazione ,fra le tante:negare la conoscenza..saluti.(ok! mi son tolta un sassolino personale ihih)