Dolore lombare e sciatico: terapia con epidurale

Il dolore della colonna vertebrale, in particolare il dolore lombare e la sciatica, sono molto frequenti e invalidanti. Secondo alcune statistiche oltre il 60% delle persone ne soffrono almeno una volta nella vita in modo grave, con un cosiddetto costo sociale molo alto in termini di invalidità, limitazioni lavorative e spesa sanitaria. Quel che più conta per un medico, tuttavia, è la grande sofferenza che colpisce la persona malata e la compromissione della sua vita personale e di relazione, a volte in modo cronico. Si definisce acuto un dolore cominciato da meno di un mese, in fase di cronicizzazione nel secondo mese e cronico oltre i due mesi.

Le cause vanno individuate nell’eccessivo carico meccanico e nei fenomeni legati all’invecchiamento. Lo stress meccanico gioca un ruolo determinante per l’insorgenza di pressioni anomale sulle diverse parti delle vertebre, soprattutto a carico del disco intervertebrale e delle articolazioni vertebrali o faccette articolari. Con l’avanzare dell’età si verificano tre fenomeni: 1) la disidratazione del nucleo polposo centrale dei dischi cartilaginei intervertebrali, 2) alterazione delle cellule della cartilagine, che diminuiscono di numero e riducono la produzione delle sostanze cartilaginee 3) modificazioni artrosiche e artritiche dell’osso vertebrale. Ne consegue una riduzione dello spessore dei dischi, una minore elasticità e una diminuzione della loro capacità di funzionare come cuscinetto ammortizzatore fra le vertebre, oltre a facilità di rottura e formazione di ernie o sporgenze a causa della minore elasticità. La patologia del disco, a pari età, è più frequente nel maschio, mentre le donne oltre i 55 anni sono più spesso colpite da patologie degenerative dell’osso vertebrale a causa della maggior frequenza di osteoporosi e artrite.

Un particolare e grave tipo di dolore è la sindrome dolorosa cronica lombare o lombosciatalgica dopo interventi chirurgici per ernie discali. Si stima che ne soffra circa il 10% dei pazienti operati, anche in assenza di evidenti cause. E’ possibile che sia la conseguenza di cicatrici, aderenze o restringimenti fibrosi del canale vertebrale, sede del midollo spinale e delle radici nervose. In alcuni sfortunati casi, si verificano altre erniazioni del disco dopo l’intervento. L’esecuzione di una TAC o di una risonanza magnetica evidenzia bene lo stato della colonna, benchè non sempre ci sia corrispondenza fra le immagini e i sintomi dolorosi. Una visita attenta è indispensabile prima di decidere se e dove eseguire una iniezione mirata di cortisone nello spazio epidurale del canale vertebrale.

Il cortisone è un potente anti infiammatorio, inoltre diminuisce l’edema, o gonfiore, che si accompagna all’infiammazione delle radici nervose compresse in un piccolo spazio a cause delle sporgenze e ernie del disco, o da restringimenti ossei. Quando una consueta terapia per bocca con antidolorifici e cortisone non è efficace, può essere molto utile depositare del cortisone in alta dose e lungo effetto laddove serve, cioè appunto nello spazio epidurale.

L’efficacia della iniezione epidurale di cortisone è massima se l’ago viene posizionato in modo mirato, preciso, nello spazio fra le vertebre e dal lato più colpito dal dolore. E’ questo che distingue la metodica che utilizziamo presso l’Ospedale di Gavardo rispetto ai cosiddetti “cicli di infiltrazioni” di solo anestetico, di efficacia modesta e limitata nel tempo, se non nulla.

Dr. Alberto Ischia
Direttore Anestesia/Rianimazione
Ospedale di Gavardo
Az. Ospedaliera di Desenzano del Garda

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