25 Giugno 2021, 09.32
Eurostorie

Chi resta e chi no

di Luca Rota

Terminati i gironi, è tempo di ottavi, con sedici squadre su ventiquattro che continuano la loro avventura, poche sorprese e un po’ di suspence fino al fischio finale della terza giornata. Si parte sabato: chi sbaglia va a casa


Tra le escluse dalla prima fase, la sola ad essersi fatta onore è stata l’Ungheria dell’italiano Marco Rossi. I magiari hanno fatto soffrire Francia e Germania, venendo eliminati solo a pochi minuti dalla fine da un guizzo di Goretzka. Una favola calcistica che, in questo caso, va oltre il brutto spettacolo offerto sugli spalti della Puskas Arena dai sostenitori di casa.

Russia, Finlandia e Slovacchia non hanno lottato, e se lo hanno fatto, è riuscito loro molto male. Stessa sorte per la Turchia, mentre la Polonia, alla vigilia data quasi per certa nella griglia degli ottavi, ha vissuto di sussulti che però non sono bastati a superare il turno.

Si arrende al risveglio croato la Scozia, anch’essa vittima di sé stessa e troppo arrendevole nel primo match, così come saluta in anticipo il torneo la piccola Macedonia del Nord, che insieme al suo capitano Pandev ha provato a prolungare i tempi della favola, ma nulla ha potuto contro avversari nettamente superiori.

Il quadro degli ottavi ci presenta sedici rappresentative nazionali, tutte con l’obiettivo comune di raggiungere la finale e farla propria.  
L’Italia ha offerto quanto di meglio ci si potesse aspettare, con tre vittorie, sette gol fatti e zero subiti, tra ritmo veloce, pressing alto, ricerca continua della fase offensiva e difesa ermetica. Mancini ha dato mentalità vincente e schemi equilibrati, impostando un gioco d’attacco che finora ha concesso veramente poco agli avversari.

Proverà a misurarne le ambizioni un’Austria agli antipodi, fautrice di un gioco essenziale e speculare, che non sarebbe errato definire proprio “all’italiana”. Vedremo come si comporteranno gli azzurri di fronte ad un atteggiamento tattico che tanto bene conoscono.

Storia simile quella del Belgio, vittorioso in tutti e tre gli incontri, con una sola rete incassata. Il sorteggio gli ha messo contro il Portogallo di Ronaldo, nel frattempo diventato ex aequo con l‘iraniano Ali Daei miglior marcatore di sempre (109 reti) con le nazionali. I lusitani saranno desiderosi di rifarsi, dopo un girone in sordina superato per il rotto della cuffia da terza. Comunque vada si assisterà ad un bel quarto di finale, in una sfida che in gergo si potrebbe definire finale anticipata.

La Francia è bella, forte e temibilissima, lo avevamo già detto; non brilla però particolarmente, risultando comunque prima nel girone di ferro, nonostante i due pareggi. La sfida coi cugini svizzeri, anch’essi apparsi in affanno, ma qualificati tra le migliori terze, rappresenta il preludio ad un successivo ed affascinante quarto di finale.

L’incrocio infatti vede opposte la Roja, rinata eliminando Hamsik e compagni con un sonoro 5a0, e la Croazia che guidata dall’estro del proprio capitano Modric, sbanca Hampden Park e si ripropone come mina vagante della parte sinistra del tabellone. Entrambe non saranno avversario semplice da battere. Anche da questa sfida uscirà un quarto non proprio brutto, altra possibile finale anticipata.

Il coraggioso Galles, uscito sconfitto dal match contro gli azzurri, chiude secondo, con l’urna che gli riserva la rediviva Danimarca, risorta dopo due sconfitte di fila, giustiziera a suon di gol di una brutta Russia, carica nell’attesa di un possibile quarto tra outsiders.

Dall’altra parte del tabellone infatti, un’Olanda dal profilo basso, nonostante tre convincenti vittorie, sfida un’altra miglior terza, la Repubblica Ceca, in un incontro che di scontato sembra non avere alcunché.

Infine, in fondo alla griglia troviamo la sorprendente Svezia, prima nel proprio girone, opposta all’Ucraina di Shevchenko (ultima delle migliori terze). Chi la spunterà, sfiderà nei quarti una tra Inghilterra e Germania, due grandi pronte a darsi battaglia come tante volte hanno già fatto in passato, nella speranza, per gli inglesi, che non abbia ragione la profezia di Lineker; quella che finale Mondiale ’66 esclusa, vedrebbe sempre i tedeschi avere la meglio.

L’Europeo giunge così nella sua fase ad eliminazione diretta, dopo una prima scrematura che non ha riservato sorprese. Terminati i gironi c’è chi resta e chi no. Italia-Austria, Belgio-Portogallo, Francia-Svizzera, Spagna-Croazia; Galles-Danimarca, Olanda-Repubblica Ceca, Svezia-Ucraina, Inghilterra-Germania. Questi gli incontri in programma.

Ci attendono delle sfide avvincenti, dove sarà determinante, oltre alla voglia di vincere, l’energia risparmiata finora, o quella ancora presente nelle gambe dei giocatori.

Molto dura si presenta la parte sinistra del tabellone, lì dove l’Italia in caso di superamento del turno, potrebbe disputare due partite difficilissime tra quarti e semifinali. In fondo però, chi ambisce a vincere un torneo, deve vincerle tutte.

Forse molti non saranno d’accordo, ma il bello del calcio è anche questo: può accadere sempre di tutto e solo alla fine sapremo come saranno andate veramente le cose.

Perciò evitiamo i pronostici e gustiamoci questi ottavi. Anche se l’Italia vista finora, pure quella pre-Europeo, può far sognare.
Sarà ovviamente il campo a parlare, sperando che siano frasi al miele.



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