26 Febbraio 2012, 10.00
Dolcezze

Il chewingum

di Laura

Si mastica ma non si ingoia: l’originalitŕ del chewingum sta tutta in questa caratteristica. Ottenuto dalla lavorazione di un impasto a base di gomma, zucchero, additivi e aromi, č composto quasi totalmente da carboidrati e da una minima percentuale di acqua. Ciascuna gomma contiene circa 300 calorie.

 
I primi a masticare palline di gomma a base di lattice di Sapodilla, pianta tipica delle foreste pluviali, furono i Maya, ma il brevetto del chewingum moderno è datato 28 dicembre 1869.
A produrlo per primo fu, infatti, l’americano William Semple che in pochi anni trasformò una gomma molla e insapore a base di caucciù, zucchero e aromi, in un prodotto di successo che fu commercializzato dal 1871 nel New Jersey e poi varcò l’Oceano per diffondersi in tutto il mondo conquistando anche i palati più esigenti.
 
Neppure gli italiani lo disdegnano, anzi i dati raccontano la storia di una passione travolgente: nel nostro Paese il mercato “vale” 152 milioni di euro e i consumi si aggirano attorno alle 24.379 tonnellate all’anno.
In Italia la produzione è gestita quasi interamente da un’unica azienda, la Perfetti Van Melle, che oltre a tutti i principali marchi di gomme da masticare detiene anche quello di caramelle e lecca lecca.
Tanto che nel 2004 la rivista americana Forbes le ha dedicato un articolo classificandola fra le industrie con il maggior patrimonio al mondo.
 
Se è certo che masticare gomme occasionalmente non comporta alcun tipo di rischio, gli esperti da tempo dibattono sui possibili effetti dannosi di un consumo quotidiano e protratto nel corso della giornata.
Tanto che il British Medical Journal non ha esitato a pubblicare uno studio secondo il quale masticare troppi chewingum con dolcificante può provocare gravi perdite di peso e violenti attacchi di diarrea.
La colpa sarebbe del sorbitolo, uno dei dolcificanti piĂą utilizzati negli impasti, che in natura si trova in molti frutti, come prugne, mele, ciliegie e albicocche.
 
Tuttavia, malgrado i possibili effetti lassativi di questa sostanza, la sua sicurezza è stata comprovata da organismi internazionali, non ultimo il comitato congiunto Oms/Fao sugli additivi alimentari.
Sempre a detta dei detrattori del chewingum, masticando a lungo si accentuerebbero le secrezioni gastriche con conseguenze come aciditĂ  di stomaco e difficoltĂ  digestive.
E aumenterebbe il contenuto gassoso all’interno dello stomaco: questo favorirebbe la risalita del contenuto gastrico con un inevitabile aumento degli episodi di reflusso gastroesofageo.
 
Non mancano, però, studi di segno opposto, che rivelano i benefici di una masticazione prolungata: oltre ad aiutare a scaricare la tensione, questa servirebbe, infatti, ad accelerare il metabolismo e, di conseguenza, a contenere il peso.
Nutrizionisti e dietologi statunitensi hanno dimostrato che con sei chewingum al giorno si consuma circa il 20 per cento delle calorie introdotte con l’alimentazione.
Muovere le mandibole, insomma, sembrerebbe essere uno sport per il cervello: masticare stimola la produzione di insulina, ormone che attiva le zone cerebrali legale alla memoria, favorendo maggiore concentrazione e luciditĂ  mentale e allontanando stress e tensioni.
Alcuni ricercatori australiani hanno inoltre dimostrato come consumare gomme riduca i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) nella saliva aumentando la sensazione di benessere.
E se la mente sta bene, i meccanismi legati alla fame nervosa non si innescano. A tutto vantaggio della linea.
 
Per ovviare all’aumento del rischio di patologie dentali provocate dagli zuccheri contenuti nei chewingum, sono state da qualche tempo immesse sul mercato gomme prodotte con sostituti come lo xilitolo.
Quest’ultimo si è confermato un potente antibatterico in grado di contrastare l’insorgenza della carie. Uno studio finlandese ha rilevato la drastica riduzione di carie in bambini che masticavano gomme contenenti al 100% xilitolo, oltre all’arresto o addirittura alla regressione di piccole lesioni cariose.
E ciò grazie anche alla capacità che questa sostanza ha di far perdere alla placca batterica il suo potere acidogeno e l’adesività. Se si aggiunge che la masticazione favorisce la rimozione dei residui di cibo e aumenta la produzione di saliva con una conseguente azione di risciacquo sui residui alimentari, è verosimile ipotizzare che questi chewingum costituiscano validi alleati per la salute dei denti.
 
Tanto che il Ministero del Welfare, che ha recentemente diffuso le linee guida sulle buone pratiche per una corretta igiene orale, ha riabilitato la gomma da masticare ammettendo che, se questa non diventa un’abitudine ossessiva, può contribuire a tenere lontani i batteri, a condizione che sia utilizzata subito dopo i pasti e per non più di mezz’ora (un uso continuato può infatti provocare problemi gastrici, tensioni dei muscoli masticatori e dell’articolazione della mandibola): “Il chewingum durante i primi minuti stimola la secrezione salivare e può incrementare in via transitoria i meccanismi di difesa, sempre che sia privo di zuccheri fermentabili e contenga edulcoranti come lo xilitolo”. T
uttavia la gomma da sola non è in grado di rimuovere i depositi di placca batterica e non può quindi in alcun modo sostituire dentifricio e spazzolino.
 
fonte: www.benessere.com


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