24 Giugno 2014, 07.22
Terza pagina

Il settimo potere

di LoStraniero

Questi sono tempi di cambiamento a livello planetario perché il mondo è cambiato e cambia continuamente a una velocità molto superiore a quella di solo pochi anni fa


Questo fatto pone problemi seri ai governi di tutti i paesi, i quali stentano ad adeguarsi a situazioni che mutano in continuazione.
Grandi difficoltà di adeguamento incontrano soprattutto quei paesi afflitti da pachidermiche procedure istituzionali e burocratiche lente, farraginose, inefficienti e costose come l’Italia.

I cambiamenti adottati dal nostro paese, quei pochi che sono stati attuati, si sono rivelati tutti peggiorativi della situazione preesistente. Il che denota il fallimento di una classe politica e dirigenziale del tutto inadeguata ad affrontare i problemi di oggi. I cambiamenti, proclamati migliorativi, vengono solamente annunciati, ma non è detto che poi, quella volta che qualcuno di essi, giunga faticosamente a conclusione, si riveli effettivamente tale.
I cosiddetti esperti stimano che il PIL europeo salirà nei prossimi dieci anni di circa un punto percentuale in media all’anno. Il che è tutto un programma.

Ciò nonostante, in Italia si continua da anni a proclamare riforme prodigiose e risolutive in tema di crescita, di riduzione delle tasse e di contenimento della spesa. Riforme che s’intendono realizzare in un futuro molto vicino al mai.
Io dico che ci prendono in giro. Sono anni che ci prendono in giro. E noi, come i polli di Renzo, intrappolati dalla contrapposizione sterile e inconcludente tra guelfi e ghibellini, che offusca soltanto l’intelletto dei più, non ce ne siamo accorti.

E mentre beghiamo come lavandaie a ogni stormir di fronda, i nostri sedicenti rappresentanti, pur schierati in opposte fazioni, tra risa e sghignazzi, gozzovigliano, in piena comunione, allo stesso desco, in barba al popolo gonzo che dichiarano di degnamente rappresentare a ogni piè sospinto.
Naturalmente si guardano bene dal rivelare ai gonzi come stanno le cose. Segherebbero il ramo dell’albero su cui sono seduti.
Usano il popolo come strumento per realizzare i loro inconfessabili fini.

E noi? Noi siamo nella melma del tipo più vischioso che ci sia.
Chi ci potrà tirar fuori dai mefitici miasmi di questo vasto pantano?

Un tempo ci si rivolgeva agli Dei.

Si offrivano loro primizie e, per farsi perdonare le malefatte o propiziare prospettive favorevoli per imprese e guerre, si eseguivano sacrifici di animali e di esseri umani.
Ricordate il sacrificio di Ifigenia sacrificata dal padre Agamennone, Re di Sparta, prima di partire per Troia?
Avete letto nella Bibbia (libro dei Re e delle Cronache) che perfino il re di Giuda Acaz, sacrificava agli Dei bambini, tra cui suo figlio, i quali venivano arsi nel Tophet di Gerusalemme?
Pare che l’etimo della parola “Tophet” derivi dai tamburi che venivano percossi per coprire le urla di quei poveri bimbi.
Come si fa a sopportare simili atrocità?

E oggi, non si uccidono più bambini?
Come mai questi Dei avevano una così spiccata propensione per il sangue?
Anche gli animali che subivano il supplizio, facevano una fine orribile, morivano per dissanguamento: una delle morti peggiori che ci sia.
Nessuna pietà per nessuno e perché? Per ottenere il favore degli Dei.
Questi Dei erano sempre arrabbiati e solo il sangue riusciva a calmarli.

E chi presiedeva a questi sacrifici? Il sacerdote. Un mestiere veramente brutto!
Con la distruzione del tempio di Gerusalemme, operata da Tito (Tito Flavio Vespasiano figlio, che si chiamava come il padre) nel ’70 dopo Cristo, sono spariti i sacerdoti e quindi anche i sacrifici, almeno in una certa area del Medio Oriente.
Questi Dei ci possono aiutare solamente se comprendiamo chi erano e chi sono.
Erano e sono i nostri vizi e le nostre virtù, la nostra collera e i nostri rancori, i nostri tormenti e le nostre passioni, le nostre gioie e i nostri dolori.

Questi Dei siamo noi e solo noi ci possiamo aiutare.
“Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”.
E’ un grido. Il grido che tutto il popolo d’America levava nella notte, dalle finestre aperte delle sue case: il popolo, incitato da Howard Beale protagonista del film “Quinto potere”, interpretato da Peter Finch.

Facciamo nostro questo grido e gridiamo a squarciagola come qualcosa che esca non solo dalla gola, non solo dal corpo, ma da tutta l’anima, gridiamo:
“Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”.
“Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”.
Ripetiamolo.

Solo noi ci possiamo salvare.
Il film citato usciva nel ’76 del secolo scorso e parla del quinto potere.
Da allora, non credete che questi poteri siano aumentati? Chi li detiene? Chi li esercita?
Il fatto è che noi, di questi poteri ce ne accorgiamo solo dopo che ci hanno colpito.
Da allora in poi quante volte siamo stati colpiti? E da chi?
Vi dò da pensare o sapete già tutto?

LoStraniero



Commenti:
ID45964 - 24/06/2014 14:19:06 - (Giacomino) - Se non sappiamo già tutto

é perché non abbiamo voluto saperlo.

ID45969 - 24/06/2014 17:15:39 - (sonia.c) - sono incazzato nero e questo non lo sopporto più..

dovremmo essere incazzati con noi stessi! e visto che la nostra rabbia è troppo paurosa e devastante,pensiamo bene di scaricarla su qualcun'altro..invece di prendere due piccioni con una fava(accorgerci dei nostri errori e non ricascarci più) forcaioliamo gli innocenti e non impariamo..un..hem.. grazie a loStraniero e Giacomino.

ID45971 - 24/06/2014 19:10:10 - (Dru) - Il sangue del sacrificio è il giusto compenso al Dio che ci vuole bene

Ogni cibo, anche il più semplice, nasconde un significato complesso. Il significato del diventare altro delle cose, il diventare altro delle cose è la matrice della morte, la morte di ogni cosa, anche di quella cosa che diamo in dono al Dio ricompensatore, quella cosa che doniamo ha il significato di salvarci dalla morte come quella cosa che va nel nulla, "il diventare altro" della cosa appunto, sorto nella sua radicalità con l'Ontologia, ma presente fin nella preistoria. Il Dio ha bisogno di un cibo, il sangue che scorre in suo nome, e ci dona lui che noi mangiamo per salvarci. E' in questo vorticoso diventare altro delle cose che possiamo rintracciare il significato delle guerre annientanti o di ogni senso della globalizzazione. Le cose vengono e vanno nel nulla, le guerre servono per innovare e per innovare bisogna che il mondo venga trasformato, la globalizzazione serve per riempire gli spazi vuoti dovuti alla morte delle cose.

ID45973 - 24/06/2014 19:35:29 - (Dru) -

In questo mio dire sopra, allora è al concetto di "cosa" che dobbiamo guardare e in ultimo al suo "significato". Se la cosa è trasformabile, ecco il cibo del Dio che dici abbia sete di sangue, allora la volontà che la vuole trasformare, squartandola, perché la volontà presuppone appunto la "capacità" di trasformazione della cosa e per essere trasformata la cosa in vista della volontà deve diventare altro, allora qualcosa di essa va nel nulla e qualcosa d'altro viene dal nulla in essa,nessuna trasformazione altrimenti sarebbe possibile, nessuna volontà altrimenti "potrebbe".

ID45974 - 24/06/2014 19:39:05 - (Dru) - “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”.

Ecco che il grido è un grido impotente se non mettiamo in discussione l'originarietà di questo processo. Qui sta la zona tellurica che va guardata per quello che è se vogliamo davvero gridare per significare "Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più”.

ID45979 - 24/06/2014 21:15:00 - (sonia.c) - la volontà presuppone la capacità di trasformazione della cosa..

la volontà non presuppone anche una certa consapevolezza?..forse non so dove stò andando,ma so cosa NON voglio.se conosco la ragione dei miei problemi ..allora,allora sarò più motivato ad agire(sopratutto con più probabilità di essere nel giusto )che ,poi ,trovi il coraggio di farlo..ma ci sono presupposti che..il coraggio ti salta addosso..uelà sio dru! mi mancava! incredibile...

ID45991 - 25/06/2014 12:12:58 - (Dru) - Giusto Sonia

Una certa consapevolezza che, potentemente, nasconde la Verità. Anche la Consapevolezza è, senza verità, una volontà.

ID46100 - 29/06/2014 01:39:41 - (sonia.c) - vero sior dru.

posso diventare consapevole del disastro politico in cui versa il mio paese ma,la potenza dela mia volontà di cambiare un certo stato di cose,può prendere una strada sbagliata. tipo il 5 stelle! purtroppo! ..come possiamo allora trovare la "verità" ? la strada giusta?bè! la "via maestra" per mè, è sempre sapere quello che NON voglio,più di quello che voglio..ad esempio:non voglio vivere sotto dittatura! e quindi,la riconosco. ..e perciò,sono molto ..motivata ihih

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