Ho letto con estrema superficialit alcuni dei commenti apparsi in calce all'articolo "Sabato antifascista", ma cogliendone la sostanza osservo che...
Il comunismo propone la comunanza dei mezzi di produzione e l’organizzazione collettiva del lavoro.I valori fondanti del comunismo sono la consapevolezza di classe, il ripudio della proprietà privata e la rivoluzione.Il fascismo descrive se' stesso come una terza via alternativa al capitalismo liberale e comunismo marxista.Dio, Patria e Famiglia sono i più alti valori riconosciuti dal pensiero fascista.
Il fascismo fu un movimento che nacque sull'onda della paura della rivoluzione bolscevica russa del 1917 e non solo. In quegli anni di dopoguerra terribile, la violenza era considerata mezzo lecito di lotta politica sia dalle leghe rosse, che intendevano in pianura padana costituire la base della gestione collettivistica della terra, sia da parte degli agrari e dei loro rappresentanti che organizzarono la reazione. Il fascismo infatti fu appoggiato immediatamente dagli agrari di Emilia Romagna e Toscana. Ebbe poi un successo di iscrizioni repentino, tanto era sentita, sull'onda del dannunzianesimo imperante, la spinta verso il sovvertimento dello stato liberale incapace e corrotto. Le masse cominciavano ad affacciarsi alla vita politica e comunismo e fascismo diedero risposta a questo fenomeno nuovo per l'Italia di quei tempi. Tutti i movimenti all'inizio non hanno un'ideologia precisata. Se hanno modo di durare essi la fondano successivamente.
Così nel caos generale dovuto all'economia disastrata dalla guerra che portava malcontento e fame, sotto la minaccia della rivoluzione comunista incombente, la piccola borghesia e la grande proprietà terriera si schierò con il neonato movimento fascista a cui si mise a capo il Mussolini. Si badi che all'inizio Mussolini, socialista rivoluzionario divenuto interventista prima della guerra al soldo dei francesi, era scettico di fronte all'accozzaglia di ogni genere che si era riunita nei fasci. Quando si accorse del successo di questa formazione ne volle diventare il capo di buon grado. Da allora l'Italia si porta nel DNA la divisione delineata da quella scelta di campo. Oggi questa separazione alligna ancora negli animi, radicata da centinaia di discorsi e racconti. Forse sarebbe venuto il momento di superarli, come meriterebbe una vera democrazia.
Superare gli ostacoli senza riconoscerli e' impossibile, ci s'inciampa sempre. Quel non stare ne' a destra ne' a sinistra, ma con quel populismo delle facili accuse e delle semplicistiche ricette che era gia' in Mussolini, e' un continuum che investe l'elettorato italiano e non lo emancipa verso una democrazia compiuta. Craxi, Berlusconi, Grillo, e per una parte anche Renzi ne sono un'espressione. Ma sono solo l'esempio piu' vistoso del caporalato che aligna nel cuore italico. Il populismo non e' un'ideologia, ma un vizio di quelle popolazioni che non hanno sviluppato gli anticorpi contro le dittature e ricercano l'uomo della provvidenza in ogni occasione di disagio, come i bambini che cercano la mamma. Sono il vizio di chi e' rimasto suddito e non e' riuscito a trasformarsi in cittadino di una comunita' libera.
si riesce a capire meglio, se eviti di leggere l'articolo e ti limiti ai commenti ;))
Allora la mia idea é giusta.....dal mio punto di vista..Bell'articolo. ..complimenti .....
http://voxnews.info/2013/11/14/cittadini-non-eleggono-lislamica-con-un-gioco-di-palazzo-la-fanno-entrare-in-comune/ECCO CHI Cé AL GOVERNO.............
Vi faccio una domanda: secondo voi noi italiani aspettiamo ancora l'uomo forte?
La sinistra italiana, visto a chi s'e' rivolta negli ultimi 30 anni, sembra piu' dedita alla ricerca dell'uomo debole a cui far pagare i disastri di una sconclusionata politica senza senso sociale, che a quella dell'uomo forte. A destra il mito dell'uomo solo al comando non tramonta mai. Peccato che al posto di uomini, come direbbe Sciascia, non hanno trovato nemmeno ominicchi, ma solo rotti in culo e quaquaraqua'.
Sono d'accordo su destra e sinistra, ma io parlavo del popolo italiano in generale. Per me il mito dell'uomo della Provvidenza rimane nell'italica gente che si dimentica dei vari Mussolini, Craxi, Berlusconi (uno peggio dell'altro) e delle loro malefatte. Se la Provvidenza ci concede solo questo schifo non e' meglio arrangiarsi da soli????
Penso che il popolo italiano sia sempre alla ricerca di un uomo forte, ma tale uomo deve essere di parte altrimenti non va bene. Nella nostra storia abbiamo sempre sperato nello straniero che venisse a mettere a posto quelli della fazione opposta. E gli stranieri arrivavano e si beavano dei nostri beni e delle nostre divisioni. Oggi si aspetta sempre questa forza che faccia stare a loro posto i nostri avversari politici e lo si identifica in un uomo carismatico (non occorre sia un vero leader), possibilmente capace di distribuire prebende agli amici e agli amici degli amici (magari a spese dello stato), che simboleggi tutto quello che non siamo potuti essere per mancanza di denari e soprattutto che mostri i propri privilegi in pubblico come fosse un re. Né destra né sinistra sono immuni da questo mito. Forse il Platone con la sua Repubblica è stato troppo mistificato.
Che una volta conquistato il potere anche persone che prima si dichiaravano socialisti diventino fascisti e razzisti e' storia. Sia Stalin che Mussolini nascono a sinistra. Il fatto che abbia distinto tra destra e sinistra non dipende tanto dagli schieramenti, ma piu' in particolare da un sentire e da una cultura. L'arroganza antiscientifica fascista di destra puo' sentirsi superiore agli altri solo se si raggruppa con i suoi vari capi e capetti in una forma militaresca e di branco, puo' contare su forze esigue e sull'ignoranza delle maggioranze silenziose. E' in ogni sua manifestazione razzista. Nessun uomo ne totalmente privo, fa parte del nostro DNA di quando l'uomo era 'Homo Homini Lupus'. La cultura di sinistra dovrebbe combattere tutto cio'(che poi lo faccia o ci riesca e' un'altra storia). Con che cosa? Prima di tutto con la scuola. Insegnando che le razze umane non esistono, che coltivare questi errori e' un boomerang, che vedra' fra poco soccombenti i bianchi se non saranno
in grado di cambiare registro. E' per questo che ottimisticamente spero che una cultura che vinca queste animalesche societa' sia un giorno in grado di emanciparsi. E' l'unico modo per non regredire, specialmente in situazioni di crisi e diffuso malessere che spingono a semplificazioni di ogni tipo. Il fascismo e' uno stato mentale e prepolitico fa parte delle debolezze dell'uomo, e' una malattia che si combatte solo smontando con intelligenza le aberranti tesi di cui si nutre. E' un processo che implica percorsi complicati e impegno costante, non e' una moda del momento. Purtoppo gli ultimi 20 anni di storia patria non hanno fatto altro che creare ostacoli e retromarce.
Il programma taglia tutte le lettere accentate. Quando ci si sbaglia a cliccarle spariscono. Questa volta e' capitato ad una e accentata in 'ne totalmente privo' che voleva essere ne e' totalmente privo o n'e' totalmente privo. Lo segnalo perche' cosi' come si legge e' un errore ortografico.
Tutti avete indicato, chi da un punto di vista storico, chi da quello iconoclasta, un' aspetto particolare e specifico dell'argomento trattato, e ogni aspetto particolare e specifico é discutibile e per questo controvertibile quindi negabile, ma é della filosofia il compito di risultare come innegabile e mostrare l'origine incontrovertibile delle cose tutte. Le Democrazie vincono sugli stati totalitari dove la fede o volontà ( che é sempre di potenza) mostra il suo coerente nichilismo. Il nichilismo è la forma più evidente della volontà che vuole cambiare le cose e non sa che volendo cambiare lo stare delle stesse le vuole annientare. Come tale é volontà, non é verità, nel senso che ciò che vuole in definitiva non può realizzarlo, è l'impossibile realizzato. Ma questo non significa che l'impossibile non possa mostrarsi, anzi. Ancora su questi fogli scrissi dei folli, quelli esistono,
ciò che non esiste é la loro follia, la follia che raccontano. Il racconto storico, proprio per le sue premesse e basi, che sono ipotetiche deduttive, sono sempre pronte alla revisione e per questo, all'interno del dire storico, negabili, aperte ad essere smentibili. Noi siamo talmente immersi nello storicismo che non riteniamo una verità storica innegabile, ma vera fino a prova contraria, questo fino a prova contraria mostra la caducità di ogni nostre affermazione, ma ancora di più mostra che esiste la prova contraria e quindi che il nostro dire storicistico è già da sempre smentito, la potenza si fa impotente. Questo atteggiamento, l'ungi dall'indebolire il nostro nichilismo, lo coerentizza, proprio perché il suo significato ipotetico deduttivo lascia libertà d'azione chi vuole cambiare le cose e, pur non sapendo esplicitamente cosa significhi questo, e cioè che ogni cosa voluta è una cosa volutamente
annientata, si configura come l'aspetto salvifico e luogo sicuro dove si é e ci si sente più protetti.
Tanto é vero che mai metteremmo in discussione l'aspetto scientifico della storia, come volontà di conoscenza, almeno non lo metteremmo in discussione come lo é quello di ogni altro aspetto e fede, se non altro perché già si mette in discussione da sé, e quindi da questa "nuova" fede noi ci facciamo guidare. Ma nel suo coerentismo nichilista, e cioè nel fatto che questo luogo in cui ci sentiamo sicuri e protetti come luogo di progresso, la produzione della sicurezza implicitamente produce insicurezza, é del nostro tempo il tempo della scienza : la potenza é impotenza: "é probabile che per domani non morirete" produce angosce ben superiori del "domani non morirete", a parte il fatto che anche il "domani non morirete" é una volontà. È per questo che indico come vera potenza l'incontrovertibile che solo la filosofia può mostrare.
La negazione di una determinazione é determinazione, la negazione di una determinazione, quindi é autonegazione. Questo mostra la filosofia. Volete altro ? La negazione dell'opposizione é una opposizione, la negazione dell'opposizione quindi é autonegazione. Questo é l'incontrovertibile, chi solo provasse a controvertite questo risulterebbe catapultato appunto dentro lo stesso significato o essere appunto.
Tolleranza Zero Fascismo e xenofobia si fondono e diventano centrali anche nei commenti ai due articoli apparsi nei giorni scorsi su Vallesabbianews: 'Jihad per la Siria' e 'Sabato Antifascista'
Di Villanuova e delle pulizie In merito all'articolo da noi pubblicato sull'iniziativa villanovese a conclusione della settimana "Facciamo eco", ma anche e soprattutto su certi commenti poi apparsi in calce, ci scrive il sindaco Michele Zanardi
Distruzione o costruzione? Se lo chiede Dru dopo aver letto l'articolo di Yorick "Syriana" sul dramma che stanno vivendo alcuni popoli in fuga dalla fame e dalla guerra
Il vincente è il perdente, sono la stessa «cosa» L'altro giorno qualcuno mi ha dato dell'apologeta dell'immoralismo, perché ne sarei un tifoso nel definirne i contorni e le dinamiche dentro il nichilismo (=l'esser niente)...
Sabato antifascista Il secondo "Sabato antifascista" dei militanti della Rete Antifascista di Brescia e provincia stato organizzato in Valle Sabbia. E se la sono presa anche con gli slogan leghisti
Le cerimonie di commemorazione e i momenti di festa per il 79° Anniversario della Liberazione nei comuni valsabbini e limitrofi
Accompagnata, tra gli altri, da Nicola Bianco Speroni del Rotary Club valsabbino, la signora Kobayashi, moglie del Console Generale del Giappone, ha visitato i giardini della Fondazione Heller
Per la rassegna “Altri Sguardi” questo mercoledì, 24 aprile, Federica Molteni in scena nello spettacolo dedicato al ciclista italiano che salvò centinaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale
Al sodalizio sono stati legati, nel corso degli anni, ristoranti valsabbini e gardesani che donavano ai commensali degli speciali piatti in ceramica decorati, ora oggetto di collezione
Tutti noi abbiamo familiarità con l'attesa. Solitamente non la vediamo di buon occhio e, se fosse possibile accorciare i tempi per ottenere una determinata cosa, immagino che nessuno di noi si tirerebbe indietro. Ma l'attesa non potrebbe avere anche degli aspetti positivi?
Il coro di Puegnago del Garda ha vinto il secondo premio al Concorso Corale Nazionale
Questo mercoledì, 17 aprile, al Cinema di Vestone la commedia amara del regisa finlandese, chiusura di una quadrilogia iniziata nel lontano 1986
Inaugurata alla presenza delle autorità la mostra “L’età del Legno. 4000 anni fa al Lucone” presso il Museo archeologico della Valle Sabbia
Annalisa Durante, la torcia che diffonde luce dovunque sia raccontata la sua storia
La sezione valsabbina dei Testimoni di Geova è impegnata in un'importante campagna mediatica per combattere un fenomeno che coinvolge ormai circa 300 milioni di persone nel mondo
ID37829 - 13/11/2013 15:34:05 - (Aldo Vaglia) -
E' un'analisi revisionista della storia che mette sullo stesso piano due sistemi che nulla hanno in comune, se non le tragedie umane alle quali non sono estranei sistemi teologici e democratici. Il comunismo e' un tentativo mal riuscito di mettere in pratica una filosofia economica, una sociologia sociale, un'alternativa al capitalismo. Il fascismo non ideologia, ma prassi impersonata da Mussolini che si sviluppa come reazione alle paure delle destre dell'instaurarsi del Bolscevismo in Italia. Svilupper alcune ideologie in seguito. Sul piano culturale il liberare e risorgimentale Gentile far le spese di chi all'ideologia nazista e razzista si affider senza mai sposarne i principi. Cio' che caratterizza i fascisti nostrani oggi non puo' percio' essere una questione ideologica visto che il fascismo non e' riuscito a svilupparla nei 20 anni di governo, ma solo una questione nostalgica derivata da racconti e storiografia simpatizzante e antipatizzante nei riguardi delle sinistre.