13 Novembre 2013, 12.15
Terza pagina

Comunismo e Fascismo all'interno del Nichilismo

di Dru

Ho letto con estrema superficialit alcuni dei commenti apparsi in calce all'articolo "Sabato antifascista", ma cogliendone la sostanza osservo che...

 
...il Comunismo ha fatto molti morti e molti morti sono la causa di ogni scellerato Fascismo comunista, in questo i due significati non mostrano differenze, non mostrano differenze i "molti morti", mostrano differenze  i termini "Comunismo" e "Fascismo".
Vediamo di mostrare le differenze di  questi due termini, Comunismo e Fascismo.
 
Il Comunismo, ispirato in questo dalla filosofia marxista, è l'azione materiale, o prassi, che vuole ottenere (= il suo scopo) il bene comune, contrapposto, in questo suo scopo, dalla spinta che è dell'esasperazione egoistica dell'individualismo in ogni sua forma, forma che viene definita con il nome di Capitalismo, questo è sempre stato lo scopo di chi si professava comunista, il bene comune sul bene privato.

Il Fascismo, ispirato in questo dalla romanità, è l'azione materiale, o prassi, che vuole il dominio della collettività sull'individualità, questo il suo scopo e questo è sempre stato lo scopo di chi si professava fascista.
 
Le due ideologie si presentano entrambe come una rivoluzione del costume, la prima è delle relazioni sociali, la seconda è dello Stato.
Per il primo lo stato doveva essere il mezzo per raggiungere il proprio scopo, quello del bene comune, per il secondo la società é il mezzo per raggiungere il proprio scopo, quello di uno Stato (=nazione) più forte.
 
Ma entrambe le ideologie hanno dovuto fare i conti con le contraddizioni interne: come sconfiggere l'egoismo se non attraverso uno stato forte ed egoico?
Cioè come sconfiggere se stessi? Come negarsi? solo annientandosi e così è stato e i morti sono il risultato di questa contraddizione.
Il Fascismo invece, che è molto più forte in questo e quindi più vero (tant'è che, ancor oggi, la maggior parte degli stati si possono dire fascisti, anche quelli che portano in grembo il nome comunista fra i suoi aguzzini), subisce la potenza superiore del suo significato incontraddittorio (incontraddittorio all'interno del nichilismo) di "superuomo", significato che, come tale, sopravvive allo scopo di una collettività dominante l'individualità.
 
In parole povere, se il Fascismo viene sconfitto è perché un collettivo sull'individuo perde all'interno della verità nichilista del superuomo, verità del tutti contro tutti, perde quindi, ma non perde a tal punto come ha perso il Comunismo con la sua pretesa assurda, assurda all'interno del nichilismo, del bene comune.
 
Rispetto al concetto di superuomo, un Insieme, Nazione o Collettivo è più vicino al suo significato (= al suo essere) egoista che al significato del bene comune.
 
È vero che ogni ideologia, vera espressione di una filosofia della metafisica, è oggi destinata al tramonto.
Come è del destino di ogni montagna di diventare la sabbia fine di ogni mare, è quindi al suo tramonto il Fascismo imperante e le Democrazie, come è già tramontato il Comunismo...


Dru


Commenti:
ID37829 - 13/11/2013 15:34:05 - (Aldo Vaglia) -

E' un'analisi revisionista della storia che mette sullo stesso piano due sistemi che nulla hanno in comune, se non le tragedie umane alle quali non sono estranei sistemi teologici e democratici. Il comunismo e' un tentativo mal riuscito di mettere in pratica una filosofia economica, una sociologia sociale, un'alternativa al capitalismo. Il fascismo non ideologia, ma prassi impersonata da Mussolini che si sviluppa come reazione alle paure delle destre dell'instaurarsi del Bolscevismo in Italia. Svilupper alcune ideologie in seguito. Sul piano culturale il liberare e risorgimentale Gentile far le spese di chi all'ideologia nazista e razzista si affider senza mai sposarne i principi. Cio' che caratterizza i fascisti nostrani oggi non puo' percio' essere una questione ideologica visto che il fascismo non e' riuscito a svilupparla nei 20 anni di governo, ma solo una questione nostalgica derivata da racconti e storiografia simpatizzante e antipatizzante nei riguardi delle sinistre.

ID37843 - 14/11/2013 07:28:31 - (fp300958) - SINTESI ......

Il comunismo propone la comunanza dei mezzi di produzione e l’organizzazione collettiva del lavoro.I valori fondanti del comunismo sono la consapevolezza di classe, il ripudio della proprietà privata e la rivoluzione.Il fascismo descrive se' stesso come una terza via alternativa al capitalismo liberale e comunismo marxista.Dio, Patria e Famiglia sono i più alti valori riconosciuti dal pensiero fascista.

ID37846 - 14/11/2013 08:41:31 - (Leretico) - il fascismo

Il fascismo fu un movimento che nacque sull'onda della paura della rivoluzione bolscevica russa del 1917 e non solo. In quegli anni di dopoguerra terribile, la violenza era considerata mezzo lecito di lotta politica sia dalle leghe rosse, che intendevano in pianura padana costituire la base della gestione collettivistica della terra, sia da parte degli agrari e dei loro rappresentanti che organizzarono la reazione. Il fascismo infatti fu appoggiato immediatamente dagli agrari di Emilia Romagna e Toscana. Ebbe poi un successo di iscrizioni repentino, tanto era sentita, sull'onda del dannunzianesimo imperante, la spinta verso il sovvertimento dello stato liberale incapace e corrotto. Le masse cominciavano ad affacciarsi alla vita politica e comunismo e fascismo diedero risposta a questo fenomeno nuovo per l'Italia di quei tempi. Tutti i movimenti all'inizio non hanno un'ideologia precisata. Se hanno modo di durare essi la fondano successivamente.

ID37847 - 14/11/2013 08:53:12 - (Leretico) - continua

Così nel caos generale dovuto all'economia disastrata dalla guerra che portava malcontento e fame, sotto la minaccia della rivoluzione comunista incombente, la piccola borghesia e la grande proprietà terriera si schierò con il neonato movimento fascista a cui si mise a capo il Mussolini. Si badi che all'inizio Mussolini, socialista rivoluzionario divenuto interventista prima della guerra al soldo dei francesi, era scettico di fronte all'accozzaglia di ogni genere che si era riunita nei fasci. Quando si accorse del successo di questa formazione ne volle diventare il capo di buon grado. Da allora l'Italia si porta nel DNA la divisione delineata da quella scelta di campo. Oggi questa separazione alligna ancora negli animi, radicata da centinaia di discorsi e racconti. Forse sarebbe venuto il momento di superarli, come meriterebbe una vera democrazia.

ID37854 - 14/11/2013 10:05:56 - (Aldo Vaglia) -

Superare gli ostacoli senza riconoscerli e' impossibile, ci s'inciampa sempre. Quel non stare ne' a destra ne' a sinistra, ma con quel populismo delle facili accuse e delle semplicistiche ricette che era gia' in Mussolini, e' un continuum che investe l'elettorato italiano e non lo emancipa verso una democrazia compiuta. Craxi, Berlusconi, Grillo, e per una parte anche Renzi ne sono un'espressione. Ma sono solo l'esempio piu' vistoso del caporalato che aligna nel cuore italico. Il populismo non e' un'ideologia, ma un vizio di quelle popolazioni che non hanno sviluppato gli anticorpi contro le dittature e ricercano l'uomo della provvidenza in ogni occasione di disagio, come i bambini che cercano la mamma. Sono il vizio di chi e' rimasto suddito e non e' riuscito a trasformarsi in cittadino di una comunita' libera.

ID37862 - 14/11/2013 12:38:36 - (panta_rei) - Vedi? A volte...

si riesce a capire meglio, se eviti di leggere l'articolo e ti limiti ai commenti ;))

ID37867 - 14/11/2013 13:18:35 - (Denis66) - a be....

Allora la mia idea é giusta.....dal mio punto di vista..Bell'articolo. ..complimenti .....

ID37882 - 14/11/2013 20:28:43 - (Denis66) - ops..Questo è il COMUNISNO!!!!!!

http://voxnews.info/2013/11/14/cittadini-non-eleggono-lislamica-con-un-gioco-di-palazzo-la-fanno-entrare-in-comune/ECCO CHI Cé AL GOVERNO.............

ID37920 - 15/11/2013 17:28:52 - (Dolcestilnovo) - Amici del blog

Vi faccio una domanda: secondo voi noi italiani aspettiamo ancora l'uomo forte?

ID37923 - 15/11/2013 19:06:21 - (Aldo Vaglia) - Per dolcestilnovo

La sinistra italiana, visto a chi s'e' rivolta negli ultimi 30 anni, sembra piu' dedita alla ricerca dell'uomo debole a cui far pagare i disastri di una sconclusionata politica senza senso sociale, che a quella dell'uomo forte. A destra il mito dell'uomo solo al comando non tramonta mai. Peccato che al posto di uomini, come direbbe Sciascia, non hanno trovato nemmeno ominicchi, ma solo rotti in culo e quaquaraqua'.

ID37924 - 16/11/2013 07:35:15 - (Dolcestilnovo) -

Sono d'accordo su destra e sinistra, ma io parlavo del popolo italiano in generale. Per me il mito dell'uomo della Provvidenza rimane nell'italica gente che si dimentica dei vari Mussolini, Craxi, Berlusconi (uno peggio dell'altro) e delle loro malefatte. Se la Provvidenza ci concede solo questo schifo non e' meglio arrangiarsi da soli????

ID37926 - 16/11/2013 08:46:17 - (Leretico) - Il popolo e l'uomo forte

Penso che il popolo italiano sia sempre alla ricerca di un uomo forte, ma tale uomo deve essere di parte altrimenti non va bene. Nella nostra storia abbiamo sempre sperato nello straniero che venisse a mettere a posto quelli della fazione opposta. E gli stranieri arrivavano e si beavano dei nostri beni e delle nostre divisioni. Oggi si aspetta sempre questa forza che faccia stare a loro posto i nostri avversari politici e lo si identifica in un uomo carismatico (non occorre sia un vero leader), possibilmente capace di distribuire prebende agli amici e agli amici degli amici (magari a spese dello stato), che simboleggi tutto quello che non siamo potuti essere per mancanza di denari e soprattutto che mostri i propri privilegi in pubblico come fosse un re. Né destra né sinistra sono immuni da questo mito. Forse il Platone con la sua Repubblica è stato troppo mistificato.

ID37929 - 16/11/2013 10:17:38 - (Aldo Vaglia) - Risposta a Dolcestilnovo

Che una volta conquistato il potere anche persone che prima si dichiaravano socialisti diventino fascisti e razzisti e' storia. Sia Stalin che Mussolini nascono a sinistra. Il fatto che abbia distinto tra destra e sinistra non dipende tanto dagli schieramenti, ma piu' in particolare da un sentire e da una cultura. L'arroganza antiscientifica fascista di destra puo' sentirsi superiore agli altri solo se si raggruppa con i suoi vari capi e capetti in una forma militaresca e di branco, puo' contare su forze esigue e sull'ignoranza delle maggioranze silenziose. E' in ogni sua manifestazione razzista. Nessun uomo ne totalmente privo, fa parte del nostro DNA di quando l'uomo era 'Homo Homini Lupus'. La cultura di sinistra dovrebbe combattere tutto cio'(che poi lo faccia o ci riesca e' un'altra storia). Con che cosa? Prima di tutto con la scuola. Insegnando che le razze umane non esistono, che coltivare questi errori e' un boomerang, che vedra' fra poco soccombenti i bianchi se non saranno

ID37930 - 16/11/2013 10:29:32 - (Aldo Vaglia) -

in grado di cambiare registro. E' per questo che ottimisticamente spero che una cultura che vinca queste animalesche societa' sia un giorno in grado di emanciparsi. E' l'unico modo per non regredire, specialmente in situazioni di crisi e diffuso malessere che spingono a semplificazioni di ogni tipo. Il fascismo e' uno stato mentale e prepolitico fa parte delle debolezze dell'uomo, e' una malattia che si combatte solo smontando con intelligenza le aberranti tesi di cui si nutre. E' un processo che implica percorsi complicati e impegno costante, non e' una moda del momento. Purtoppo gli ultimi 20 anni di storia patria non hanno fatto altro che creare ostacoli e retromarce.

ID37941 - 16/11/2013 14:15:54 - (Aldo Vaglia) -

Il programma taglia tutte le lettere accentate. Quando ci si sbaglia a cliccarle spariscono. Questa volta e' capitato ad una e accentata in 'ne totalmente privo' che voleva essere ne e' totalmente privo o n'e' totalmente privo. Lo segnalo perche' cosi' come si legge e' un errore ortografico.

ID37942 - 16/11/2013 16:29:40 - (Dru) -

Tutti avete indicato, chi da un punto di vista storico, chi da quello iconoclasta, un' aspetto particolare e specifico dell'argomento trattato, e ogni aspetto particolare e specifico é discutibile e per questo controvertibile quindi negabile, ma é della filosofia il compito di risultare come innegabile e mostrare l'origine incontrovertibile delle cose tutte. Le Democrazie vincono sugli stati totalitari dove la fede o volontà ( che é sempre di potenza) mostra il suo coerente nichilismo. Il nichilismo è la forma più evidente della volontà che vuole cambiare le cose e non sa che volendo cambiare lo stare delle stesse le vuole annientare. Come tale é volontà, non é verità, nel senso che ciò che vuole in definitiva non può realizzarlo, è l'impossibile realizzato. Ma questo non significa che l'impossibile non possa mostrarsi, anzi. Ancora su questi fogli scrissi dei folli, quelli esistono,

ID37943 - 16/11/2013 16:53:35 - (Dru) -

ciò che non esiste é la loro follia, la follia che raccontano. Il racconto storico, proprio per le sue premesse e basi, che sono ipotetiche deduttive, sono sempre pronte alla revisione e per questo, all'interno del dire storico, negabili, aperte ad essere smentibili. Noi siamo talmente immersi nello storicismo che non riteniamo una verità storica innegabile, ma vera fino a prova contraria, questo fino a prova contraria mostra la caducità di ogni nostre affermazione, ma ancora di più mostra che esiste la prova contraria e quindi che il nostro dire storicistico è già da sempre smentito, la potenza si fa impotente. Questo atteggiamento, l'ungi dall'indebolire il nostro nichilismo, lo coerentizza, proprio perché il suo significato ipotetico deduttivo lascia libertà d'azione chi vuole cambiare le cose e, pur non sapendo esplicitamente cosa significhi questo, e cioè che ogni cosa voluta è una cosa volutamente

ID37944 - 16/11/2013 16:56:21 - (Dru) -

annientata, si configura come l'aspetto salvifico e luogo sicuro dove si é e ci si sente più protetti.

ID37945 - 16/11/2013 17:19:00 - (Dru) - Più protetti nell'esplicito ma produzione di angoscia

Tanto é vero che mai metteremmo in discussione l'aspetto scientifico della storia, come volontà di conoscenza, almeno non lo metteremmo in discussione come lo é quello di ogni altro aspetto e fede, se non altro perché già si mette in discussione da sé, e quindi da questa "nuova" fede noi ci facciamo guidare. Ma nel suo coerentismo nichilista, e cioè nel fatto che questo luogo in cui ci sentiamo sicuri e protetti come luogo di progresso, la produzione della sicurezza implicitamente produce insicurezza, é del nostro tempo il tempo della scienza : la potenza é impotenza: "é probabile che per domani non morirete" produce angosce ben superiori del "domani non morirete", a parte il fatto che anche il "domani non morirete" é una volontà. È per questo che indico come vera potenza l'incontrovertibile che solo la filosofia può mostrare.

ID37946 - 16/11/2013 17:37:51 - (Dru) - Vi devo dire qualche cosa di incontrovertibile? Beh

La negazione di una determinazione é determinazione, la negazione di una determinazione, quindi é autonegazione. Questo mostra la filosofia. Volete altro ? La negazione dell'opposizione é una opposizione, la negazione dell'opposizione quindi é autonegazione. Questo é l'incontrovertibile, chi solo provasse a controvertite questo risulterebbe catapultato appunto dentro lo stesso significato o essere appunto.

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