13 Novembre 2013, 07.01
Punti di vista

Tolleranza Zero

di Aldo Vaglia

Fascismo e xenofobia si fondono e diventano centrali anche nei commenti ai due articoli apparsi nei giorni scorsi su Vallesabbianews: 'Jihad per la Siria' e 'Sabato Antifascista'


Cambiare  in un paese legato ai propri stereotipi è un’impresa sempre più difficile.
O si ricade nel gattopardismo del cambiare tutto perché tutto rimanga immutato, o peggio ancora nella famosa frase di Totò: ‘siamo uomini o caporali’, che non e’ nient’altro che la ricerca dell’uomo forte che si trova spesso e volentieri in caricature caporalesche scambiate per intrepidi condottieri.

La storia del passato è piena di queste semplificazioni, sembra però che sia servita a poco, se ancora oggi si è costretti a ripetere, che le prime vittime di razzismi e fascismi sono proprio i meno dotati intellettualmente.
Mandati avanti come carne da macello e quando non servono più, ricacciati nel ruolo subalterno da cui provengono, se non eliminati.
Le purghe interne per la conquista e la detenzione del potere sono in genere il corollario delle dittature e a farne le spese quelli che si sono dimostrati i più organici e fanatici di tutti.

Tengano ben cara questa democrazia, anche se imperfetta, i nostri eroi da tastiera che ne disprezzano i fondamenti e che vorrebbero la giustizia del taglione, serve soprattutto a loro per continuare a ritenersi liberi di esprimere giudizi senza bisogno di verificarne le conseguenze. 
Serve a garantire anche l’irresponsabilità di quanto si afferma.

Se si usasse un po’ di logica ci si accorgerebbe che il caso del giovane che si arruola per la Jihad è diverso da quello del presunto terrorista che organizza attentati in Italia.
Le considerazioni acquisirebbero maggiore rilevanza se si partisse dalle ricerca di quali motivazioni spingono un ragazzo, emancipato e di doppia cultura, a rischiare la vita per la difesa di ideali (seppure religiosi) in cui crede.
Se si andasse oltre il semplificato ‘morte all’infedele’ si potrebbero ricondurre a ragione anche esperienze della nostra civiltà quali le ‘Crociate’, il ‘Risorgimento’, la ‘Resistenza’ che hanno tratti in comune con i movimenti rivoluzionari arabi.

Chi sono i fascisti in Siria, Egitto, Libia, Tunisia, Iran, Israele, Palestina, Libano…perché Russia e Cina sono su posizioni diverse da Stati Uniti ed Europa nell’appoggiare movimenti che da una parte chiamano di liberazione e dall’altra terrorismo?
Queste domande ricercano risposte, molto più complesse del: ‘si risolvano le questioni a casa loro e non ci disturbino’.
Il mondo è diventato sempre più piccolo e ciò che si poteva avvertire come lontano è oggi determinante per i nostri interessi e il nostro futuro.

Questo non significa giustificare o condividere, ma è un passo necessario per distinguere, se si vuol capire e scegliere in  autonomia.

 


Commenti:
ID37811 - 13/11/2013 07:43:25 - (sonia.c) - chiarissimo signor Aldo..

se si vuol capire..ma questo costa fatica .molta.ai i pigri forcaioli fa comodo credere che sia un impegno personale e paricolare ,magari inutile e "capzioso"! non sanno quanto è invece fondamentalmente intelligente e utile .di come crea senza distruggere o dare sofferenze inutili ( che non piacciono neanche a loro ,ma non lo ammettono mai)di come questo sia l'impegno chiesto a ciascuno di noi che contiene la vera "nobiltà" d'animo e di intenti. nessuno è un isola e il mondo è una casa sola..( forse hai tempi dela pietra potevano ignorarlo,ma oggi..)gli altri ci riguardano..come noi riguardiamo agli altri.

ID37812 - 13/11/2013 07:55:16 - (sonia.c) - Anas..

rappresenta la sofferenza ! creata dal senso di ingiustizia "percepito" "sentito" ,uguale quello dei forcaioli che,non riconoscono la loro stessa motivazione ,agli altri.quella che scatena l'odio insensato ..negano perchè è sconosciuta a loro stessi. come potrebbero riconoscerla negli altri?buona giornata.

ID37813 - 13/11/2013 08:20:39 - (Dolcestilnovo) - grande verita'

Quella cha Aldo dice e che cioe' il mondo e' diventato sempre piu' piccolo. Purtroppo certa gente che si riempie bocca e cervello di le panzane del protezionismo, della Padania, del 75% delle tasse di qui e il 25% di la', della polenta meglio del cuscus, eccetera eccetera crede che il mondo comincia a Nozza e finisce a Barghe. Certi processi storici sono inarrastabili ed e' meglio imparare a conviverci anziche' tentare inultimente di combatterli.

ID37818 - 13/11/2013 09:53:43 - (armandoilias) -

Un italiano ha sgridato la barista (gli italiani sono cattivi), un italiano alto 1,90 ha rubato il telefonino a un ragazzino ( gli italiani sono ladri), un italiano si chiama giuliano genovese morto combattendo contro in Siria contro l asad ( gli italiani sono terroristi ) ect ...cosi pensa qualcuno con mentalità chiusa.

ID37819 - 13/11/2013 10:46:27 - (siensax) -

È vero i tempi stanno cambiando alla stessa velocità delle stagioni e penso sia meglio e giusto adeguarsi ed uniformarsi....tutti però. Ricordo che la Jihad è la guerra santa perpretata dall'Islam contro l'occidente infedele,o mi sbaglio??

ID37820 - 13/11/2013 12:15:30 - (sonia.c) - le due più grandi religioni monoteiste sono in crisi..

la libertà fa paura. e visto come siamo rigidi noi occidentali di fronte ai cambiamenti e alla difficile gestione della libertà.,figurarsi loro che,sono vittime da sempre ,della religione più nemica di altre ,nei confronti dell'autonomia di pensiero. ma anche gli integralisti cattolici..ma parlate dell'ingiustizia di andare a rompere le scatole a civiltà che vogliono essere lasciate nel loro brodo! la gente bisogna aiutare a liberarsi..non imporglielo.

ID37822 - 13/11/2013 14:27:23 - (Tc) -

Ohhh la' sig. Aldo...finalmente...qualcuno ci ha provato a farlo capire,ma lei si e' espresso decisamente meglio....ma ho come il timore che qualcuno ancora, fara' comunque fatica a recepirlo lo stesso...pazienza...bisognera' farcene una ragione...grazie.

ID37823 - 13/11/2013 14:30:18 - (antonio65) - e facciamocene una ragione ...

Julia Gillard, il Primo Ministro australiano rivolgendosi ad un Islamista radicale che vive in Australia gli domanda: “perché tu sei così radicale? Perché non abiti in Arabia Saudita? Perché hai abbandonato il tuo Paese musulmano? Voi lasciate Paesi da voi definiti benedetti da Dio con la grazia dell’Islam e immigrate verso Paesi da voi definiti puniti da Dio con l’infedeltà.Emigrate per la libertà, per la giustizia, per il benessere, per l’assistenza sanitaria, per la tutela sociale, per l’uguaglianza davanti alla legge, per le giuste opportunità di lavoro, per il futuro dei vostri figli e per la libertà di espressione. Per questo non parlate con noi con odio e razzismo! Noi vi abbiamo dato quello che non avete. Rispettateci e rispettate la nostra volontà altrimenti andate via.

ID37824 - 13/11/2013 14:41:57 - (sonia.c) - parli del diavolo..

e la signora ha fatto bene! ha usato la logica. ma credi che l'integralista abbia capito?tanto quanto hai capito tu. fine. tranquillo ho da fà...vedi tc? ogni parola con le teste di coccio è inutile..e proibirle è anche peggio. ma la logica va a favore di tuttii gli altri che,non sono di coccio.

ID37825 - 13/11/2013 14:48:49 - (antonio65) -

Cara signora Sonia ,l'affermazione non e' mia e' del Primo Ministro Australiano quindi se la prenda con lei . fine. se so' de coccio so' de' coccio ...

ID37826 - 13/11/2013 15:03:02 - (Dru) - Non sono d'accordo sull'apparente incontraddittarietà nella prassi del concetto di libertà.

La Democrazia non è diversa da ogni altra dittatura, dal punto di vista delle libertà che convengono al libero pensiero. In ogni dittatura, come in quella democratica, puoi essere libero di dire le cose conformemente le norme vigenti. Infatti se qualcuno inneggiasse alla jihad su questo foglio, credo che non per questo verrebbe garantito dalle sue "irresponsabili" ( irresponsabili dal punto di vista di uno "stato democratico", ma non dal punto di vista della "libertà" appunto) "libere" dichiarazioni.La democrazia tramonterà proprio per questa contraddizione interna: dove la norma ostacola la libertà , quest'ultima, vista come la potenza vera dell'atto di agire, vincerà sulla norma: ogni stato, anche quello democratico, è destinato, all'interno della logica nichilista del libero arbitrio, a fare i conti con la sua stessa contraddizione.

ID37827 - 13/11/2013 15:04:45 - (Dru) -

Certo la democrazia ci sembra più dolce e per questo più libera, per questo vince, per questo "sembrare".Ma nelle sue fondamenta vige la norma e questo, nella coerenza del nichilismo , non è più accettabile di ogni altra dittatura.

ID37830 - 13/11/2013 17:03:36 - (sonia.c) - non è accettabile la violenza e la soprafazione

del fascismo come del comunismo. il fascismo di ieri e di oggi è:trattarci da coglioni. il suo fascino ,ieri come oggi:far sperare anche all'ultimo degli stolti di poter aspirare ad esere capo. la democrazia premia la qualità,la dittatura premia il servo bruto e fedele. il tallone d'achile della democrazia.votano tutti !anche i servi che sono la magioranza.eco perchè bisogna educare alla libertà...la libertà intesa come,liberazione dalle tentazioni servili,non la libertà di farsi li cazzi suoi e le nevrosi sue.

ID37831 - 13/11/2013 17:13:19 - (antonio65) -

Ripeto , NON SONO AFFERMAZIONI MIE ma bensi del PRIMO MINISTRO AUSTRALIANO JULIA GILLARD, DONNA FANTASTICA .

ID37834 - 13/11/2013 20:53:35 - (Leretico) - L'australiana

Sono d'accordo completamente con il primo ministro australiano. So, però, che non è stata citata a proposito dal nostro sagace Antonio. L'australiana esprime infatti la risposta che si darebbe a un islamico che parlasse ad un australiano con odio e razzismo. Tale monito si intende reciprocamente valido, cioè che anche un australiano, per lo stesso principio, non dovrebbe rivolgersi con odio e razzismo ad un Arabo che rispetti le regole, le tradizioni e le leggi dello stato che lo ospita. Il vero snodo dell'articolo è invece una questione essenziale: ma uno come Anas è un idealista o un terrorista? Qual è il criterio per distinguerli? Se il loro obiettivo fosse il nostro stato democratico, allora avremmo il diritto di reagire. Se invece esprimono il loro ideale nei confronti della situazione di un altro paese e manifestano queste posizione rispettando le nostre leggi, perché condannarli? Se poi partono per la Siria rischiando la propria

ID37835 - 13/11/2013 21:04:54 - (Leretico) - continua

perché non dovremmo lasciarli andare? Io sono contrario alla violenza, ma so anche che la democrazia, nella storia, ha spesso dovuto rispondere con la forza per non essere travolta. Per questo giustifico l'uso della forza da parte dello stato contro il pericolo interno o esterno del terrorismo. Ma bisogna stare attenti, perché con la scusa dell'emergenza non accada che la democrazia sia allo stesso modo limitata e ridotta tanto quanto lo sarebbe dal terrorismo che si vuole evitare e combattere. Negli Usa infatti, con questa storia del terrorismo, le strutture di intelligence hanno acquisito un potere enorme, utilizzato malamente anche nei confronti degli alleati di altre nazioni. La prova provata che l'anti-terrorismo può diventare pericoloso forse più subdolamente del terrorismo. La paura provoca disastri e guarda caso essa è la forza che spinge non solo molte decisioni del potere (vedi leggi sull'immigrazione) ma anche alla radice del razzismo.

ID37836 - 13/11/2013 21:14:08 - (sonia.c) - la paura...

è alla base di molti errori..anche la fretta e il pressapochismo ,ascoltano più la paura , che la ragione...

ID37837 - 13/11/2013 21:49:53 - (sonia.c) - e anche la rabbia..

è paura... quanti giovani arrabbiati da una parte e dall'altra..sempre loro le vittime .i nostri figli.

ID37839 - 13/11/2013 23:27:56 - (antonio65) -

Ripeto , NON SONO AFFERMAZIONI MIE ma bensi del PRIMO MINISTRO AUSTRALIANO JULIA GILLARD, DONNA FANTASTICA .Quindi se non gradite il suo pensiero chiamatela e diteglielo .....

ID37840 - 13/11/2013 23:51:37 - (sonia.c) - ma non avevamo dubbi che non erano parole tue..

ey! guarda che quando ho affermato che certi concetti,per capirli profondamente ,bisogna ripeterseli non intendevo questo...pazzesco..

ID37841 - 14/11/2013 00:13:15 - (Tarzan) - ehi Sonia C.

PER FORTUNA NON SONO TUO FIGLIO!

ID37842 - 14/11/2013 02:29:14 - (rosanna) -

Signora Sonia ma il suo professore d'italiano chi era!!!!!!!!!!!!!!!!!! provi a rileggere quello scrive prima di premere invio

ID37848 - 14/11/2013 09:13:31 - (sonia.c) - è una lacuna che ho sempre ammesso..

cara signora Rosanna.mi scuso con i maestri .deve essere una vera sofferenza . lo dico sul serio.fa soffrire anche mè ma, le spiegazioni sono inutile oltre che personali. ci sono cose più orribili comunque a questo mondo ,tipo, i significati di certe parole.

ID37852 - 14/11/2013 09:44:39 - (sonia.c) - error:

sono inutili..il significato..ok?

ID37855 - 14/11/2013 10:17:01 - (Aldo Vaglia) - Per Sonia

Chi non ha argomenti cerca l'offesa. Forse la lingua italiana ha cattivi maestri, ma la maleducazione ha ottimi professori.

ID37856 - 14/11/2013 10:59:58 - (Leretico) - Democrazia e dittatura e informazione

Non sono assolutamente convinto che la democrazia non sia diversa dalla dittatura dal punto di vista delle libertà che convengono al libero pensiero. Nella dittatura il pensiero non può esprimersi per principio, nella democrazia il pensiero può liberamente esprimersi anche se l'accesso ai mezzi di diffusione del pensiero sono controllati e quindi funzionano da censura. Il problema della democrazia non è la libertà quindi, ma la manipolazione dei mezzi di informazione. Tale dominio è sempre stato espresso politicamente con l'occupazione dei media, giornali e televisioni. Di fatto si è negato l'effetto del trasformismo e della coincidenza degli interessi di quella grande intesa che da anni domina la politica del teatrino trasformista italiano e che fa in modo di eliminare tutte le voci discordanti, di censurarle, negando di fatto la libertà di espressione e di dissenso. Perché in Italia non esiste una informazione libera?

ID37857 - 14/11/2013 11:21:46 - (Leretico) - continua

Perché nessuno la leggerebbe. Si ama leggere e ascoltare solo quelli che confermano le proprie idee. Ed è così diffuso questo metodo che persino uno come Antonio65 non legge i post altrui ma ama rileggere solo i propri scritti dove, evidentemente, trova le idee che cerca ed è contento così. C'è poi chi legge ma bada all'ortografia e non ai contenuti. L'ortografia ha la sua importanza ma nel dialogo, se ci fosse, sarebbe secondaria.

ID37858 - 14/11/2013 11:47:42 - (Dolcestilnovo) - per Antonio65

Gli Australiani la pensano diversamente da lei su Julia, dato che l'hanno mandata a casa e sostituita con Tony Abbott (diciamo il Letta Nipote a testa in giu'...) alle ultime elezioni

ID37859 - 14/11/2013 11:49:54 - (Dru) - Caro Leretico

Io ho chiuso il mio sulla "libertà" in democrazia mostrandone appunto quel volto melenso e dolce che fa "sembrare" diversa la democrazia rispetto ai regimi e dittature, melenso e dolciastro che sembra averti rapito. Ma è compito di chi indaga per conoscere la verità di non fermarsi alle apparenze e di scavarne fin alle radici della pianta, là dove sta il fondamento.Il volto più sincero e meno democratico le democrazie lo svelano quando entrano in guerra : ma come, tu democrazia, per il solo fatto di non pensarla che come una minaccia, invadi e devasti il pensiero e la terra di un altro popolo? Dove sta qui la "libertà" di pensiero. Ma non serve uscire dai confini per cercare le contraddizioni interne allo spirito democratico.

ID37860 - 14/11/2013 11:55:36 - (Dru) -

Se hai letto con attenzione, io non ho scritto che le democrazie sono come le dittature, ho scritto che la libertà, seppur condita diversamente, conserva, in seno alle due specificità, gli stessi nodi, i problemi che gli derivano dalla norma. Certo la norma negli stati assolutistici è più invadente e questo ci fa sembrare, noi democratici, liberi. Ma non è così, per essere liberi (la libertà vera Leretico, la libertà vera), vi deve essere assoluta mancanza di norma.Bada bene Leretico, che il mondo è proprio in questa direzione che sta andando e per questo anche le Democrazie tramonteranno a scapito di un mondo guidato dalla tecnica e non dalla norma.Sarà di capire che le cose senza vincoli è l'impossibile, ma non addentriamoci troppo, ti basti chiederti per una semplice pennellata di blu che è vincolo che vi sia uno sfondo.

ID37861 - 14/11/2013 12:13:22 - (Dru) - Ah, un punto sul tuo scritto

Il pensiero, in democrazia, può esprimersi entro certi limiti imposti dalla norma e non assolutamente. Da queste semplici parole dovresti capire quale è la contraddizione insita nel libero pensiero, un pensiero libero che non è libero.

ID37863 - 14/11/2013 12:52:05 - (Aldo Vaglia) -

La liberta' come tutte le cose che non siano dell'altro mondo si gioca nei limiti umani. Piacerebbe a tutti l'assoluto, immortale, illimitato, ma non ci e' dato. I confini della liberta' sono stati espressi nella civilta' occidentale con: ' la liberta' di ognuno finisce dove inizia quella dell'altro' e ' Pur non condividendo il tuo pensiero faro' di tutto perche' tu lo possa esprimere'... Le societa' che non rispettano questi due principi, ma a maggior ragione quelle che non li hanno nemmeno come fondamento, non possono essere considerate alla stregua delle altre.

ID37866 - 14/11/2013 13:09:34 - (Dru) - Giusto

Sono appunto i limiti che definiscono le cose infatti in democrazia dire "Pur non condividendo il tuo pensiero farò di tutto perché tu lo possa esprimere" è alquanto irreale, é questo pensiero, altro dall'essere delle democrazie, l'espressione di un filosofo. Iraq e Falkland non esprimono certamente questo pensiero.

ID37868 - 14/11/2013 13:18:59 - (sonia.c) - voi siete buoni maestri.

e io vi ringrazio. temo che qualcuno pensi ad una simpatia politica ..(gli ismi" fanno questioni di genere o personali )voi insegnate a difendere la giustizia e la ragione e io vi ri-ringrazio.

ID37869 - 14/11/2013 14:11:34 - (Dru) - Caro Aldo e Leretico

Io, semplicemente, sto tratteggiando della Democrazia quali siano i limiti che contrastano, internamente la sua concettualità, il suo senso (= Essere come determinato). Amici e nemici della "Libertà" (= Democrazie o Totalitarismi) sono gli uni e gli altri due facce della stessa medaglia, al fondo sono due aspetti del medesimo albero, l'albero della volontà di potenza.Se noi non concepiamo questo, intendiamo curare il malato attraverso il veleno che egli ha ingerito (= il malato in questo caso è la Libertà il veleno è la volontà di potenza). Credere che le democrazie siano l' espressione della " libertà di pensiero" è credere nell'altro delle democrazie, cioè nell' Anarchia in politica e nel Nichilismo in filosofia. Attenzione, che anche l'Anarchia non è "libertà", se non come per quel tratto di Blu che non può prescindere dal suo sfondo (= Vincolo, Norma). Dire che "nulla è dovuto ma

ID37870 - 14/11/2013 14:13:32 - (Dru) -

tutto é permesso" lungi dal distruggere la norma, è una norma.

ID37871 - 14/11/2013 14:28:30 - (Dru) - Il senso profondo che guida oggi ogni società...

...è si la "Libertà", questo è il motto del superuomo, il superuomo nicciano, è l'uomo che si libera dai limiti imposti dalla norma, vincolo, nesso, legge, per inverarsi, per godere, nel divenire dal nulla, dell'unica verità, la "volontà di potenza". Capisci che questo scopo collide e colliderebbe con ogni società regolata, ma che perde è ogni società regolata (Continete,Stato,Regione,Comune, ideologie, religioni, ecc...),se vince la "libertà" vera. Altrimenti perde il "cittadino", se il superuomo è lo stato(=conservazione) o che perde è lo Stato, se il superuomo è il cittadino(=rivoluzione).La volontà di potenza vuole le cose libere e cioè non normate, non vincolate, eppure le Democrazie normano le cose, le vincolano, ma con la "volontà di potenza", spinta in questo dalle filosofie più potenti, non si scherza e le Democrazie, anche e soprattutto per questa ragione,

ID37872 - 14/11/2013 14:30:52 - (Dru) -

periranno. Questa è la previsione filosofica, questa è potenza.

ID37873 - 14/11/2013 14:48:10 - (sonia.c) - ma il vangelo l'hanno inventato .

per arginare i danni ,reali ,delle arzigogolazioni filosofiche? comincio a capire...ne basta una di norma.è sempre quella..faccio un esempio:antonio si esprime. porta una sua verità che ,però, fa male agli altri. io glielo faccio notare e lui subisce la violenza della mia verità. ci siamo fatti del male a vicenda.un male cane paragonabile ad una spada nel cuore.(chi può affermare che la morte fisica sia pegio di quella dell'anima?) lui aveva il diritto di dire? si! ma non aveva oggettivamente il diritto di uccidere nessuno con le sue parole!non solo per legge umana ,ma legge non scritta.quella che, non ce ne verrete a capo se,continuate a stare con la filosofia...c'è venuto a capo il Cristo e la psicologia.

ID37874 - 14/11/2013 14:49:08 - (sonia.c) - se scrivo corbellerie,vi prego..

"dicetemelo"...

ID37875 - 14/11/2013 15:17:27 - (Dru) - la Libertà all'interno e come espressione della volontà di potenza...

...non ha nulla a che vedere con la tolleranza o con l'uguaglianza. La tolleranza e l'uguaglianza, lungi dall'esserne una proiezione, soffoca ogni desiderio di volontà di potenza, tranne la volontà espressa dall'"uguaglianza" e dalla "tolleranza", due regimi che sicuramente non danno libero sfogo alle "Libertà" volute dagli altri regimi (=altre parole). La Democrazia è un regime che soffoca il concetto di "Libertà", ma non lo soffoca a tal punto da esserne ancora "annientata" all'interno e implicitamente il senso di volontà portato alla luce dalla metafisica. La contraddizione è ancora implicita, tanto è vero che Leretico non è d'accordo, ma a Leretico rispondo appunto che il vederne l'esplicito senso è di chi si distingue dal nichilismo, cos¡ che si mostri il malato e la sua vera cura.

ID37877 - 14/11/2013 15:26:59 - (Dru) - a Sonia

non vi è una "mia verità" come non vi è una "mia tolleranza" per la "verità" e per la "tolleranza". La "mia verità" è fuori dalla "verità" come vi è fuori la "tolleranza" o "la mia tolleranza". Guardare alla Verità è guardare a come stanno le cose indipendentemente dalla nostra volontà, dipendentemente dalla nostra volontà è appunto la "mia verità". Il fatto che Antonio e lei Sonia diciate una parte della Verità vi dovrebbe mostrare, anche solo per intuito, che cosa comprenda la verità.Anche dire cose false è parte della verità, anche dire cose che si contraddicono è parte della verità, non sono le cose che diciamo false e non è la contraddizione a non esistere, a non esistere è il contenuto di quello che è falso e della contraddizione, come potremmo riconoscere che una cosa è falsa o contraddittoria altrimenti ?

ID37878 - 14/11/2013 15:32:47 - (Dru) - il Vangelo

è anch'esso parte della verità.

ID37879 - 14/11/2013 15:52:00 - (Dru) - il nulla e il tutto

il "nulla" esiste (=significa) diversamente da come esiste (=significa) il "tutto". Se per il nulla che diciamo, la sua contraddizione è appunto quel dire che dice qualche cosa del nulla, cos¡ che per togliere tale contraddizione dobbiamo "negare" il contenuto di questo positivo significare come "nulla", per il "tutto" e il suo significato, che promette più di ciò che può mantenere ( ad ogni batter d'ala o di ciglia, il tutto non è più il tutto ma una sua parte si che il tutto non è il tutto), la sua contraddizione è risolta potenziando indefinitamente il suo contenuto e non negandolo come è per il toglimento della contraddizione del "nulla". Anche questo dovrebbe portare il pensiero sulla retta via secondo quanto di più vero si possa dire.Ogni parola, Sonia, è espressione della volontà di potere sulle cose, trasformandone il vero contenuto, ogni linguaggio ci viene incontro e proprio per questo

ID37880 - 14/11/2013 15:58:08 - (Dru) -

venire sul proscenio della verità non è la verità tutta, ma come parte, agli astanti che ascoltano e seguono il discorso, pare di vedere occupata la scena completamente, dimenticandosi che dietro c'è il proscenio e le parole ne occupano lo spazio come parte.Questo non significa che non esista la verità, questo significa che la volontà di sostituire alla verità le parole che la occupano è forte per chi sta ascoltando in platea le sue conturbanti parole.

ID37881 - 14/11/2013 20:02:49 - (sonia.c) - ri-ri-grazie

sior dru..

ID37889 - 15/11/2013 08:51:32 - (Leretico) - Il fondamento della libertà

Partiamo da un esempio: stamattina decido di andare al cinema, salgo in macchina e mi reco alla sala di proiezione. Appena scendo dall'auto mi viene voglia di un cappuccino, allora vado nel bar vicino alla sala e sorbisco questa bontà in santa pace. Bene, il fatto di poter decidere questo programma di vita senza disturbare la vita altrui e senza che ci sia un'entità superiore che mi nega tale possibilità è frutto della democrazia. Certo tale libertà non è libertà assoluta, sono vincolato dalle distanze, dai mezzi per coprire queste distanze, dalla struttura del luogo, ma non lo sono per le scelte di come usare tali strutture. Ho il solo vincolo della libertà altrui definito e circostanziato da una norma sociale. Ordunque, dietro tutto ciò c'è un universo filosofico importante da definire. Prima di tutto esso si basa sul realismo, ossia la convinzione che il mondo sia esterno alla mente e che funzioni in un certo

ID37890 - 15/11/2013 09:01:37 - (Leretico) - continua

qual modo. Mi spiego meglio: se il mondo è esterno alla mente allora il pensiero è uno strumento per conoscere il mondo, capire come funziona e adeguarsi. La democrazia è quindi il risultato di tale pensiero, la forma con meno schiavitù e violenza nella gestione del potere e della convivenza tra i cittadini. Il suo fondamento è quindi il realismo e il razionalismo filosofico. Se invece si crede, come fa Dru, nell'idealismo, allora le cose cambiano molto. L'idealismo infatti considera la separazione tra mente e mondo inesistente. Tale confine, secondo l'idealismo, fa parte del pensiero stesso. Non avendo più questo limite il pensiero non è più strumento per conoscere il mondo, ma per conoscere se stesso. Il mondo diventa proiezione razionale del pensiero, costruito dal pensiero. Il dramma di questa posizione è che lo strumento tecnico, cioè il pensiero, mira a potenziare se stesso sempre di più. La vita allora

ID37891 - 15/11/2013 09:13:23 - (Leretico) - continua

si traduce in un incosciente potenziamento del pensiero, ossia della tecnica. Incosciente perché crediamo di dominare con il pensiero un mondo esterno invece, senza rendercene conto, stiamo alimentando solo la potenza dello strumento tecnico che tutto divora. La norma diventa quindi vincolo da superare, da rimuovere dalla strada della tecnica, perché essa tende a frenare questo suo processo di potenziamento continuo. Ecco spiegato perché anche la democrazia, secondo Dru e altri, tramonterà, perché soccomberà sotto la spinta della volontà di potenza, cioè l'inconsapevole potenziamento fine a se stesso del pensiero, nell'illusione invece di aumentare la propria capacità di dominio del mondo, figlia di un malinteso realismo razionale. Torniamo allora al cinema e al cappuccino. Queste decisioni basate sul realismo filosofico, mi sono possibili perché c'è la democrazia.

ID37892 - 15/11/2013 09:20:19 - (Leretico) - continua

Non lo sarebbero senza, non potrebbero esistere in un mondo idealista. La democrazia nella visione idealista non esisterebbe. Esisterebbe, come hanno già tentato di fare, un ente chiamato stato, che concentra tutto il senso della tecnica, unica fonte di diritto e di vita, che irradia attraverso la propria potenza il senso del mondo. Tutti devono sottostare a tale ente perché tutti ne dipendono. È la sublimazione della volontà di potenza della tecnica. Mi dispiace, questa visione non è la mia. Io credo nell'individuo, nella sua ansia di libertà, nel fatto che tanti individui possano insieme dare forma a qualcosa di più dell'individualità e che questo qualcosa sia la democrazia. Essa emerge come proprietà nuova che non si trova nelle sue parti singole prese separatamente, gli individui, ma da esse deriva indissolubilmente.

ID37893 - 15/11/2013 09:40:49 - (sonia.c) - MILLE GRAZIE..

a leretico.

ID37894 - 15/11/2013 10:35:07 - (Dru) - Caro Leretico

Anche tu cadi nell'errore che fai dei tuoi detrattori. Critichi la magistratura, allora sei Berlusconiano. Questa è la logica del tuo scritto nei miei confronti. Hai descritto coerentemente la potenza del nichilismo, potenza che ho descritto sopra io. Questo tuo schierarti, poi per il realismo, è tendenza moderna che si scontra con la potenza testé descritta. Io non mi schiero, semplicemente riporto come stanno le cose, come d'altronde fai anche tu. La compassione é sentimento umano e se un pugile cade per terra io sono dalla sua parte, ma é il pugile in piedi che vince. Alla filosofia non compete la compassione (cosa più conveniente alle religioni), ma lo studio critico della realtà.

ID37895 - 15/11/2013 11:03:43 - (Aldo Vaglia) -

'Cronosisma' e' un libro di fantascienza di uno scrittore americano (Kurt Vonnegut). Il mondo nel 2001 per una crisi di autostima finisce di espandersi e torna indietro di dieci anni, costringendo ogni vivente a ripetere le medesime azioni. Quando passato il decennio il mondo ricomincia a muoversi regolarmente ogni essere umano va in crisi: assuefatti alla mancanza di libero arbitrio gli uomini sono incapaci di qualsiasi azione. La riflessione sociologica dell'incapacita' di disporre del libero arbitrio, dell'uomo moderno cosi' incapsulato in schemi preconcetti tanto da finire nel panico quando puo' ragionare liberamente, e' la tesi sostenuta dall'autore e la critica alla societa' moderna. C'e' dell'altro che va nel senso dell'analisi di Leretico su mondo esterno e idealismo, la fine dello scienziato pazzo che scopre come uscirne. Il dott. Fleon Sunoco e' convinto che le persone geniali abbiano in testa delle radioriceventi che captino informazioni altrove. Fiero quando la sua scop

ID37896 - 15/11/2013 11:10:04 - (Dru) - Tieni comunque presente ...

...che il realismo non è contrapposto all'idealismo, all'interno del nichilismo, ma é la crisalide della farfalla, ne é la conseguenza logica di una sincronia fra le diverse filosofie della metafisica. Quando parli di dramma e lo fai da nichilista e realista, sappi invece che la tecnica é l'inveramento dell'uomo nichilista e come tale non é un dramma( se il dramma é l'assurdo o l'aporia di un modo di pensiero), ma é l'apoteosi di quel modo, il suo inveramente appunto. la Tecnica é l'unico vero senso che diamo ad una vita senza senso.

ID37897 - 15/11/2013 11:12:10 - (Dru) -

All'interno del nichilismo.

ID37898 - 15/11/2013 11:13:30 - (Aldo Vaglia) - continua

scoperta viene confermata e gli procura il Nobel il dottore va immediatamente a comperarsi il frac per la cerimonia a Stoccolma, si mette l'abito nuovo e si getta dalla finestra. La sua scoperta ha dimostrato che non ha scoperto niente: 'nessuno che fosse arrivato a qualcosa di cosi' spendido poteva pensare che fosse frutto di quella poltiglia contenuta nel cranio'... Si confondono spesso liberta' politica e libero arbitrio . Sono due cose distinte ed e' necessario ritornare ai famosi piani di discussione.

ID37899 - 15/11/2013 11:25:52 - (Dru) - Non si confonde nulla Aldo

...che tu non confonda, libero arbitrio e libertà politica sono si diversi ma hanno in comune la stessa radice, "libertà" appunto. È tipico del nichilista, quello di parlare dei piani e non delle relazioni fra i piani.Per quanto i piani possano essere diversi, hanno in comune i piani e sappi che hanno in comune anche i diversi, in quanto non vi sarebbe diverso senza l'identità.

ID37900 - 15/11/2013 11:28:26 - (Dru) - L'identico dell'opposizione fra due termini...

...é l'esser opposti appunto. L'identità, o relazione fra gli opposti, è appunto quel vincolo o necessità di ogni essere.

ID37901 - 15/11/2013 11:37:32 - (Dru) - Rifletti

Se ogni termine, parola, semantema fosse assolutamente diverso, e cioé sciolto e quindi isolato, questo é l'estremo dei piani diversi secondo tua stima, come potremmo il solo dialogare? Deve esserci relazione fra le cose.

ID37902 - 15/11/2013 11:41:38 - (Dru) - e questa relazione...

...non può derivare da una tua interpretazione, sento spesso che parli di fuori tema, perché una tua interpretazione non é la vera relazione, ma volontà che lo sia.

ID37903 - 15/11/2013 11:55:47 - (Aldo Vaglia) -

Caro Dru, 'Quel computer li' dovunque si trovi e qualunque cosa sia, fingendo di aiutarci, potrebbe invece cercare di ucciderci rifilandoci troppa roba a cui pensare' (Kilgore Trout)

ID37905 - 15/11/2013 13:34:05 - (sonia.c) - cadere nel panico..

la conseguenza? le negazione e la chisura..ogni giorno con immutato stupore,nonostante la pratica, ritrovo e loto contro questa barriera alla conoscenza ,nel mio pargolo eterno bambino alle prese con la realtà e il corpo di un uomo.voglio questo dice,e ho ragione perchè,lo sento forte questo desiderio.non voglio che tui mi dici come devo fare!io ho ragione! lo sento! concetti come .libertà ,democrazia,limite,regole non sono astratti ma,mooolto reali! mi piace la filosofia delleretico,è reale .e serve realmente al pensiero che ci aiuta a capire e vivere meglio..

ID37906 - 15/11/2013 13:39:10 - (sonia.c) - ps non sono sicura che questa difficoltà..

riguardi solo il mio pargolo.. lui almeno,la ragione oggettivamente plausibile per non capire,ce l'ha..

ID37907 - 15/11/2013 13:45:04 - (Leretico) - Realismo o idealismo

Il fatto di parlare del realismo e di propondere per esso non significa accettarlo, anzi. Come non significa rifiutare l'idealismo in sè. Infatti la critica dell'idealismo al razionalismo è molto efficace e mi dà un senso di risonanza degno di indagine approfondita. Quando però leggo le conseguenze storiche dell'approccio idealista sulla scienza, quando penso a Croce o a Marx, comincia a sorgermi più di un dubbio, non solo cartesiano. Insomma criticare l'idealismo, per i suoi risultati ascientifici, non significa essere realisti o razionalisti in toto perché questo ricadrebbe nella logica stereotipica di cui, Dru, anche tu dici. È solo che non mi va di accettare un discorso il cui risvolto pratico è l'affodamento dell'uomo. Ogni volta che l'uomo deve rinunciare alla sua individualità e alla sua unicità in nome di una costruzione razionalistica eccessiva, come anche di una costruzione idealistica asfissiante, si crea

ID37908 - 15/11/2013 13:54:04 - (Leretico) - continua

un pericolo notevole. Meglio dubitare allora di questi sistemi filosofici, ma non nel senso dello scetticismo, nel senso invece di far funzionare sempre e comunque il proprio senso critico, unico fattore di cambiamento veramente accettabile, unica salvezza, unico valore ultimo della democrazia.

ID37909 - 15/11/2013 14:08:12 - (Dru) - Che il computer o qualsiasi altro mezzo...

... si opponga allo scopo primario della vita è insito nel nichilismo stesso che crede che le cose siano niente, ogni strumento di vita é strumento di morte, poiché credere alla vita significa credere alla morte, in quanto la vita diventa morte.

ID37910 - 15/11/2013 14:19:08 - (Aldo Vaglia) - Per Dru

Quel qualcosa non e' necessariamente il computer. Puo' essere la filosofia, la teologia, la tecnica, la dittatura, tutti gli assolutismi che contrastano con la liberta' politica e il libero arbitrio.

ID37911 - 15/11/2013 14:22:33 - (Dru) -

ll realismo pone come inessenziale all'esistenza (=produzione) del mondo il pensiero che é parte del mondo ma è parte inessenziale di esso. il Razionalismo mostra che nell'esistenza del pensiero vi é essenza e come tale il pensiero da passivo diventa attivo nella produzione oggettiva del mondo.L'idealismo sostiene, come dici tu, che il mondo è pensato (= prodotto).Quello che critica Severino, e che io accetto come critica, é il senso proprio della produzione all'interno di queste correnti di pensiero metafisiche. La Tecnica é strumento per l'uomo all'interno del senso che la metafisica pone del prodotto come voluto, cioé come il divenire altro delle cose che dalla vita divengono morte, cioé del mortale e il suo di senso, il senso nichilista appunto.

ID37912 - 15/11/2013 14:25:50 - (Dru) - Giusto Aldo quel qualcosa é la cosa in senso universale

Infatti ho scritto e qualsiasi altro mezzo... Vedi che anche tu ti rifai ad Aristotele e adoperi, in senso metafisico la "cosa" o ente in quanto ente, per questo vi é relazione in qualsiasi cosa per qualsiasi cosa.

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