06 Marzo 2012, 07.44
Punti di vista

“NO TAV”. Ragione o Kaos?

di Aldo Vaglia

Una lotta tra forestieri per decidere se localismi e natura hanno sempre ragione.


Una disputa tra passato e presente che farà piazza pulita di certezze sedimentate, ma non indicherà alcuna via per il futuro, sono le questioni in campo.

Solo il caso ci dirà se l’uscita da questa crisi sarà più civile dell’entrata e il mondo che verrà migliore di quello passato.
Sembra che il collante sia l’ambientalismo e la ragione quella dei difensori della natura.
Il ritorno al diritto dei nativi, una lotta per i bufali e le praterie contro la locomotiva, un sabotare i macchinari, visti come concorrenti del lavoro umano, non portarono fortuna a chi li ha praticati.

Le guerre e la violenza prendono in genere il posto della politica che non sa decidere, lo sterminio degli indiani d’America poteva essere evitato, non era necessario, ma fermare la storia era impossibile allora come forse lo sarà per il futuro.
Agricoltura e industria hanno sfamato 7 miliardi di persone, decrescere non significa solo ridurre i consumi ma ridurre il numero di abitanti, un tempo ci pensavano guerre pestilenze carestie; se all’amore per l’ambiente si accompagna l’amore per la pace, sarà meglio attrezzarsi perché ciò non accada più.
Questo è passato, ma è meglio mantenerne il ricordo.

Il presente si gioca sul fronte dei localismi e del proprio cortile, che i “NO TAV” sono riusciti, intelligentemente, a far diventare il problema nazionale.
Il compito di trovare soluzioni è stato così delegato ai media, alla politica antigovernativa, agli antagonisti, agli anarco-insurrezionalisti, ai centri sociali, ai black bloc, alla destra estrema.
Ai diretti interessati solo il compito di tenere alta la tensione, con gesti come quelli del traliccio e i blocchi stradali.
Una lotta di forestieri del disordine (dipinti come il bene) contro i forestieri dell’ordine mandati a difendere la legalità (dipinti come il male).
Un’informazione in diretta talmente confusa da non disporre nemmeno dei dati per essere oggettiva.
La protesta dei ceti popolari ha trovato un’opinione pubblica disposta, al di là dei giudizi di merito, a mostrare comprensione, era già successo con i forconi, i tassisti, i camionisti.

Il pericolo per il futuro è per la democrazia.
Anche se un po’ acciaccata la nostra democrazia si articola nelle sue tre componenti: democrazia delegata (non ha una grande popolarità in questo momento perché la credibilità dei partiti è a livelli molto bassi), quella diretta dei referendum (il trovare scappatoie per non dar seguito alle pronunzie li ha indeboliti) ed infine quella partecipata (è quella che si manifesta in Val di Susa, minoritaria a livelli comprensoriali, ma in maggioranza localmente). Un giusto equilibrio garantisce l’esercizio dei diritti di ogni cittadino.
Abusare della prima porta alla partitocrazia ed alla casta, della seconda all’assemblearismo e al populismo, della terza ad un dominio delle minoranze.


Commenti:
ID17620 - 06/03/2012 17:53:19 - (digitoergosum) - Aggiungo il Suo articolo su FB

Aggiungo il Suo articolo sulla mia pagina di FB, se non le spiace. Condivido quanto da Lei assunto. Se non fosse per la "delicatezza" della mia funzione, direi anche qualcosa sul Lago d'Idro, una piccola "No Tav". Ma non la dico. Buonasera.

ID17628 - 07/03/2012 08:51:05 - (Dru) - La tecnica , adesso padrona incontrastata delle nostre teste

Come il gatto che si morde la coda : han ragione , nel solco degli statuti ontologici , la filosofia e i filosofi contemporanei , e qui ci metto sicuramente Emanuele Severino , nel sottolineare la forza dirompente della tecnica sulle altre categorie dell'essere . Aldo , persona intelligente e preparata , non ne è avulso , perchè se è persona intelligente e preparata a quello è allineato , almeno per ciò che concerne l'interpretazione dei tempi moderni che il senso , la direzione di dove l'uomo e la sua volontà stanno portando l'umanità è la verità. Io voglio solo aggiungere che il senso , la direzione , è la verità , un significato , il vero , che non è statico , immutabile , ma come un percorso , come una strada , che cambia e di direzione e di pendenza , muta il nostro vedere con il mutare della volontà alimentata da necessità , una volontà non più dell'uomo , una

ID17629 - 07/03/2012 08:52:19 - (Dru) - fine

...volontà dell'umanità , ciò che non cambia è metafisica.

ID17633 - 07/03/2012 10:00:34 - (Dru) - il mio commento è da leggere con molta lentezza

e in particolar modo quel che , che inserisco dopo ..."tempi "moderni ", è da leggersi come congiunzione tra i tempi moderni e la verità interpretante dei medesimi , quel che non è il "perchè" in senso epistemologico , ma è un che ontologico , non ha pretesa scientifica ma ha pretesa dialettica per l'essere , deve quindi leggersi come "di cui è, consegue che".... qui non c'è altra interpretazione se non si vuole fraintendere.

ID17642 - 07/03/2012 14:15:45 - (Dru) - quel "che" ...

...non ha un senso trascendente , dimostrativo ( di metodo) , ha un senso immanente , sostantivo ( di sostanza). Questo lo scrivo anche per significare ai tanti che si battono contro le terze gallerie o le Tav , che se lo fanno contro quel senso , contro un'umanità disumanizzata dalla tecnica , contro quello pro natura , un poco quello che spiegava intelligentemente Aldo in un suo altro intervento , allora sono destinati ad un fallimento senza se e senza ma , almeno finchè Metafisica alimenta e spinge l'umanità in quel senso: Aldo ne è un esempio limpidissimo , non è la sua anima rivolta alla natura da sempre ? ma è intelligente , intellige , quindi non può essere contrario alla tecnica: lui , in questo senso , non è assolutamente contraddittorio ; gli altri , quelli che si spendono per il "non toccate madre natura " si , sono assolutamente contraddittori quando lo sono contro la tecnica e quindi nel falso.

ID17702 - 09/03/2012 10:18:08 - (Dru) - poichè l'uomo è sostanza di tutte le cose

... volerlo allontanare da ciò , come l'illuminismo prima e il probabilismo poi hanno fatto , è una follia . Chi è contro la tecnica è contro l'uomo , in questa gara può solo soccombere.

ID17721 - 09/03/2012 16:48:14 - (Leretico) - No TAV, la cultura di essere comunque contro

Si sa, gli ultrà ci sono da più di cento anni, e non sono solo quelli sportivi. In politica sono quelli perennementre contro. Qualsiasi sia la materia di cui si discute. Il loro è un modo per ottenere consenso: qualcuno di scontento che si aggrega lo trovano sempre. Aggregare tante forze alla protesta no TAV potrebbe essere però una tattica molto pericolosa, anche per la democrazia. Una minoranza si oppone ad un'opera di rilevanza nazionale e con l'uso della violenza cerca di bloccare qualcosa di utile per la comunità italiana ed europea. Essere contrari è legittimo ma approvare i black block e la loro violenza, anzi aizzarli contro chi non la pensa come i valsusini è un errore che avrà delle conseguenze. Devo ammettere che Dru coglie in profondo la direzione delle cose. La volontà di potenza espressa dalla tecnica, che non si arresta, che non si sconfigge. Rimane però, caro Dru, un punto: l'uomo vive nella

ID17722 - 09/03/2012 16:53:32 - (Leretico) - continua

natura, è il suo punto di riferimento. Quando si sceglie di operare per il bene comune bisogna operare tenendo conto della sostenibilità degli interventi, cioé della sostenibilità di ciò che si fa rispetto all'ambiente che ci ospita. E questo non solo nel breve ma anche nel lungo temine. La tecnica può e deve dare risposte sistemiche, la scienza che la supporta lo ha dimostrato ampiamente.

ID17811 - 12/03/2012 10:47:24 - (Dru) - condivido

condivido

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02/05/2012 05:00

L'antipolitica e i pagliacci Se non si prendessero cos sul serio e nella loro presunzione e arroganza non fossero convinti di aver ragione, potremmo considerarli dei gran burloni...

27/09/2012 11:00

Ha ragione della Valle Nel 1973 il centro di ricerche Fiat, coordinato dall'ingegnere Mario Palazzetti, realizz il progetto denominato TOTEM (Total Energy Module)...

21/10/2011 07:00

Li chiamavano opposti estremismi Chi uscir vincitore dai vandalismi romani? Di sicuro c’ chi perde. Perdono l’intelligenza, la ragione, la libert, la democrazia.

04/06/2012 08:28

Egoismi e miopia Vantaggi generali e localismi, democrazia delegata e referendum, in mezzo un'ipotetica difesa dell'ambiente per nascondere leciti, ma non dichiarati, interessi di parte.

06/03/2013 07:54

L'acquisto è possibile Il Tar d ragione alla Maniva Spa che si era vista rifiutare dal Demanio la possibilit di acquistare un terreno sul quale aveva costruito alcune strutture dello stabilimento




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