Quello che hai scritto č di fondamentale importanza, hai scritto della radice non hai scritto delle banalitŕ, per questo ti rispondo ora con un mio scritto
ma tentativo di destabilizzare per poter manipolare menti giovani e ingenue.
Sonia, che risolverà il suo problema.
e non è per tutti.. I più preferiscono fare caos, fracasso.. ma è solo quando il silenzio o il fracasso si interrompono che si inizia a sentire. A quel punto hai 2 opzioni: o continui a sentire o inizi ad ascoltare. Ma chi è abituato al frastuono difficilmente ascolterà in silenzio.. Allora forse la gente non ascolta più perchè non è più abituata al silenzio. Preferisce sentire. Diventa facile poi dire quello che gli altri vogliono sentire..riesci a convincerli tutti..meno quelli che non hanno niente da dire e che invece preferiscono ascoltare..
Non obietto affatto che il rumorosissimo silenzio corrisponda al rumorosissimo blaterare, ci mancherebbe: ogni technica appena detta ha come scopo quello di farsi ascoltare, quando questi due sono mezzi. Il problema sorge nel momento in cui da mezzi divengono scopi.
Che insegnare all'ascolto è buono, insegnare al silenzio già di meno.
Tengo a precisare di non essere una filosofa e di non voler insegnare niente a nessuno. Sono semplicemente una lettrice che ha ritenuto utile segnalare un libro che mi ha fatto riflettere su alcuni aspetti inerenti alla parola. Quello che ho riportato in fondo alla recensione l'ha scritto Vico di Varo nel suo libro "L'Arte del Silenzio e l'Uso della Parola" e l'ho fatto solo perch penso che il modo in cui viviamo valga pi di quanto e come parliamo.
Quello che lei tiene a precisare, cioè di non essere una filosofa, non fa parte della sfera della filosofia, filosofia chè "attenzione per ciò che sta in luce", ma fa parte della sfera della fede, fede chè "attenzione per ciò che non sta in luce", cioè in definitiva lei vuole convincere non mostra alcunchè di lei. Quello che ha scritto non è né suo né di Vico di Varo, ma di tutti indistintamente, lei è stata comunque brava a coglierlo e testimoniarlo. Il mondo in cui viviamo vale e come parliamo è una parte del mondo in cui viviamo, non crede ?
Scusi se mi permetto ma io ho scritto "il MODO in cui viviamo" e non "il MONDO in cui viviamo". Comunque ovvio che come parliamo fa parte di come viviamo; intendevo precisare che per me pi importante il fare del parlare ed pi efficace il buon esempio di tante parole.
Ci sono blog e blog, c'è la luce e c'è la tenebra, non tutti i blog sono tenebra, non tutti i blog sono luce, ma dove sta la luce lì si mostra la verità testimoniata dalla filosofia, dove c'è tenebra lì sta la verità testimoniata dalla fede, poiché luce o tenebra la verità è tutto, o come dice Leretico il mondo che ci appare, o come dice Michela, il mondo che vale. il mondo che vale o che ci appare è tutto e questo noi vediamo anche se non siamo in grado( qui sta l'illusione delle cose in Parmenide) di vedere tutte le cose. Tutte le cose sono di meno del tutto, sono le parti del tutto che appare e Parmenide già osservava questo.
Ma il modo non le sembra lo stesso del mondo ? Cioè " fare" le cose non è forse alla base della costruzione di questo Mondo ?
che facciamo anche le parole ?
Quando lei scrive " è più importante il fare del parlare" non le sembra un non senso alla luce di quanto ho esposto ?
"Dal punto di vista filosofico" ė il punto di vista, ogni altro punto e ogni altra vista gli è eccentrico, malgrado ogni possibile sforzo che ogni altra disciplina umana, che è per forza di cose sua figlia,tenti nell'opporvisi per prendere il suo posto.
Spiacente, non posso rispondere perch i suoi ragionamenti sono complessi e non li capisco. Comunque la ringrazio per la lettera e per gli altri commenti. Se non altro hanno stimolato delle riflessioni, a me e credo anche a tanti altri lettori.
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ID31218 - 22/04/2013 08:49:40 - (sonia.c) - dal punto di vista filosofico ..
lei avrà molte ragioni,che non sono in grado di confutare..ma non siamo tutti come lei. l'essere umano ha bisogno di parole che lo guidino negli aspetti concreti della vita... la discussione come la intende lei ,non è per tutti! la conferma la trovo ogni giorno nella babele dei blog, diventati più una forma di inutile e dannosa fonte di disinformazione.come ha scritto leretico,da sempre, l'uomo ascolta gli oracoli con l'orecchio che più gli fà comodo! mentre ci sono esempre ci dovranno essere punti fermi,su cui non si possa più di tanto "cavillare"..il dubbio al giorno d'oggi,non è più fonte di prudente riflessione ma -continua