20 Aprile 2013, 12.00
Libri

Cosa succede quando si parla?

di Michela Peli

Questo libro č uno strumento semplice, ma efficace, per capire l'importanza della "parola". Essa č la nostra firma, la nostra carta d'identitŕ, il segno della garanzia morale dell'individuo


“La parola” (A.A.V.V.) Edizioni Synthesis.

Si legge nell’introduzione: “Chi riesce a comprendere l’importanza della parola, impara come parlare, quando parlare, che cosa ottiene con la parola e che cosa succede quando parla, è sulla giusta via per raggiungere la meta”.
Nel libro troviamo testi dell’Agni Yoga, brani tratti dalle sacre scritture del mondo, parole di A. Bailey, Leo Goldman, S.M. Hermon, Krishnamacharya, C.W. Leadbeater, Mère, e altri.
 
E’ un testo molto interessante e, anche se può sembrare un paradosso, non mancano importanti riflessioni sul silenzio.
Un altro tema di cui si parla nel libro è l’esempio.
Come diceva Platone: “Il vero filosofo è quello che insegna la virtù più con l’esempio che con la parola”.
 
Riporto alcune righe che ritengo fondamentali per la nostra vita e che purtroppo non sempre riusciamo a mettere in pratica: “La coerenza tra il modo di vivere e quello di pensare e di parlare, è la sola che impressioni favorevolmente gli altri. E’ necessario portare la luce dove vi è la tenebra, la conoscenza dove è ignoranza, più che attraverso il suono delle parole, attraverso l’esempio di un silenzio operoso”.
 


 



Commenti:
ID31177 - 20/04/2013 13:33:40 - (Dru) - Considero l'ultima frase scritta un'assurda sciocchezza

Il silenzio come il nulla non esiste, che esiste è il loro positivo dire ma non vi è contenuto che li possa determinare.

ID31178 - 20/04/2013 14:09:57 - (sonia.c) - sior dru..

la prova che tutta la sua filosofia è "sganciata" dalla vita reale è tutta nel suo commento.se la filosofia non le serve a capire e vivere l'umano a cosa le serve?

ID31179 - 20/04/2013 14:18:23 - (ubaldo) - Ciao Dru

Affermare che qualcuno possa operare in silenzio a me non pare proprio una sciocchezza. La ritengo una possibilità. Peccato che troppo spesso resti tale e che ci tocchi invece il più delle volte di avere a che fare col contrario, chi parla a vanvera e conclude davvero poco. Aggiungo caro Dru che le parole vanno soppesate anche (soprattutto) nel contesto in cui vengono pronunciate. Così, quelle contenute nella "massima" riportata da Michela nella sua breve recensione, se analizzate con i criteri della logica del linguaggio potranno essere "un'assurda sciocchezza" (ho forti dubbi, soprattutto per quell'"operoso" che accompagna la parola "silenzio"), per chi mastica invece di pedagogia possono apparire un'ovvietà. Per chi non è abituato ad affrontare le questioni nell'uno o nell'altro modo le stesse parole possono offrire lo spunto per esplorare nuove modalità comunicative. E comunicare è cosa sempre diversa dal filosofeggiare fine a se

ID31180 - 20/04/2013 14:19:13 - (ubaldo) - Ciao Dru

...fine a se stesso.

ID31183 - 20/04/2013 14:54:11 - (sonia.c) - manomalecheubaldoc'è..

uff! ho gli zebedei girati! non si offenda sior dru. ma davvero lei non scende mai dall'olimpo! è un peccato ! lo so , lei fa"alta" filosofia e probabilmente ,come un artista incompreso è "frustrato" dal trovare pochi che la comprendano...

ID31184 - 20/04/2013 16:16:54 - (Dru) - Caro Ubaldo

Michela Peli non so se è filosofa ma sicuramente ha scritto qualche cosa che mi ha colpito davvero e i filosofi servono per questo "servono"per colpire. Dice Michela " "E' necessario portare la luce dove vi è tenebra" (=filosofia appunto), "la conoscenza dove vi è ignoranza" (= scienza appunto), più che attraverso il suono delle parole attraverso l'esempio di un silenzio operoso".Lasciando a sé il testo vetero testamentario che dice "in principio era il verbo" o Platone che nella frase incisa sopra non intendeva certo sminuire l'importanza della parola lui che è il fondatore delle parole ma di chi la parola la usa per l'inganno, è nel Sofista che di Platone trova quella frase.Ma il Silenzio, cara Michela è il giogo che ha tenuto ferma l'umanità per millenni... È invece la comunicazione che la farà sempre più progredire.

ID31185 - 20/04/2013 16:20:12 - (Dru) - Parlate io dico

Urlate a squarcia gola figli miei e non preoccupatevi di tutti gli strafalcioni e di quante sciocchezze direte e ascolterete ma il silenzio uccide il progresso.

ID31186 - 20/04/2013 16:34:23 - (sonia.c) - il silenzio ..

insegna a chi possiede una certa predisposizione ad imparare,a chi ha l'attenzione e la sensibilità di "trovare" "diamanti in una scatola di scarpe"...è un bel dilemma: parlare? tacere? la storia insegna che, il bene ,la ragione,le verità scomode,sempre vengono zittite.il silenzio in questo caso ,è necessaria sopravvivenza, perchè spesso, chi non vuole sapere ,usa mezzi anche violenti pur di non essere esposto a dubbi scomodi.questo si rivela un danno per tutti ,anche per quelli che vorrebbero sapere..

ID31187 - 20/04/2013 16:45:47 - (Dru) - Poi Ubaldo

Aristotele dice che la filosofia è la scienza prima perchè non è utile per qualcosa o qualcuno a differenza delle altre scienze ma è utile per se stessa e quindi libera e infine chi la fa è per questo motivo che raggiunge la felicità.

ID31188 - 20/04/2013 16:50:02 - (Dru) - Per questo motivo Severino e gli altri filosofi

...sono infine felici e dunque, quando appunto tu concludi dicendo che il comunicare è diverso dal filosofeggiare fine a se stesso, dici che chi comunica è un'infelice e chi filosofeggia è un felice. Spero che gli infelici questa volta mi capiscano altrimenti pazienza.

ID31207 - 21/04/2013 11:42:09 - (Dru) - in tutti gli ambiti Ubaldo

dobbiamo usare la parola e straparlare, in tutti gli ambiti anche e soprattutto con i nostri figli: è dall'errore che si cresce (Severino dice che siamo già Grandi nell'errore, inciso) è la contraddizione che produce diceva lo Hegel (Severino dice che la contraddizione è originaria e non può quindi produrre, inciso), non vi sarebbe produzione altrimenti (Severino dice che infatti non c'è produzione ma l'eterno mostrarsi delle cose tutte, inciso).

ID31258 - 23/04/2013 10:51:48 - (gioica) - Io sono per la parola!

Forse nessuno legger pi questo mio piccolo contributo (ho poche occasioni di sbirciare i commenti agli articoli interessanti...), pero' tengo a dire che stavolta mi schiero dalla parte di Dru. E' la parola, e solo quella, che ci salva dal baratro: sussurrata, URLATA, balbettata persino..... L'importante e' trovare assolutamente il modo di tenerci in comunicazione con gli altri.Il silenzio, verissimo, a volte e' d'oro. Ma e', appunto, solo silenzio. E spesso chi tace lo fa solo perche' non trova il modo di ...... parlare. O di farsi ascoltare. Ed ecco l'altra cosa FONDAMENTALE che affiancherei alla parola: L'ASCOLTO. Forse dico delle ovvieta', ma vedo talmente tanta incapacita' di parola/ascolto intorno e vicino e dentro me che corro volentieri il rischio di essere banale.Spero qualcuno legga e, magari, commenti. ciaociao

ID31259 - 23/04/2013 13:08:20 - (Dru) - eccome che qualcuno lo legge, eccome

Il silenzio come mezzo per raggiungere uno scopo , la parola, allora è utile. Il silenzio come mezzo può essere la concentrazione per lo studio,o l'operosità di un contadino, o l'attenzione al sacro di un mistico, ma quale è lo scopo di ogni studio ? ma parlare fra di noi benedetti miei, parlare fra di noi. Simpaticamente a te Gioica che mi sembri frizzante e interessante, dai due commenti che ho letto di te, Benvenuta fra noi scripanti del web ;-)

ID31260 - 23/04/2013 14:10:16 - (sonia.c) - non è un versetto della bibbia..

che dice: c'è un tempo per tutto..per parlare ...per tacere..il problema delle parole..è che il più delle volte non sono dete nè al momento giusto,nè nel modo giusto. certo che ha molte ragioni dru ..ma secondo mè non ha colto per niente il messaggio di michela..non è sintonizzato...stà lassù....

ID31261 - 23/04/2013 14:44:03 - (Dru) - può darsi benissimo Sonia che io stia lassù

può anche darsi, e lassù mi ci trovo davvero bene. Comunque Michela fa benissimo a rimproverare i parolai, ma per farlo deve usare parola, altro modo non ce n'è, proprio come fece Platone con i Sofisti.

ID31262 - 23/04/2013 14:46:48 - (sonia.c) - x Gioica

dice bene ! l'ascolto..è per quello che ho citato i blog..non si "ascolta" neanche quando si legge! si usa lo stesso meccanismo "parziale" e escludente!tanti ( purtroppo) degliI articoli, leggono solo il titolo sensaziOnale..e i giornalisti lo sanno! sono capaci di scrivere un intero articolo..e aLla fine ..negare tutto.

ID31264 - 23/04/2013 19:25:19 - (Aldo Vaglia) -

C'e' molta poesia a stare zitti se non si ha niente da dire. (Lucio Dalla)--Io credo infatti che faccia parte del sapere il volersi rendere manifesto e non contentarsi di un'esistenza nascosta. (Elias Canetti)-- Come si vede due stati d'animo contrastanti, entrambi intriganti.

ID31313 - 27/04/2013 10:30:53 - (gioica) - Già'....

....sapete?... In cuor mio considero anche questo modo, che sto usando ora, un esempio di "incapacità' di vera comunicazione. E' fin troppo facile esprimere le proprie opinioni cosi', protetti da un anonimato più' o meno reale. Stiamo tutti nascosti nel nostro nido ed e' il risultato della strabiliante tecnologia che abbiamo a disposizione, che avrebbe anche la pretesa di favorire la comunicazione! Sia ben chiaro, sto giudicando severamente soprattutto ME prima di chiunque altro, 'che, nonostante la mia strenua resistenza contro i moderni mezzi, mi ritrovo qui ad usarli...

ID31314 - 27/04/2013 10:33:34 - (gioica) -

....e, infine, concordo col professor Vaglia, nella sua citazione di Lucio Dalla: "...star zitti se NON SI H

ID31315 - 27/04/2013 10:44:26 - (gioica) -

Scusate, un inghippo nell'utilizzo del tablet,.... dicevo " star zitti, se non si ha NULLA DA DIRE".... Spesso mi ritrovo anche in questa imbarazzante situazione, ovvero di sentirmi in dovere di DIRE QUALCOSA anche se non so COSA! E ' la classica 'altra faccia' della medaglia. Quindi, si, e' davvero bello, talvolta, stare bene in silenzio con qualcuno. Forse, e qui azzardo un'affermazione, e' il massimo della comunicazione! (non me ne voglia, signor Dru... ). Grazie delle parole carine e del benvenuto nei miei confronti, ma... diamoci del tu, ok? Ciao.

ID31322 - 27/04/2013 15:11:35 - (sonia.c) - sono contenta..

che sia arrivata un'altra "voce" femminile..non ce ne sono molte qui,avete notato?

ID31323 - 27/04/2013 15:21:36 - (Dru) - Perchè dovrei volergliene?

Non sono forse io quello che ha detto non più tardi di qualche puntata fa che il non fare del movimento5stelle è fare ? eccome che è fare.Allora, il silenzio utilizzato come mezzo per raggiungere uno scopo è propedeutico allo scopo da raggiungere e come tecnica è una tecnica come ogni altro linguaggio, come quello del corpo o quello dello spirito. Ma se rilegge bene le parole di Michela non potrà non notare che si dà al silenzio un valore che non merita, è in quel "più che" che si nasconde la chiave di volta, quel "più che" riduce al silenzio ogni altra tecnica: e la parola del vangelo, e la parola di Benigni alle televisioni, e la parola di Einstein alle genti, e la parola di papa Francesco al suo gregge, e la paorola di Lucio Dalla e la parola di Elias Canetti. Allora se lo scopo è di azzittire vede che poi dobbiamo ancora decidere chi azzittire: ciò che per lei è rumore per me può

ID31324 - 27/04/2013 15:22:58 - (Dru) -

essere benissimo la poesia dell'infinito.

ID31366 - 28/04/2013 18:31:23 - (Leretico) - Benvenuta Gioica

Volevo dare il benvenuto ad un'altra voce femminile, che non solo ha letto Montale ma lo ama anche. Ebbene Montale scriveva: "Non chiederci la parola che squadri da ogni lato/l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco lo dichiari...". Non vorrei adesso passare per monocorde ma per il tema di cui parliamo ci stava veramente bene. Ci stava bene per dire che le parole servono per comunicare, ma non tutto si riesce a comunicare. Pensate solo al fatto che le immagini mentali sono tridimensionali mentre le parole, che devono tradurre quelle immagini, sono sequenziali e bidimensionali. Nelle immagini gli oggetti sono contemporaneamente presenti, le parole invece sono poste una dopo l'altra e non sono quindi contemporanee. Nell'usare la parola perdiamo questo elemento, e forse anche molto altro di quello che ci portiamo dentro. Non siamo però del tutto in silenzio. Se anche lo fossimo potremmo sempre usarlo, il silenzio, per dire qualcosa.

ID31367 - 28/04/2013 19:54:19 - (gioica) - Grazie a tutti x i vostri "benvenuta"....

.... e' strana questa cosa... mi sento anche un po' emozionata.... Vorrei dire all'Eretico che dalla sua (piuttosto chiara) spiegazione della differenza tra pensiero e parola, credo di aver capito di chi si tratta. Spiegazione molto razionale, da programmatore, direi.... Sbaglio? Posso sapere il perche' della scelta di questo nik-name?

ID31371 - 28/04/2013 22:54:47 - (Leretico) - Un nome o un programma?

Leretico, senza apostrofo, è un nome che crea qualche difficoltà, perché quella mancanza di apostrofo disturba gli amanti della dottrina grammatico-ortografica che pascolano nei prati del web. Ma non è solo l'apostrofo il segreto che si nasconde dietro questa scelta, ci sono anche le "eresie". Quelle di Arnaldo da Brescia, Giordano Bruno e soprattutto Fra Diego Lamatina, che mi hanno spinto a scegliere questo nick-name. In qualche modo vorrei essere come loro, sperando di non rischiare la loro stessa fine. Amanti della verità e disposti a difenderla con la vita, vogliosi di cambiare la società con gli strumenti della scienza, della letteratura e della cultura, sempre contro il Potere che calpesta la giustizia e la verità, per il proprio massimo tornaconto. Insomma tutto un programma, ma non sono programmatore. Se con questo termine si intende sviluppatore di software, no lo sono; se invece si intende pianificatore direi anche, ma non

ID31372 - 28/04/2013 22:57:57 - (Leretico) - continua

solo. Vorremmo, d'altronde, contenere in un nome di professione la molteplicità e la complessità di un essere umano? Non ci riusciremmo neanche se volessimo. E così non ci riesco io.

ID31380 - 29/04/2013 08:47:53 - (gioica) -

Ok, capito. Tentavo solo di dare un volto ad una voce (o parola?). Mi rimane il dubbio.... Alla prox, Leretico!

ID31394 - 29/04/2013 16:32:51 - (Dru) - http://www.beppegrillo.it

I vecchi media – i giornali, la televisione, la radio – possono essere definiti come “pochi che mettono, molti che ricevono”. In rete tanti mettono quanti ricevono. Quando c’è un media con pochi che mettono e molti che ricevono questo media può essere oggetto di appropriazione da parte di pochi. Quando ci sono molti che mettono e molti che ricevono questo pericolo di appropriazione diminuisce. Abbiamo conosciuto il potere della televisione ma c’erano pochi che mettevano e molti che ricevevano. Ad esempio la lingua è la migliore e la peggiore delle cose. Sta a noi lavorare per fare in modo che divenga la migliore. È questo il nostro compito. La cosa più importante è che si trasmetta il più possibile la conoscenza. Michel Serres

ID31748 - 10/05/2013 08:58:19 - (sonia.c) - la lingua è la migliore e la peggiore delle cose..

già! ..trasmettere conoscenza...e se trasmette il peggio? la dittatura del cretino chi la argina? più che conoscenza ,si tratta di lavaggio del cervello..ripeti una bugia tante volte,fino a che diventa una verità..guardi il "mantra" del: io la penso cosi! è diventato il "viatico" ,la legittimizzazione del "non pensare"! perchè è una porta chiusa che, non lascia passare il dubbio, la riflessione...quello che pensiamo è frutto non ( solo o pricipalmente)dei nostri rovelli filosofici ma, delle nostre emozioni che, sono soggette, a continue modifiche ,i sentimenti elaborati, si modificano e "letteralmente e praticamente" la persona può cambiare e aderire più a quelle famose "idee".

ID31749 - 10/05/2013 09:23:52 - (sonia.c) - quindi..

se qualcuno dice . sono razzista e la penso cosi! "qualcuno" deve "parlare" si! ma per dirgli che, i loro "pensieri "non sono legittimi ,perchè sono frutto delle loro emozioni che non hanno riscontri obiettivamente e concretamente validi.

ID31750 - 10/05/2013 09:41:34 - (sonia.c) - la controindicazione.

chi parla corre un grosso pericolo! perchè " chi la pensa cosi" è vittima una volta di più ,delle sue emozioni negative che lo porteranno ad odiare chi gli mostra l'errore. cristo docet. ( chi non sà e NON vuole sapere,impedisce che si trasmetta la conoscenza.)

Aggiungi commento:

Vedi anche
25/11/2022 07:00

L'importanza del sonno e come difenderlo Trascorriamo un terzo della nostra vita dormendo, o almeno dovremmo farlo! Questo dĂ  l'idea dell'importanza di un processo, tutt'altro che passivo, per la nostra salute

05/12/2012 11:00

«Questione morale e questione della verità» La questione morale e civile nella nostra societŕ e delle stragi che hanno segnato gli anni Settanta al centro dell'incontro con Roberta De Monticelli, venerdě a Manerba del Garda

08/08/2023 06:57

Bre-Me 8 agosto La chiesa oggi ricorda S. Domenico. Riscopriamo di essere annunciatori della “buona notizia” del vangelo, ma prima di annunciare la Parola, essa deve prima fruttificare nella nostra vita

02/08/2017 08:59

Sistema Pubblico di Identità Digitale, per Secoval è record nazionale Da Roma l'Agenzia per l'Italia Digitale ha annunciato il nuovo primato, ancora una volta nel segno dell'efficienza, della Società partecipata della Comunità montana di Valle Sabbia

25/10/2010 07:03

La ricerca della felicitĂ  Questo libro ci parla in modo semplice e scorrevole di uno dei grandi pensieri filosofici indiani.




Altre da Terza Pagina
26/03/2024

Musicisti per un giorno

In occasione della Giornata del Riciclo i bambini della Scuola primaria di Sopraponte e la Banda “Nestore Baronchelli” si sono esibiti insieme in un piccolo concerto

22/03/2024

In memoria dello storico Franco Bianchini

Originario di Condino, aveva pubblicato numerose ricerche storiche e trascritto centinaia di pergamene conservate negli archivi giudicariesi e sabbini. E' scomparso qualche giorno fa

21/03/2024

Tre film nel weekend a Vestone e Agnosine

Dal fortunatissimo “film della Cortellesi” per la rassegna “Soggetto donna”, passando per “Emma e il giaguaro nero fino ad uno speciale dedicato a “Io capitano”. Buona visione!

21/03/2024

«Eterni Ribelli», la memoria e il coraggio degli avi

Questo sabato, 23 marzo, a Prevalle la presentazione del libro di Stefano Aluisoni. Un tributo alla vita straordinaria di un volontario bresciano che ha lasciato un'impronta indelebile in tre continenti

18/03/2024

Viaggio nel tempo con Bergson, Einstein e Joyce

Filosofia, fisica e letteratura: tre mondi apparentemente lontani e inconciliabili con un'idea in comune, quella della relativitĂ  del tempo. Ne parlerĂ  Francesco Filippini questa domenica, 24 marzo, a Vestone

15/03/2024

Bontempi, giovane cantautore bresciano al Salòttino

Questa domenica, 17 marzo, l'ultimo appuntamento con le Domeniche Musicali dell'associazione culturale di Salò. In primavera arriveranno delle novità

15/03/2024

Scuola di filosofia... filosofia a scuola

Col professor Luciano Pace, abbiamo dialogato di filosofia: dalla scuola filosofica con più di cento iscritti invidiata anche all’università di Urbino ad un blog di riferimento per la didattica della IRC

14/03/2024

Cinema e rassegne, la programmazione a Vestone e Agnosine

Al Nuovo Cinema Futurismo di Vestone il secondo mercoledì d'autore e una commedia per “Soggetto donna”. La Sala della Comunità di Agnosine riapre i battenti la prossima settimana

13/03/2024

Effimeri sussurri artistici

L’espressione contemporanea della libertà creativa

12/03/2024

Un presidente valsabbino per l'Ateneo di Salò

In studio con Andrea Crescini, giĂ  sindaco di Mura e fresco di nomina nel ruolo di presidente del prestigioso ente culturale salodiano che nel 2024 compie 460 anni