01 Maggio 2020, 10.02
Economia e Lavoro

«Proporrei una legge»

di Alessandro Vaglia

Aiutare le aziende si, ma quali. E perchè? Se lo chiede Alessandro, che fa anche una proposta


Vogliamo proprio dare l’autonomia alle Banche sui finanziamenti?
Proporrei una legge.
I finanziamenti vanno alle aziende che hanno fatto (speso per) Ricerca e Sviluppo.

Così finanziamo la tecnica non l'ideologia che prevarica.
Così e solo così stimoliamo l'innovazione contro il profitto privato.
Servendo con il profitto privato la tecnica, unico vero sviluppo della società umana.

Metafora che non esaurisce l’argomento e per dare una mano al comprendonio:
In famiglia se spendiamo per noi genitori, spendiamo ideologicamente sempre e incontraddittoriamente.
Quando spendiamo per i figli spendiamo tecnicamente sempre e incontraddittoriamente.

Ci viene istintivo spendere per i figli, sappiamo che è un investimento.
Certo non possiamo spendere solo per i figli, moriremmo di fame, ma se spendiamo troppo per noi, moriranno i figli.
Questo lo capiamo bene, eppure il capitalismo è ancora una forma ideologica di pensare in prospettiva un mondo migliore: è il padre che fa morire il figlio.

I primi che lo capiranno, i primi che capiscono la potenza dell’inversione mezzi scopi, saranno i primi ad avere un vantaggio tecnico sugli altri e a beneficiarne.

Le Banche prestano i soldi alle aziende che vanno bene finanziariamente.

Le aziende che vanno bene finanziariamente non sono le aziende che per forza investono, anzi..
È “l’andare bene” che dobbiamo guardare.
In un bilancio aziendale il bene finanziario spesso si accompagna con il male della ricerca e sviluppo.

Allora il bene finanziario non è un bene.
I soldi accumulati dall’imprenditore che non fa ricerca e sviluppo sono soldi inutili e utilizzati per meri scopi personali.

Non pensiate che mi rifaccia a Lukacs o peggio a Lenin.

Mi rifaccio al capitalismo moderno cinese, che se non lo seguiamo ci spianerà..
Il Marxismo pretendeva di ridurre i mezzi al servizio del suo scopo ideologico.
Qui esprimo il rovesciamento, qui non siamo nel Marxismo, siamo nel capitalismo progredito.
Nel capitalismo che ha capito come fotterci.

Che strani noi uomini
, per la mobilità siamo soffocati dalle accise, ma per la libertà siamo soffocati da tronfi tromboni che non sanno come utilizzare il denaro, fin quando una moglie avveduta (e non uno stato dunque) non gli consigli un comportamento etico per riservarsi un posto in paradiso.

Che strani noi uomini
che potremmo già essere nella pax tecnica, riempire i nostri desideri di tutto quanto e invece siamo ancora a questo stato primitivo della tecnica, dove dobbiamo sperare nei Bill Gates e loro generosità per sperare senza dover pregare.



Commenti:
ID82325 - 01/05/2020 15:02:17 - (Tc) - ...

vorrei fare una piccola precisazione, il capitalismo cinese ci ha gia' spianato da un bel po', difficile competere, grazie anche agli aiuti che gli diamo e alle delocalizzazioni delle aziende Europee, non contando che la dottrina cinese impone fin da piccoli la realta' lavorativa, per un cinese lavorare e' la vita, gli piace o se lo deve far piacere comunque,cosi vengon indottrinati, e mettiamoci che difficilmente protestano sulle loro condizioni lavorative ed economiche, si accontentano per mangiare, tengon la testa bassa, e se solo la alzassero avrebbero delle ripercussioni discutibili...i sindacati in Cina non esistono e se ci sono e' come se non ci fossero,oppure son schierati di parte, come lo sono ormai quelli italiani, dove negli ultimi 30 anni di governi, si e' fatto di tutto per frammentarne l'unita' con esito positivo da parte di chi ne aveva a stare...e vogliamo seguire il ''moderno''capitalismo cinese? Perdiamo gia' in partenza...non c'è storia...

ID82326 - 01/05/2020 21:43:42 - (Dru) -

Non è necessario stare in coda alla Cina. È necessario, se non vogliamo essere “oltrepassati” far lezione della storia e mettere la finanza al servizio della tecnica.

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