Alcune riflessioni nate sotto l’ombrellone, anzi sotto l’ombrello, vista l’estate che non c’è, sulla nostra bella lingua sempre più violentata dall’uso di inglesismi propri
E mi cospargo il capo di cenere per Aristotele, Galileo e per il tuo amato Severino. I quali aggiungono forza alla mia tesi
Questa sacrosanta invettiva, contro il vezzo, di usare parole non italiane potrebbe anche essere mal interpretata, perche' ha un precedente, in quel processo che prende il nome di italianizzazione del periodo fascista. In certi campi , quello tecnico ed economico sara' difficile privarsi di parole che meglio spiegano l'oggetto o il fenomeno: cosi' "computer" non potra' essere tradotto in "calcolatore elettronico" e anche "spread" funziona meglio di "scarto". L'inutilita' dell'uso di certe parole, che per la massima parte suonano meglio in italiano, e', come dice Dolcestilnovo, residuato di un deteriore provincialismo e dell'eterna sudditanza esterofila dell'italiano medio" utile a far sentire chi li usa piu' autorevole".
Anche topo al posto di mouse e traversone al posto di cross hanno un sapore sinistro di autarchia fascista.Per booking al posto di prenotazione, whale e bird watching al posto di osservazione di balene e uccelli mi sembrano francamente eccessivi. Senza parlare di quei tizi che un paio di mesi fa mi chiedevano, con forte accento bergamasco, se qui a Idro era consentito fare il carp fishing: da li' ho iniziato a rimuginare,
dolcestilnovo ha messo il dito nella piaga, questi inglesismi ricordano tanto il "latinorum" del Manzoni usato per non far non far capire al popolo quando lo si stava fottendo. maestri in questo i politici e la pubblica amministrazione. purtroppo per loro ora dimostrano solo la mediocrità di chi li usa e spesso la non conoscenza della lingua italiana
..allora devo il mio controcanto alla sua essenza che è l'espressione forse più alta del "divenire altro". Le parole sono segni che rimandano a dei significati che riflettono sulle cose. I significati e i segni sono essi stessi delle cose che riflettono altre cose, dicono di esse. Ciò che dicono (indicano) è diverso da ciò che sono, ciò che sono è la sucessine di segni che vogliono significare altro, vogliono essere altro, lingua appunto e fin qui io ho parlato di ciò che sono e non di ciò che indicano. Ora, questi segni che si legano (Logos) ai significati, sono sempre meno "necessari" ma appunto "giustapposti", la loro relazione, altro da essere una relazione necessaria, si libera del criterio di necessità, come ogni cosa che voglia diventare altro da sé.
La conclusione del tuo ragionamento e' l'abolizione del linguaggio? O mira ad altro?
Il linguaggio è abolito dal linguaggio in quanto forma più evidente del divenire altro da sé. Il divenire altro da sé è la "volontà" interpretante e dominante dell'interpretato e dominato. In quanto noi crediamo di creare e volere e per tanto, è questa la condizione che è "violenza" sulle cose che sono credute in quanto eterne, che stanno. Dolcestilnovo in questo scritto mostra la contraddizione tra "l'essere" del Linguaggio e il "divenire" del Linguaggio. Ogni inglesismo minaccia "l'essere" dell'italiano e ogni forma di italiano che "non vuole divenire" (volendo re-stare) inglesismo minaccia il "divenire" dell'inglesismo. Questo contrasto o contraddizione è ciò che in verità dell'uno e dell'altro sostiene la contraddizione , questa contraddizione quando non vista è rispetto ai termini e cioè dell'uno e dell'altro la volontà di morte o nichilismo.
Ma internet me lo ha troncato...pazienza sarà per la prossima
Al momento della sua casuale comparsa l'homo sapiens sapiens aveva un linguaggio semplice e comune: ma, pa, na, va, vi, etc etc. Man mano che i vari gruppi si allontanavano elaborarono linguaggi sempre più raffinati e complessi, incomprensibili per gli altri uomini. Fenomeno " torre di Babele" lo definirei. Ora, al tempo della globalizzazione e dell' internet di massa perchè non prevedere un ritorno ad un linguaggio comune?
Dizione e training autogeno Prenderanno il via a febbraio presso la biblioteca di Muscoline alcuni corsi dedicati alla corretta pronuncia della lingua italiana e al rilassamento
Corsi d'italiano per stranieri Prendono il via luned 20 i corsi di lingua italiana per stranieri promossi dell’Amministrazione comunale di Odolo e dal centro Eda di Gavardo.
Conversare in lingua col Poliglot Club Prende il via a Gavardo dal 7 novembre presso il bar Birillo una serata dedicata a coloro che vogliono migliorare la loro conversazione in una lingua straniera
Corso di lingua Cinese Ellegi Service di Roè Volciano organizza un corso base di lingua Cinese in 10 lezioni!
Martedì 16 aprile, sotto il Palazzo della Regione Lombardia, dalle 11 alle 13 si è tenuto un presidio di protesta contro il taglio dei fondi regionali alla disabilità. Ma gli assessori regionali hanno scelto di andare al Salone del Mobile
Qualche giorno fa il vostro giornale ha pubblicato un annuncio ufficiale del Comune di VOBARNO, relativo ai tempi di consultazione del Piano di Governo del Territorio (PGT)...
Ci sarà anche Sportmid, associazione che si occupa di inserire nel mondo dello sport anche alcuni disabili della Valle Sabbia, alla manifestazione di protesta in programma per martedì 16 aprile a Milano
Evidentemente la cronica carenza di medici di medicina generale sul territorio non basta a generare insicurezza e sconforto nei pazienti. Ora ci si mette anche... il SISS. Il comunicato dei medici dell'Ambito di Gavardo
È indirizzata ai Gruppi Ana di Degagna, Pompegnino e Vobarno, oltre che alla locale associazione di Protezione Civile ed Antincendio boschivo, la lettera inviataci da Carlo Panzera
(1)Una precisazione di Poste Italiane in merito ai problemi al Postamat dell’Ufficio postale di Gavardo
L'intelligenza artificiale (IA) è senza dubbio uno dei temi più discussi e controversi del nostro tempo...
Ha appeso il casco al chiodo Ivan Bardelloni, per gran parte della sua vita volontario nei Vigili del Fuoco e da sette anni nel ruolo di Capodistaccamento a Vestone. Gli abbiamo chiesto di raccontarci della sua esperienza
Un servizio “spesso fermo, non funzionante, e le poche volte in cui invece funziona lo fa con tempi di erogazione biblici”. Così scrive un nostro lettore
La lettera del direttore del CFP Scar Camilla Lavazza, insieme ai docenti e al personale scolastico, agli allievi a seguito del gravissimo fatto di cronaca accaduto alla fermata dei Tormini lo scorso giovedì pomeriggio
ID48508 - 13/08/2014 08:53:31 - (Dru) - caro Dolcestilnovo hai ragione, siamo così perché i greci ce lo hanno raccontato.
Sei più gustoso di questo mio fumante e buon caffè e leggerti qui, così raramente, rimane un peccato che dobbiamo cancellare. E' come in quei viaggi lontani dove manchi la pasta con i suoi perché, un pretesto, in realtà ci manca casa nostra, si aspetta solo di tornare: a questi vizzi non si rinuncia mai. Però ti devo un rimbrotto, capisco che sarebbe stato un archivio e non un articolo, ma in Grecia qualche autore manca, non puoi non citare Aristotele, anche se i suoi scritti più pregevoli, per ciò che concerne la lingua, ci sono mancati e che dire del poema sulla natura di Parmenide, (lo consiglio vivamente solo per la squisita e imperdibile lettura),si potrebbe dire che già lì è condensato il gusto che nel tuo scritto traspare e vale. Infine in Italia, non può mancare Galileo e Severino, non tanto per la loro scienza e filosofia, piuttosto per l'arte dello scrivere ;-)