Perché la condanna di Madoff è dunque «giusta»
di Dru
Alla dimensione intellettuale astratta la condanna di Madoff è giusta in quanto ogni azione che mette a repentaglio la sopravvivenza sociale minaccia la sopravvivenza privata
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Ma abbiamo detto che la dimensione sociale non è la dimensione privata, abbiamo affermato che le due dimensioni sono in conflitto in quanto nel loro significato l'azione di una contrasta l'azione dell'altra.
In filosofia si dice che si contraddicono.
Ma cosa significa giustizia?
Tommaso (il filosofo e teologo) la definisce come il dover ad ognuno il suo, presupponendo che mancandone non si è, non essere in possesso del proprio (essere) significa appunto in principio non essere.
Cioè in quanto non si è, il dover essere in fondo. Capite voi dal palato più fine qui che l'originario del giusto è l'ingiusto.
Ancora, il giusto è farsi spazio, cioè esistere.
Che in principio il mondo sia ingiusto, e cioè conceda poco spazio, in fondo è quello che notiamo ogni volta che lo misuriamo, ossia lo tocchiamo.
Tornando a Madoff, sembra che per oltre quarant'anni fosse in funzione della finanza e del suo essere un esempio e un blasone, poi la crisi di quest'ultima ha decretato la sua fine e lui è diventato da giusto ingiusto, da finanziera un delinquente da condannare.
La condanna di Madoff è giusta appunto perché giusto è tutto ciò che "diventa altro" in questo mondo.
Ossia ciò che prendendo valore al dunque lo perde.
Il mondo della morte.
Vi dico che così non è, vi dico che il significato di morte è contraddittorio, questa la vera ingiustizia, ma intanto Madoff passa i suoi ultimi giorni di vita in galera.
Commenti:
ID70976 - 12/02/2017 20:15:25 - (Dru) -
Cosa vuoi sapere.
ID70977 - 12/02/2017 20:20:52 - (Dru) - Se interpreto il tuo dubbio
La vera ingiustizia è credere che la giustizia nasca sull'ingiustizia, la vera ingiustizia è questo concetto contraddittorio. Nulla in verità nasce e nulla in verità nasce grazie al suo opposto.
ID70980 - 12/02/2017 21:40:16 - (Dru) - Caro Italianomedio
La respirazione impone l'esalazione oltre che l'inspirazione, ma la ragione non è la respirazione. Può esser meglio la complicazione di un problema proposto che la sua rapida soluzione. La complicazione obbliga alla meditazione, la soluzione invece, se affrettata, scavalca, senza possibilità di guardarla in faccia, la complicazione che è la materia del problema.
ID70981 - 12/02/2017 21:44:08 - (Dru) - Sicché
Facili soluzioni risolvono i problemi all'apparenza, cioè in vero non li risolvono affatto.
ID70982 - 12/02/2017 22:45:23 - (Italianomedio) - Ah ecco!
Adesso è molto più chiaro! ;-)
ID70983 - 12/02/2017 23:27:14 - (Dru) - Un esempio scientifico per la chiarezza
Newton, con le sue leggi di gravitazione, ha contenuto diverse definizioni della realtà fisica, con semplici e brevi leggi. Poi è venuto Einstein con una complicatissima teoria della relatività ristretta. Tale teoria o, se vogliamo, affermazione della realtà fisica è ben oltre quelle semplici leggi di Newton, ma complicate a tal punto e con una matematica elittaria che ancora oggi si rifiuta nei consessi fisici e si preferisce il calcolo delle gravità attraverso quelle illuminate leggi che Newton prescrisse. Ora l'uso di quelle leggi saranno chiare a qualche limitato pensiero, ma questo non dignifica che lo siano davvero, anzi è contraddittorio che lo siano se Einstein avvolge con la sua legge quelle ed altro della realtà fisica.
ID70984 - 12/02/2017 23:28:52 - (Dru) -
Chiarezza significa innazitutto completezza.
ID70985 - 12/02/2017 23:46:07 - (Dru) -
E non perché lo dice la fisica...
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ID70973 - 12/02/2017 17:52:09 - (Italianomedio) - E quindi?
Eeeeeeh??????