Spiegazione (=nichilista) del testo del mio ultimo scritto "Restare liberi nella tecnica" 1.1
Una volta che l'Episteme risulti contraddittoria, e nelle nuove filosofie (il sottosuolo di ogni nostro agire) questo risultato viene portato a galla in tutta la sua radicalità, la Tecnica prende il sopravvento.
L'etica nasce nell'ambito della volontà e quindi della fede. Se l'alleanza con Dio può essere paragonata all'alleanza con la Tecnica, vuol dire che il senso totale dell'episteme, dell'immutabile è completamente perduto. Invece, noto che la tradizione, l'episteme dell'Occidente, quello del diritto naturale, quello che si oppone agli olocausti di innocenti, quello non sparisce. Contro la Tecnica esso è certo perdente, ma non per sempre e mai del tutto. Allora, sapendo che anche la Tecnica, come paradiso, è destinato a fallire, a tramontare perché non dotato della capacità di "stare" incontrovertibilmente, qual è il vero uomo etico? In ultima analisi, non certo chi si allea con la Tecnica, ma chi invece si allea con la Verità che riesce a "stare" senza tema di controvertibilità.
Eppure ho premesso che il vincente e il perdente nel senso greco di "cosa" ottiene grazie al presupposto di quel "senso". Voglio dire, leggi tra o sopra le righe. Nel tuo scritto non noti quell'oscillare dell'Epanfoterizein platonico ? quel "nasce", quel "si oppone" e quegli "sparire del tutto" che scrivi sono opposti a quel "completamente perduto" di enti che dall'essere divengono niente. L'immutabile è perduto e non riesce a stare proprio perchè qualcosa vince qualcos'altro o crede di poterlo fare in senso nichilistico. "Quel" tremendo "fallire" a cosa si riferisce ? Fose a "qualcosa" di "riuscito"?
È credere di poter allearsi con la massima potenza per potersi salvare, ma noi siamo da sempre salvi.
Come non c'è nulla (= è nulla, il massimo della contraddizione) che possa farlo, ma non perché siamo da sempre perduti, che se lo fossimo non potremmo mai salvarci, ma perché siamo da sempre salvi, perché se lo siamo non possiamo perderci.
..in quanto nel Vero e siamo persi in quanto nel Falso. E dato che noi viviamo il Vero (è questo il noto), in quanto anche vivere il Falso è vivere come Vero il Falso, e così è in in quanto negato e così negato il Falso è Vero , che non può apparire che così, non è forse allora il caso di dire che questa è la Super Etica?
O meglio, tutte le cose, e quindi anche noi stessi, e quindi anche "io", sono "sommamente più" di quel Dio che invano cercheremmo di conquistare, di quel Dio creatore, di quel Dio Omicida per cui "rei ex nihilo sui et subiecti". Sommamente di più perché quel Dio omicida si fa uccidere, proprio nel grembo del significato che lo ha costituito, mentre ciò che siamo, il destino, non ha al di fuori di sé che il nulla che certamente non lo può minacciare.
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ID46390 - 04/07/2014 13:09:47 - (Dru) - Glossario mini
"Cancellata l'Episteme" significa cancellate le Verità (epistastai = stare sopra) nate in seno alla filosofia Greca che vedono nella immutabilità del superente l'assicurazione del molteplice."Cancellata" significa dell'Episteme quel tramonto per necessità in seno alle moderne filosofie di ogni Episteme, muore l'immutabilità o l'immutabile (relativismo, quello vero), l'evidenza o unica Verità è il mondo che muta.