21 Gennaio 2014, 11.09
Terza pagina

Il miracolo del CAS

di LoStraniero

Siamo tutti alla ricerca del senso. Questa proposizione è formata da parole. Le parole sono organizzate per dare un senso alle frasi...


La messa in ordine di queste parole non è casuale, ma è stata organizzata da qualcuno che, dall’alto, le ha disposte in questo modo anziché in un altro.
Ebbene, meraviglia delle meraviglie, nel sistema complesso adattivo questo qualcuno non c’è. Le parole scelgono da sole il loro posto.

La caratteristica più importante e misteriosa del CAS (Complex Adaptive System) è l’auto-organizzazione.
Essa è strettamente legata alla struttura gerarchica dei sistemi.
Per struttura gerarchica s’intende un certo livello di complessità cioè di numero di elementi e di numero e tipo di relazione tra essi.

Gli elementi di un sistema, proprio perché fanno parte del sistema, non sono liberi, ma sono soggetti a vincoli, cioè devono comportarsi in un certo modo che dipende dalle finalità del sistema stesso.
Se gli elementi di un sistema sono, a loro volta, dei sistemi (sotto-sistemi) che, a loro volta, sono ancora dei sistemi (sotto-sotto-sistemi) e così via, allora esiste una vera e propria gerarchia di strutture nella quale quelle di livello più basso sono subordinate a quelle di livello più alto secondo il cosiddetto principio di asservimemto (Hermann Haken).

Quando il sistema complesso adattivo (CAS) viene condotto all’instabilità dalle perturbazioni dell’ambiente in cui è immerso esso riorganizza la sue componenti per raggiungere un nuovo livello con elementi e strutture nuovi, non presenti nelle componenti del livello gerarchico inferiore.
Nei sistemi complessi, periodi di stabilità si alternano a periodi di caos in cui il sistema cambia configurazione influenzato a volte anche da piccole fluttuazioni che lo dirigono verso un nuovo attrattore.

Questo percorso è imprevedibile.
Le nuove strutture non vengono dettate o imposte da qualcuno o da qualcosa che si trova in alto, non esiste un capo che dirige o indirizza, non c’è un direttore d’orchestra, ma provengono dal basso, da interazioni locali.

Il giornalista Morris M. Waldrop così descrive la meraviglia degli scienziati dell’Istituto Santa Fe a proposito dell’auto-organizzazione: «Potevano essere molecole o neuroni o specie o consumatori o grandi aziende. Ma, a prescindere dalla loro natura, gli agenti si organizzavano e riorganizzavano costantemente in strutture più vaste attraverso l’incontro di reciproco accomodamento e reciproca rivalità. Così, le molecole formavano cellule, i neuroni cervelli, le specie eco-sistemi, i consumatori e le società commerciali economie, e via dicendo.
A ogni livello nuove strutture emergenti si creavano e s’impegnavano in nuovi comportamenti emergenti».

Meraviglia dei sistemi complessi, miracolo dell’auto-organizzazione nell’alternarsi di periodi di stabilità a periodi di turbolenza, assenza di leader: da tutto ciò emerge una natura meravigliosa che ci invita a riflettere e a cambiare il nostro modo di pensare, di vivere e di gestire la nostra vita e le nostre cose.
Bagliori lontani, fuochi che rischiarano la notte.

Lo spettacolo è finito.
Scorrono veloci le scritte sotto lo schermo del televisore, così veloci che non si riesce a leggerle: sono i titoli di coda che nessuno legge più.

LoStraniero


Commenti:
ID40600 - 21/01/2014 20:18:27 - (Aldo Vaglia) -

Se ho capito bene, cambiando il nostro modo di pensare, possiamo cogliere quel miracolo che rischiara la notte e ci rende consapevoli della meraviglia della natura. E' un modo ottimista di credere nell'uomo e nella sua capacita' di occorgersi in tempo dei propri errori... Edgar Morin in un'intervista alla Stampa del 2010 mi sembra meno ottimista. " Il sistema terra e' incapace di organizzarsi per risolvere i suoi problemi vitali: rischi nucleari, degrado della biosfera, economia mondiale senza regole, ritorno delle carestie, conflitti etno-politici-religiosi che tendono a trasformarsi in scontri di civilta'. L'amplificazione e l'accelerazione di tutti questi processi possono essere considerate come lo scatenarsi di un formidabile 'feedback' negativo, attraverso il quale un sistema si disintegra irrimediabilmente. Il probabile e' dunque la disintegrazione. L'improbabile, ma possibile la 'metamorfosi'.

ID40602 - 21/01/2014 21:53:19 - (Leretico) - La metamorfosi

Anche la disintegrazione è una metamorfosi, e dipende dal non rendersi conto di come si muovono i sistemi, anzi nel preoccuparsi solo del breve termine e positivo per sè e per il proprio gruppo, partito, Stato. Il pianeta Terra è un sistema complesso resiliente. Cerca di rimanere stabile nonostante gli impulsi negativi che vengono dalle attività dell'uomo. Ad un certo punto però cambierà di colpo, come è caduta la DDR nell'89. E non sappiamo verso quale altro equilibrio migrerà. Quando i dinosauri si estinsero, ciò accadde perché il nuovo equilibrio del pianeta non consentiva la loro vita di enorme dimensione. Se la terra cambiasse equilibrio potrebbe rendere la vita dell'uomo impossibile a continuarsi. Siamo certi di voler aarrivare a quel confine? Sembra che nessuno se ne preoccupi e quando lo farà sarà troppo tardi per fermare il cambiamento.

ID40603 - 21/01/2014 22:34:16 - (Dru) - a Leretico

vi è in "L'era Glaciale" (un divertente cartone animato) un animale, il "dudu", uccello estinto, che si fronteggia e fronteggia le altre specie; nel caso specifico gorgheggia ad ogni animale, anche della sua famiglia, un urlo di guerra che fa più o meno così "sciagura a voi", con simpatia.

ID40609 - 22/01/2014 09:48:16 - (Dru) - Qui si adoperano dei termini presupponendo la comprensione del significato

Domano1) cosa significa finalità di un sistema? Sembrerebbe che un sistema si ponga dei fini, come è possibile? Qualche esempio sarebbe dirimente.2) il livello da cosa è determinato? Cosa fa si che un sistema cambi livello ? 3) un sistema che riorganizzi le sue componenti per raggiungere un livello "superiore" a cosa è dovuto questo "superiore"? Perché "superiore" ? Perché nuovamente stabile ? La stabilità di un sistema è il dirimente ? 4) da cosa dipendono le "gerarchie"? Cosa è un "attrattore"? 5) se il sistema si autoregola con un finalismo siamo in ambito di animismo o vogliamo semplicemente asserire che al caos entropico si contrappongono i sistemi ?

ID40613 - 22/01/2014 12:16:44 - (LoStraniero) - Riconosco legittimi e sensati

tutti gli interrogativi posti da Aldo e da Dru che saluto. Trattandosi però di sistemi complessi, anche le risposte dovrebbero essere complesse. E' difficile fornire risposte semplici a problemi complessi. Risponderò perciò con esempi. Pensiamo ai fenomeni relativi al formarsi dei sentieri nei campi, allo scoppiare dell'applauso dopo l'incertezza iniziale, all'insediamento dei nuclei urbani, al sorgere spontaneo degli immondezzai, al mantenimento degli idiomi e delle inflessioni dialettali, al diffondersi delle mode. Lo stato di questi sistemi di tipo adattivo (non tutti i sistemi sono adattivi) cambia se un certo numero dei suoi elementi modifica il suo comportamento: un formicaio avanza se le formiche che lo compongono avanzano, un branco di elefanti fugge se fuggono i suoi componenti. Il macro comportamento deriva dal micro comportamento dei singoli i quali spesso agiscano per caso e dal caso sorge la necessità di sviluppo del sistema. Pensate per

ID40614 - 22/01/2014 12:39:46 - (LoStraniero) - ... esempio al caso di epidemia.

Se il primo individuo infetto non entra in contatto con alcuno, il sistema non si avvia, ma se per caso i contanti con altri sono frequenti allora è probabile che il sistema si avvii. Quando il numero degli infetti raggiunge un soglia minima allora l'epidemia di necessità si sviluppa. Tutti i sistemi di questo mondo sono soggetti all'influenza di fenomeni esterni che li perturbano e li possono anche distruggere. Ma come si comportano le formiche se il loro formicaio viene invaso dall'acqua? Se riescono a sopravvivere, imparano qualcosa da tale esperienza e si auto-organizzano a un livello gerarchico di conoscenza superiore: superiore per la sopravvivenza del formicaio.

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