«Il 2013 per molte famiglie è stato un altro anno a reddito zero. Abbiamo cercato di intensificare i nostri aiuti che, tuttavia, erano solo una goccia nel mare che si traduceva in assistenzialismo che amareggiava i volontari ed umiliava gli utenti»
Così, ci siamo messi alla ricerca di qualcosa che li coinvolgesse in modo attivo nell’aiuto che ricevevano.
Per alcuni di essi ciò si è avverato quando il sig. Giovanni Vezzola ha messo a disposizione 2500 mq. di terra già pronta per essere coltivata al Giardino Botanico Bagoda.
La coltivazione, iniziata alla fine di Giugno, ha dato risultati sorprendenti, non solo per la produzione ma per la partecipazione, l’impegno e le relazioni che si sono create.
Testimonianza di un volontario:
«Tutto è cominciato alla fine della primavera scorsa quando Bruna mi ha chiamato: “c’è la possibilità di avere della terra dove si potrebbero fare degli orti. Tu ci potresti dare un po’ del tuo tempo per spiegare alle nostre famiglie come si fa?”.
Mi prese di sorpresa e non nascondo che mi mostrai un po’ scettico. Risposi di sì ma il primo giorno me ne pentii.
Una era venuta con i tacchi di 12 cm., un papà non aveva mai toccato la terra mentre un altro era bravo solo lui…., una mamma era venuta con una bimba di 20 mesi che metteva in bocca i sassi ed inciampava nelle aiole, un’altra aveva una pancia di 8 mesi e non riusciva a chinarsi.
…Ognuno pensava per se e quasi non si salutavano ed erano infastiditi dai miei consigli... Cosa ci stavo a fare?
Ho tenuto duro ed ora posso dire che è stata una bella esperienza, faticosa ma che mi ha dato molto di più della fatica. Abbiamo lavorato la terra che è stata molto generosa ed abbiamo lavorato ancora di più sulle relazioni tanto che, durante le aperture serali estive, arrivavano con tutta la famiglia ed il luogo si animava, i bambini giocavano e gli adulti chiacchieravano scambiandosi pareri e consigli ed anche i prodotti dell’orto.
Culture diverse, abitudini diverse che s’incontrano, l’impegno nel lavoro per ottenere frutti, la condivisione della fatica e dei prodotti, l’aiuto reciproco…….
“Sicuramente un buon raccolto l’abbiamo ottenuto, non solo di insalata, pomodori e zucchine”»(L.B.)
L’attività di sostegno alla maternità è stata anche quest’anno assai intensa a causa delle molte situazioni difficili .
Nel corso dell’anno 2013 abbiamo aiutato 131 future mamme, da loro sono nati 95 bimbi, 3 hanno avuto un aborto spontaneo, 4 hanno deciso per l’aborto volontario, le altre sono ancora in attesa.
La maggior parte sono straniere e provengono da 22 paesi diversi. Per queste donne, spesso sole e con molteplici problemi, sono sempre attivi i servizi di sostegno ed accompagnamento.
I dati suddetti variano di poco rispetto all’anno precedente mentre è quasi raddoppiato il numero dei nuclei familiari aiutati nell’anno che, oltre alle gestanti, sono 257.
Si tratta di famiglie che si rivolgono a noi dopo che il bimbo è nato perché non ce la fanno a comperare il necessario. Abbiamo potuto sostenere tutte queste mamme grazie all’opera di 52 volontari, ai quali vanno aggiunti quelli che si prodigano nella zona Garda Valsabbia, Prevalle, Manerbio e Carpenedolo.
Queste in sintesi le altre nostre attività:
-
Punto di ascolto presso gli ospedali di Desenzano, Gavardo e Manerbio per consentire accesso immediato alle donne tentate di interrompere la gravidanza e per offrire un sostegno post-aborto.
-
Raccolta e distribuzione di pacchi spesa (i prodotti che ritiriamo dal Banco Alimentare hanno subito una notevole riduzione perciò abbiamo dovuto organizzarci per il ritiro e la distribuzione di alimenti in scadenza da grandi supermercati locali), vestiario, mobili, attrezzature per la casa e per l’infanzia, riciclando, per quanto possibile, l’usato che viene selezionato, riparato e lavato dai volontari. Abbiamo acquistato e fornito ai neonati latte in polvere e pannolini.
-
Corso di alfabetizzazione: quattro insegnanti volontarie, attraverso l’insegnamento della lingua italiana, hanno cercato di favorire l’integrazione di donne immigrate, ascoltando i loro problemi e sollecitando forme di mutuo-aiuto; vi hanno partecipato 20 donne. Spesso le volontarie, nei casi di donne analfabete, devono lavorare 1 a 1 con infinita dedizione.
-
Ospitalità: nella comunità “Accoglienza” gestita in convenzione con il Comune di Desenzano e nei due appartamenti di cui disponiamo abbiamo accolto temporaneamente 12 mamme con i loro bimbi.
I contributi economici che forniamo sono:
-
Fondo Nasko: da ottobre 2010 la regione Lombardia sostiene le madri che scelgono di portare avanti la gravidanza alla quale erano tentate di rinunciare per problemi economici, con un contributo complessivo di € 3000.
-
Progetto Gemma: sempre per i casi di difficoltà economiche così gravi da spingere la donna all’aborto, per le non residenti in Lombardia, possiamo richiedere una “adozione prenatale a distanza” alla Fondazione “Vita Nova”. La mamma adottata riceve, nel rispetto dell’anonimato, € 160 mensili per diciotto mesi, da adottanti a lei sconosciuti.
-
Rimborso ticket e farmaci per la mamma nel periodo della gravidanza e pagamento di qualche bolletta grazie ad un’offerta straordinaria di un anonimo benefattore che ci ha permesso di incrementare gli aiuti per un numero maggiore di utenti
Prosegue quest'anno l’iniziativa dell’orto sociale “seminiamoinsieme”.
Gli utenti coinvolti provengono da Italia, Moldavia, Ucraina, Romania, Albania, Brasile, Senegal, Marocco, Tunisia, Pakistan, Colombia.
Inoltre, grazie alla disponibilità della Parrocchia del Duomo, quest'anno realizzeremo corsi di cucito, cucina, lava-stiro, bilancio familiare, educazione igienico-sanitaria, ecc. per le “nostre mamme” per trasmettere conoscenze utili e spendibili sul mercato del lavoro.
Il sostegno economico che ci permette di affrontare i costi delle assistenze proviene dalle offerte di privati ed enti, dal Comune di Desenzano, da altri Comuni della zona e da alcune Parrocchie.
L’attuale crisi economica ha colpito molte “nostre” famiglie, che hanno perso l’unica fonte di reddito. Quanta sofferenza in papà e mamme che non hanno più di che sfamare i loro figli o che, proprio per la mancanza di un reddito sicuro, si sentono costretti a rinunciare ad una nuova vita!
Ricordo che il CAV è una ONLUS e può rilasciare ricevuta di erogazione liberale detraibile, sia per somme di denaro che per merci .
Inoltre, senza nessuna spesa o aggravio fiscale,
al CAV può essere devoluto il 5 per mille delle tasse indicando nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi, il CODICE FISCALE 93003360174 (l’introito pervenuto nel 2013, relativo all’anno 2011, è stato di € 2.996,35).
La Presidente, Bruna Filippini