09 Giugno 2011, 13.15
Punti di vista

Privatizzare o liberalizzare

di Aldo Vaglia

Bene privato, bene pubblico, bene comune, non che non si conoscano i termini e cosa vogliono significare. Solo che troppi hanno interesse a confondere le idee.

Da quando i mezzi di comunicazione sono alla portata di tutti la difficoltà a distinguere il vero dal falso si è moltiplicata.
È per questo motivo che il principale nemico della classe politica di tutti i colori, oltre al magistrato, è il giornalista che fa bene il suo mestiere.
 
Tutti i più importanti paesi a capitalismo avanzato hanno tratto enormi vantaggi dalla presenza dello stato nell’economia reale.
Che cosa è “il new deal” se non la statalizzazione del più liberale dei paesi del mondo e senza di esso come si sarebbe usciti dalla crisi del 29?
E dove ci avrebbe portato la crisi odierna se la soluzione fosse rimasta in mano al mercato?
 
E allora andiamoci calmi  col “totem” delle privatizzazioni.
Quelle italiane poi, lungi dall’essere una necessaria modernizzazione, hanno condotto ad un passato che la storia aveva già giudicato e per questo, non per ideologia, erano intervenute le nazionalizzazioni.
Un paese, senza antitrust e senza conflitto d’interessi, come può pensare di dare in mano a privati settori fondamentali per la vita dei cittadini?
 
L’art 43 della costituzione, che naturalmente i nostri politicanti usano solo in modo strumentale, recita: “ Ai fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo stato o a enti pubblici… servizi essenziali, o fonti di energia, o situazioni di monopolio, che abbiano caratteristiche di preminente interesse generale”.
 
Come fa l’acqua a non rientrare in questa categoria e come è possibile che Maastricht sia contro questi principi?
Una delle giustificazioni della destra è che su questi temi concorda anche la sinistra, come se il pensiero di qualche riformista, che per ingraziarsi i moderati tenta di saccheggiare nel campo avverso facendo solo danni e subendone le beffe, avesse qualcosa a che vedere con il progresso.
È il caso del disegno di legge della Lanzillotta che regala su un piatto d’argento a questo governo una privatizzazione dei servizi pubblici a cui il decreto Ronchi aggiunge quella dell’acqua spacciandola per un’imposizione della comunità europea.
 
Speriamo che il referendum, se non questa classe politica incosciente e autoreferenziale, riesca a spazzare via almeno le più grosse nefandezze che si sono confezionati per continuare nel saccheggio dei beni comuni.
 


Commenti:
ID10316 - 09/06/2011 13:53:12 - (roberto74) - confondere le idee....

Anche a partire da questo articolo purtroppo....ho iniziato a leggerlo aspettandomi un'analisi distaccata e razionale e invece, dopo poche righe mi sono dovuto ricredere...peccato...

ID10317 - 09/06/2011 17:03:16 - (Matteo) - Punti di vista

Il nome della rubrica è "Punti di vista", e Aldo Vaglia esprime il suo. Un'analisi distaccata e razionale non è necessariamente un'analisi in cui non si esprimono opinioni. Quando non si esprimono opinioni il rischio è il relativismo: io non dico, non prendo posizione, così hanno ragione tutti (o nessuno?). E invece, come Roberto insegna (nei suoi altri commenti!!!) motivando le sue argomentazioni, è importante imparare ad esprimersi, partendo con la convinzione che il nostro punto di vista sia migliore di quello dell'altro, ma con la disponibilità a modificarlo qualora il nostro interlocutore dimostri di avere argomenti più forti. E' il sale della democrazia. Silenziare i "nemici" (come fece Berlusconi anni fa con l'editto bulgaro) o disinnescarli (come in un certo senso vorrebbe fare Roberto) non è nè pericoloso nè terrificante... è solo una cosa inutile.

ID10318 - 09/06/2011 17:13:03 - (max weber) - scusate, ma che c'entra il new deal??

Il New Deal tutto fu, meno che una statalizzazione, almeno questa semplificazione dobbiamo evitarla. Ritenere poi che il pubblico sia sempre la soluzione per l'interesse collettivo significa (e cito Gaber, non certo uno di destra) NON CONOSCERE GLI STATLI, I PARASTATALI E AFFINI...Che poi il mercato sia la panacea è altrettanto triste...ma io mi chiedo: quando capiranno tutti che il manicheismo è finito??? Attenzione alle sfumature....non esiste solo il bianco e il nero...o meglio, il rosso e il verde.....Tante parole al vento, specie in questo articolo

ID10319 - 09/06/2011 17:32:57 - (roberto74) - Matteo

Diciamo che hai inserito alcune osservazioni che potevi tranquillamente risparmiare...Detto questo alcune precisazioni: Aldo Vaglia esprime i suoi e nessuno ha detto che deve tacere (ci mancherebbe!) o come dici tu, dovrei disinnescarlo (in qualche modo si capisce che se hai letto i miei interventi, tutto si può dire, ma non che voglia tentare di disinnescare "i nemici"....i nemici al limite li potrai avere tu, io ho sempre cercato di intervenire portando elementi pratici su cui controbattere i "punti di vista", ma dall'altra parte ho quasi sempre trovato persone che invece di rispondere con documenti certi, parlano in politichese, per sentito dire, per convinzioni politiche. Io fino ad ora ho fatto fatica a trovare "argomenti più forti" semplicemente perchè mi hanno risposto sempre in modo vago e per sentito dire. Concludo: io, come ho scritto, mi aspettavo un'analisi in merito ai referendum "super partes" per come è stata

ID10320 - 09/06/2011 17:38:42 - (roberto74) - matteo2

impostata questa riflessione, prendendo spunto dalla prima e dalla seconda frase, poi, poche righe sotto, il tutto viene sbilanciato sul fronte dei SI....non è difficile Matteo, sta scritto lì....basta leggere...Quello che voglio dirti è, visto che non lo hai forse capito dal modo con cui mi hai risposto, che su un giornale (grande o piccolo che sia), ci si aspetterebbe una riflessione e uno spunto su cui riflettere partendo dal centro e "provocando" i lettori....in questo invece mi pare normale che chi è a favore del SI risponderà in modo concorde e gli altri no....ma a sentire i tuoi argomenti il sottoscritto fa operazioni "inutili" (vedi ultima tua frase)...

ID10323 - 09/06/2011 17:46:51 - (Granma) -

perchè il si è l'unica risposta, c'è poco da discutere

ID10327 - 09/06/2011 19:07:34 - (Dru) - Non andrò a votare

In linea di principio quello che dici è giusto Aldo, per questo voterai no anche sul quesito del nucleare ? perchè se non farai così il principio che hai esposto si frantuma. L'energia non è un bene altrettanto essenziale e che deve essere gestito dallo stato ? Se non produrremo energia tramite il nucleare , la privatizzazione del bene sarà rapida, proprio come per l'Acqua.... spero che , in coerenza con il principio che hai esposto non andrai a votare, poichè se lo farai, e quindi si raggiungerà il quorum, l'energia passerà in mano ai privati sotto forma di frazionamenti infiniti con eolico e fotovoltaico, sempre se vorrai tenere saldo al principio che hai testè esposto. Ma so che sei coerente, quindi mi aspetto che approvi il mio ragionamento, nel solco di quanto hai appena esposto. Perchè l'acqua dovrebbe seguire un percorso logico e l'energia il contrario ?

ID10328 - 09/06/2011 19:09:09 - (Dru) - per dare torto a quelli di destra ?

Per dare torto a quelli che ci governano ? non mi sembra una buona giustificazione.

ID10329 - 09/06/2011 20:02:36 - (roberto74) - infatti

x granma: Non c'è niente da fare...con tue simili risposte il dialogo è impossibile (così Matteo capisce perchè il suo ragionamento nei miei confronti non sta in piedi).x Dru: Consideriamo che il non votare o votare No in sostanza non cambia (per chi la pensa in questo modo), poi se ascolti quelli favorevoli al SI ti diranno "Vai lo stesso a votare" proprio perchè per loro è importante il quorum. Certo che mi stupirebbe assai (ma la prevedo una ipotesi assolutamente remota) che si raggiunge il quorum e vincono i NO....anzi, se dovesse mai succedere, capirei che, non solo l'informazione è più libera di quello che ci fanno credere, ma che gli Italiani hanno una loro testa e non stanno lì a farsi raccontare tante cose...vedremo...

ID10334 - 09/06/2011 20:35:04 - (Aldo Vaglia) -

Caro Dru, non farti confondere, io non sono uno statalista. Per me i beni comuni dovrebbero essere gratis e di tutti. Non ci si riesce e allora cerchiamo una soluzione che gli assomigli. Un po' di tempo fa ho scritto un articolo su " Il bene acqua ieri e oggi" vai a rileggerlo. Era sul lago e non era influenzato da queste polemiche spocchiose che estraggono parole e ci ricamano sopra. Non io ma i repubblicani e i liberisti americani accusarono Delano Roosevelt di fare politica statalista. Se non fosse riuscito a risollevare l'economia sarebbe diventato uno spregevole "comunista". L'energia si potrebbe autoprodurre se non ci fossero leggi che difendono i monopoli. E l'acqua si potrebbe estrarre dai pozzi se ci fosse la liberta' di farlo senza dover pagare. venderla che non si dovrebbe se non possono farlo tutti e non c'e' libera concorrenza. Qualche sistema capitalista, che non sia una barzelletta come il nostro, usa una legge che si chiama antitrust. La legge potrebbe

ID10335 - 09/06/2011 20:41:57 - (Aldo Vaglia) - continua

essere considerata statalista perche' limita la liberta', ma contribuisce a creare un mercato piu' corretto. Cerca di cogliere il senso dell'articolo e non fare come quelli che guardano il dito e non vedono la luna.

ID10337 - 09/06/2011 21:41:38 - (Dru) -

.... a sostenere l'insostenibile ? Come puoi credere che l'autosufficienza sia a costo "0" o quasi? ti esorto a riflettere che sarebbe il contrario, d'altronde non eri proprio tu a sostenere la spinta democratica delle fonti di energia ? E quelle fonti chi le produce e le vende ? I Paesi meno democratici della terra. Credo che tu ti stia allontanando dal titolo della tua e stai ragionando demagocicamente : dire che si vuole l'acqua per tutti e a costi competitivi é quanto hanno fatto in tutto il mondo civilizzato come da noi, i pozzi sono in Afganistan o Kurdistan o Pakistan o India , non certo nei paesi capitalisti avvanzati, questo proprio perché le reti idriche abbattono i costi sia di approvigionamento che di gestione.Ma sono pronto a ricredermi, comunque le tue parole non chiariscono, confondono....Poi , per quanto concerne il mito dell'antitrust e dei conflitti terribili e irrisolti, ti esorto a non credere acriticamente al mostro Italia in mezzo a

ID10338 - 09/06/2011 21:45:21 - (Dru) - in mezzo a cenerentole.

....

ID10340 - 10/06/2011 09:27:01 - (Dru) - l'acqua come bene comune, Per riflettere..

Quando un bene viene offerto al consumo libero dei membri di una comunità (e l'esempio classico è quello dei prati, detti in inglese commons, che in tempi passati erano di tutti i contadini di un villaggio) il risultato è che tutti ci perdono perché c'è spreco. L'uso comune, cioè libero, di un bene che dà vantaggi ai singoli è una tragedia, cioè uno spreco. È esattamente quello che vediamo oggi in Italia, con una distribuzione pubblica dell'acqua spesso inefficiente e piena di sprechi, anche perché facciamo finta che sia giusto farne pagare l'uso a chi meglio può farlo, cioè al contribuente. Peccato che quest'ultimo ben poco possa fare per ridurre gli sprechi degli acquedotti!

ID10341 - 10/06/2011 09:32:24 - (Dru) - ma di chi è l'acqua?

La risposta è facile, perché da sempre la materia è ben regolata dalle nostre leggi. L'acqua libera in natura, cioè quella che sta nel mare, nei fiumi, e nelle falde nel sottosuolo è un bene che appartiene a tutti gli italiani, come è vero per ogni altra risorsa naturale. L'acqua, come la ghiaia, ma così anche tutti i minerali, dal carbone al ferro all'oro, non è del padrone del terreno, ma è di tutti. E infatti nessuno di noi può liberamente fare un pozzo nel suo giardino, come non può farci né una cava di ghiaia né una miniera di carbone. Questa è la situazione e nessuno vuole cambiarla: se qualcuno dice che il prossimo referendum cambierebbe ciò e può evitare la "privatizzazione" dell'acqua non conosce il nostro diritto sulle risorse naturali. Queste due ultime mie sono tratte da un pezzo di Giacomo Vaciago su "il Sole24 ore"

ID10342 - 10/06/2011 09:35:49 - (Dru) - In conclusione

è proprio lo spreco nella gestione dell'acqua come bene pubblico e quindi gestito dal pubblico che rende ricche le aziende di acque minerali, portanadoci ai vertici del consumo mondiale di acqua in bottiglia, o sbaglio ? pronto a ricredermi.

ID10343 - 10/06/2011 09:37:18 - (Matteo) - Mi dispiace

Quello che mi dispiace è che nel mio commento precedente ho sottolineato l'importanza di esprimere le proprie idee motivandole adeguatamente, portando proprio Roberto ad esempio (non Granma!). La risposta di Roberto è che il mio ragionamento non regge. Ribadisco, un punto di vista non può essere espresso se non a partire dalle proprie convinzioni. Si è mai visto un editoriale di un giornale in cui l'editorialista si mette in posizione neutrale? Ecco cosa intendo quando parlo di disinnescare. E ribadisco anche il concetto dell'inutilità: se Vaglia si fosse mantenuto "esterno", non ne sarebbe scaturita alcuna discussione. Poi se questi ragionamenti sono considerati offensivi o da risparmiare, beh... non so che dire! Di certo non qualificherei l'analisi di Vaglia come non "distaccata e razionale".

ID10352 - 10/06/2011 11:05:27 - (Granma) -

è troppo semplice scrivere in un commento le proprie opinioni. Tanto qui ognuno tira l'acqua al proprio mulino. Siamo su internet, possiamo avere tutte le informazioni da tutti i punti di vista che vogliamo. Inutile argomentare i miei pensieri, sono solo un mosaico di informazioni prese qua e la e fatte "mie". Siamo tutti bravi a dar cifre o a citare leggi. Peccato che poi cercando meglio il 99% delle vostre informazioni venga smentito.

ID10355 - 10/06/2011 11:07:52 - (Granma) -

è questione d'informarsi e questione di pancia. Privatizzare l'acqua, una risorsa che ci cade dal cielo. Dimostra solamente la pochezza che ci ha invaso. Io un regalo alle multinazionali non voglio farlo e comunque ricordo che è già possibile la privatizzazione degli enti che gestiscono la distribuzione dell'acqua. Senza quorum invece sarà OBBLIGATORIO privatizzare quegli enti. Grazie capitalismo, bello schifo.

ID10365 - 10/06/2011 11:45:51 - (Matteo) - Per finire

Sulla questione specifica affrontata nell'articolo, concordo con Vaglia, e anche con Granma. Domenica mattina andrò convinto a votare quattro sì.

ID10367 - 10/06/2011 13:55:11 - (alex) - ALEX

ANCHE IO SONO D'ACCORDO COL VOTARE DEI BEI 4 SI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

ID10373 - 10/06/2011 15:22:15 - (Giachetti) - la logica della politica...

io voterò 4 NO, ma tanto la questione è se si raggiunge il quorum o meno... una volta raggiunto, i miei NO si trasformeranno in SI e verranno sbandierati dalle sinistre come segnale contro il Governo.

ID10375 - 10/06/2011 16:19:25 - (Dru) - A Giacchetti

mi sembra dannoso il tuo principio, voti no sapendo non solo di aiutare i si ma di esserne artefice, senza il tuo voto si ha qualche speranza di vincere, perchè ridurla ? per edonismo ? Non credere alle frottole del principio democratico per cui il voto ne è un segno incontrovertibile, affatto. Nelle vere democrazie conta eccome l'astensionismo, ad esempio a castigare promotori che un'altra volta staranno più attenti a indire referendum........ al lupo, al lupo...... se dovessimo raggiungere il quorum e anche dovessero vincere i no, i Di Pietro e i Grillini di tutta la terra si sentirebbero in dovere di indirne uno per ogni perchè. Non ti sembra un costo troppo oneroso per la comunità ? per le bizze di qualche invasato ?

ID10377 - 10/06/2011 17:08:22 - (danyart) - voti a sproposito??

sebbene spesso non condivida le idee di DRu ,questa volta a ragione,caro Giacchetti:che senso a andare a votare come vuoi far tu?? inoltre e' controproducente considerando l'onerosita' della cosa se si dovesse ripetere ,Andiamo a votare da persone civili e coerenti con le nostre idee,vi prego non facciamo i ragazzini,altrimenti ne pagheremo le conseguenze,non stiamo spendendo abbastanza di soldi inutili??per cose dette e ridette ??saluti ragazzi e....andiamo a VOTARE E?' UN NOSTRO DOVERE MA ANCHE DIRITTO SACROSANTO!!!!

ID10380 - 10/06/2011 17:45:41 - (Ricard53) - Per danyart.

Cara Dany, guarda che Dru intendeva evidenziare l'incongruenza della posizione di Giachetti. In realtà l'esplicita posizione di Dru è quella di non presentarsi ai seggi, intesa come scelta politica. Infatti, a differenza delle altre votazioni, il referendum, la cui legge istitutiva prevede il raggiungimento del quorum (50% 1), consente tre diverse posizioni che hanno valore di voto: SI, NO, ASTENSIONE. Pertanto il dovere civico, in queste occasioni, si può svolgere coscientemente in tutte e tre queste modalità, che sono espressioni di voto. Ad ognuno la propria scelta.

ID10382 - 10/06/2011 17:55:19 - (Ricard53) - Correzione.

In precedenza avevo scritto nella parentesi "50% più 1", ma il "più" è poi scomparso.

ID10391 - 10/06/2011 19:20:57 - (danyart) - x ricard53

e' vero rileggendo,ho scritto una mezza cavolata,ma sono sicura che tu avrai capito cosa volevo dire no???...infondo tu mi conosci abbastanza per conoscere le mie idee politiche.ciao Ricard

ID10396 - 11/06/2011 00:01:35 - (Aldo Vaglia) - Per Danyart

Danyart non ascoltare il gatto e la volpe Dru e Ricard avevi ragione tu.

ID10402 - 11/06/2011 09:20:40 - (Dru) - io parlo sempre e solo per me e su concetti

A questo referendum ci sono solo due scelte di merito la terza , votare per il "no" mi sembra una gran cavolata , sebbene emeriti esponenti dell'intellighenzia come Oscar Giannino abbiano espresso questa scelta.Quelli che vogliono quello che voglio io , come Oscar Giannino , se votano sono degli idelisti poco pragmatici ( scusate la ripetizione ma é voluta) perché fanno il gioco dei "si " e compromettono , non irrimediabilmente ci mancherebbe , le politiche di privatizzazione della gestione dell'acqua , il nucleare anche nel senso della ricerca e più grave fra tutto , la battaglia fra politica e giustizia che dovrà risolversi per la prima , se non vogliamo congestionarla. Tutto qui.

ID10405 - 11/06/2011 09:48:54 - (Aldo Vaglia) - Quanto potra' durare il mondo dei furbastri?

Caro Dru. Tu parli per te, ma lo fai ad alta voce perche' gli altri ti sentano. Al gatto piace, come dice lo slogan della televisione, vincere facile e parte col 30% di vantaggio. Giannino non e' uno scemo e' onesto, accetta la sfida e dice vinca il migliore. A lungo andare avranno ragione i Giannino e non i furbastri.

ID10416 - 11/06/2011 13:43:00 - (roberto74) - Roberto74

E invece dico: cosa non si fa pur di far andare alle urne le persone, prima con gli sconti e gli incentivi se presenti il timbro, poi li si convince che è un dovere, e via altri mille ragionamenti pur di avere un elettore in più alle urne ....quello che mi preoccupa di più è il modo con cui vengono additati coloro che per scelta decidono di non andare...

ID10419 - 11/06/2011 16:52:13 - (Dru) - non capisco

Io credo che ognuno faccia il possibile per vincere , la cultutra del sospetto non mi appartiene , Giannino é onesto credo, ma soprattutto capisce le cose e voterà no su tutti i quesiti, signifca che chi voterà si é quindi disonesto e non le capisce ? Non credo, piuttosto le capisce onestamente in altra maniera. Io non andrò a votare quindi io sono in linea con i principi ispiratori le scelte di Giannino ma a differenza di lui sono pragmatico e capisco che per vincere , per far trionfare le mie idee, l'unica soluzione é l'astensione, il voto per noi del "no" é deleterio, come il marito che per indispettire la moglie........ Non credo sia né questione di furbizia, né di disonestà, é questione di vincere o perdere. Tutto qui.

ID10437 - 12/06/2011 19:59:24 - (ric) - non voto

NON VOTO PERCHE' TANTO FARANNO POI I VARI GOVERNI QUELLO CHE VOGLIONO..............VEDI FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI.....15000 euro al mese li prendono, decidano anche e se alla fine del mandato non hanno fatto il loro dovere a casa!!!!!!

ID10467 - 13/06/2011 12:40:11 - (danyart) - SALVE RAGAZZI!!!

bUON GIORNO ANCHE A LEI SIG. VAGLIA,IL GATTO LA VOLPE E.....IL TOPINO!!! VORREI ESSERE TALE (LE DIMENSIONI NON MI MANCANO)...PER VEDERE(DOPO TUTTI STE BATTIBECCHI)CHI E COSA(IMPOSSIBILE,MA ME LO IMMAGINO)...SI E' VOTATO NEH?????....QUANTA IPOCRISIA E FALSITA' LEGGO FRA LE RIGHE (PER FORTUNA) DI ...ALCUNI DI QUESTI SIGNORI!!!!!!BUONA GIORNATA A TUTTI.

ID10534 - 14/06/2011 13:44:56 - (Dru) - L'onestà intellettuale è necessaria ma non sufficiente

Ecco servito l'ampein, serve anche a questo capire, serve per prevedere: non aspettavo di certo l'esito referendario per esporre i miei dubbi a chi avrebbe votato per il no, il 6% dell'intero elettorato votante. Poveri idealisti. Quando capirete (parlo per il 6%, di cui fa parte Oscar Giannino) che l'importante non è sostenere le proprie idee in democrazia ma vincere.Le proprie idee sono importanti in ambito speculativo, e per farle trionfare non è necessario avere la maggioranza, serve la qualità cioè serve che siano più aderenti alla verità, ma in ambito politico questo non è sufficiente.Senza il comprendonio di questa semplice verità sarete sempre offesi nella vostra intelligenza .

ID10536 - 14/06/2011 14:25:58 - (roberto74) - piccola considerazione....

Se il 5% circa che ha votato no non si fosse presentato alle urne, ho i miei dubbi che il quorum potesse essere raggiunto, se non per un soffio....quindi di quale "trionfo" parliamo?

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