23 Novembre 2021, 15.18
Eco del Perlasca

«Non diventerò una rock star. Diventerò una leggenda»

di Manuela Pelizzari

“Si può essere tutto ciò che si vuole, basta trasformarsi in tutto ciò che si pensa di poter essere” Freddie Mercury
A 30 anni dalla sua morte, questo mercoledì sera, il film "Bohemian Rhapsody" su RAI1


Era il 1971 quando quattro ragazzi decisero di donare la loro vita alla musica, insieme.
Era il 13/07/1985 quando, al Live Aid, in soli 20 minuti, una band riuscì a stravolgere la storia del rock.
Era il 24/11/1991 quando il mondo pianse la perdita di uno dei migliori performer mai esistiti: Freddie Mercury.

Questo mercoledì ricorre il trentesimo anniversario della morte del famigerato frontman dei Queen e mercoledì prossimo, 1 dicembre, sarà la giornata mondiale dell’AIDS.

Trovo sia importante evidenziare la vicinanza di queste due date
, poiché ormai è ben nota la causa del decesso di Freddie, come annunciò lui stesso il 23-11-1991:

“In seguito alle fantasiose illazioni formulate dalla stampa, voglio confermare di essere stato riscontrato positivo al test per l’HIV, e che ho contratto l’Aids.
Ho creduto corretto tenere riservata per un certo periodo questa notizia, allo scopo di proteggere la privacy di coloro che mi circondano.
A ogni modo, adesso è venuto il momento che i miei amici e fan nel mondo sappiano la verità, e spero che tutti si uniranno a me, ai miei medici e a tutti coloro che nel mondo combattono questa terribile malattia…
Ho sempre considerato molto importante la mia vita privata, ed è nota la mia ritrosia nel concedere delle interviste. Vi prego di comprendere che questa mia prassi rimarrà invariata.”


Per chi non lo sapesse, L’HIV è un virus che attacca e distrugge i globuli bianchi responsabili della risposta immunitaria del nostro corpo, mentre la malattia che poi si manifesta è l’AIDS.
La sua trasmissione avviene solamente per via sessuale (rapporti non protetti) o ematica.
Negli anni ’80 c’è stato un boom di contagiati: il controllo delle trasfusioni non era scrupoloso e i rapporti sessuali erano soprattutto non protetti:

“Ho vissuto per il sesso. E ciò che è sorprendente è che adesso, alle soglie dell’82, ho finito per prendere la direzione completamente opposta.
L’Aids ha cambiato la mia vita. Ho dovuto smettere di uscire, sono diventato quasi una suora, tanto ne ho paura. Ero particolarmente promiscuo, ma ho dovuto farla finita. Ma quel che più importa, è che quel tipo di vita non mi manca…
Tutti quelli che sono stati promiscui dovrebbero fare il test dell’Aids. Io l'ho fatto, sono pulito.”

Freddie Mercury

Nel 1987 Freddie scoprirà di essersi sbagliato su quel test, quando, manifestando sintomi evidenti, lo rifarà e risulterà positivo.

Questa, però, è solo la fine della sua vita
, una tra le più stravaganti e interessanti all’interno del mondo musicale.
Proprio per questo, per scoprire la storia di una delle band rock più ascoltate, non potevo non consigliare la visione del film “Bohemian Rhapsody” (2018, di Singer e Fletcher), realizzato in memoria di Mercury e i Queen.

Otto i motivi per cui non potete perdervelo:

1. È una delle pellicole migliori prodotte nei nostri anni, infatti ha vinto ben quattro premi Oscar (migliore attore, miglior montaggio, miglior montaggio sonoro, miglior sonoro).

2. Tratta nel dettaglio la biografia di Freddie Mercury, raccontando così anche la nascita dei Queen.

3. Approfondisce il contesto storico degli anni ‘70/‘80, un periodo tra i più rivoluzionari.

4. Ricrea quello che è considerato il festival musicale più grande della storia: il Live Aid, costruendo un palco identico a quello del Wembley Stadium di Londra.

5. La parte sonora del film è indescrivibile, ci sono così tante canzoni dei Queen che vale la pena guardarlo solo per cantarle a squarciagola.

6. Il cast è formidabile, probabilmente non avrebbero potuto trovare attori più adatti al ruolo. Rami Malek, lodato anche dalla critica, è riuscito a interpretare il ruolo stravagante di Mercury meravigliosamente.

7. È il miglior film che avrebbero potuto produrre. Se si è un grande fan dei Queen, probabilmente ci si accorgerà di molte incongruenze all’interno della trama, tuttavia dobbiamo ricordarci che questo è un musical e non poteva durare 5 ore, di conseguenza la produzione si è dovuta adattare alle circostanze.
Guardatelo per celebrare la memoria dell’indimenticabile band, godendovi tutte le canzoni inserite all’interno e non aspettandovi un documentario.

8. Verrà trasmesso su Rai 1 il 24 novembre alle 21:30, quindi adesso non avete più scuse per non vederlo!

Alla prossima!

Link al trailer: https://www.youtube.com/watch?v=1wg8UOWZGp4

“La cosa più importante è vivere una vita favolosa, non importa quanto lunga, basta che sia favolosa.”
Freddie Mercury

Manuela Pelizzari 2 A Liceo scientifico





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