Premio Bulloni, tre riconoscimenti anche in Valle Sabbia

Si terrà questo venerdì 20 dicembre, alle 18 al Teatro Sociale di Brescia, la consegna del Premio Bulloni, il premio della bontà, riconoscimenti a persone e associazioni che si sono rese protagoniste di iniziative solidali e di vicinanza umana, nel segno della bontà.

Diversi riconoscimenti, infatti, sono stati attribuiti a singoli o associazioni che sostengono disabili o malati. Per il Bulloni, la commissione ha scelto la famiglia Frizzi, esempio culminato nell'esperienza degli «Amici del mare», che offrono sollievo a famiglie di diversamente abili.

Ma quest’anno fra i premiati rientrano anche due associazioni e un medico valsabbino.

Due delle tre medaglie d’oro del Premio Bulloni sono stati attribuite infatti al Cai di Gavardo e alla dott.ssa Roberta Morini, di Roè Volciano, mentre fra i premi collegati al Bulloni, il Premio Cuore Amico è stato attribuito al Gruppo Mali-Gavardo.

Il riconoscimento al Cai di Gavardo è dovuto per il progetto “Il sentiero di Cinzia”, con il quale i soci del sodalizio della montagna accompagnano persone diversamente abili o non in grado di camminare in escursioni in montagna, con la “Joelette”, una speciale sedia dotata di una ruota, adatta per i sentieri montani. L’iniziativa è partita nel 2013 sotto la spinta del presidente Angiolino Goffi, ed è culminata quest’anno con l’impresa del Cammino di Santiago, nel quale sono state accompagnate due ragazze: Vanessa Gabusi e Chiara Personeni.

L’altra medaglia d’oro va alla dottoressa Roberta Morini, neurologa e palliativista originaria di Pavia che dal 2005 lavora all’ospedale di Gavardo ed è referente medico dell'associazione Aisla Brescia - presieduta da Paolo Marchiori - che offre risposte e sostegno ai circa 80 malati noti sulla provincia.

Massima disponibilità verso i pazienti, in qualsiasi momento ne abbiano bisogno, dedizione e discrezione, ascolto e comprensione offerti anche fuori dall’orario di lavoro. Per questo Brescia ha deciso di donare al medico, bresciana d’adozione, la Medaglia d’oro nell’ambito del Bulloni.

Infine, il Premio Cuore Amico quest'anno va a un'intera associazione, il Gruppo Mali Gavardo, che da 30 anni offre un aiuto concreto in Africa, costruendo infrastrutture scolastiche e sanitarie, partendo dal progetto tecnico fino alla completa costruzione, spesso in collaborazione con alcune organizzazioni non governative bresciane.

Un lavoro assiduo che ha permesso - attraverso la gratuità di 250 volontari - di portare a termine più di 20 strutture solo in Ma li, per poi allargarsi ad Angola, Eritrea e Repubblica Democratica del Congo. Un gruppo nato sulle orme dell'attività di don Giovanni Arrigotti, prima in forma "libera", poi sempre più organizzata. Erano gli anni della tragedia del Sahel, uno scorcio aperto sul mondo dai giornali e dalle tv che davano conto della morte e della miseria dovute alla siccità. Fu allora che gli operatori di pace del gruppo si diedero da fare per portare aiuto concreto e dar vita a un progetto umano e sostenibile. «Dell'Africa si fa presto a innamorarsi - spiega Gabriele Avanzi, storico referente del gruppo -. La nostra forza è sempre stata lavorare con le istituzioni e le conferenze episcopali locali, rispettando la cultura del luogo».

Tra le opere più ingenti e note c'è il Villaggio “Don Mario Pasini” di Ségou, un centro polifunzionale in una zona desertica, con scuola materna, elementare, orfanotrofio, casa delle suore, ospedale con ambulanza, sala parto, nido e ambulatorio dentistico, centro nutrizionale, laboratorio di analisi, scuola professionale a indirizzo agrario e, in un paese con forte carenza di acqua potabile, un pozzo.

In foto:
. l'arrivo a Santiago di Compostela del Cai Gavardo con Vanessa e Chiara
. il il Villaggio “Don Mario Pasini” di Ségou realizzato dal Gruppo Mali Gavardo
. la dott.ssa Roberta Morini

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