20 Gennaio 2014, 11.06
L'opinione

Renzi, Berlusconi, Scalfari e Michele Serra nella nostra Repubblica

di Dru

«Sono felicemente confermato nel pensiero di quanto la potenza della maggioranza "possa" e che ogni morale dipenda da questo potere, dalla sua influenza sulle cose»


Conosco Berlusconi, conosco Scalfari e conosco Michele Serra, comincio a riconoscere anche Renzi, tutti questi sono servi della necessità, quella che li guida ad una morale che giustifichi la potenza delle maggioranze, unica verità rimasta dopo la caduta delle verità della tradizione scientifico-filosofico-teologiche.

La morale, a differenza di ciò che può pensare l'uomo di strada inconsapevole, è la miglior fortificazione possibile attorno alla potenza, e non il suo contrario.
Se la potenza maggiore (o se vi suona meglio la forza maggiore) è del capitalismo sulle altre forze che lo contrastano, allora la fortificazione, o morale che si impone sulle altre, è quella del capitalismo: ogni morale che voglia contrastare il corso e il percorso della forza dominante, è nei migliori dei casi una morale infelice, nel peggiore un insulto alla forza regnante.

Oggi, dopo anni di paternali e infelici conclusioni della morale democratica contro Berlusconi, sul giornale La Repubblica la morale, che più di tutte è stata dettata da convenienze interne al sistema capitalistico, si inginocchia  e depone le armi nei confronti di quella capitalistica "mafiosa" ( il mafiosa lo inserisco soprattutto nei termini in cui il giornale per anni ha significato del potere di Berlusconi).

Serra conclude che i motivi di "felicità"per l'incontro tra Berlusconi e Renzi sono due, il primo, scrive Serra, è che non c'è motivo di lamentarsi (questo il ribaltamento della morale che da infelice appunto si fa felice) di ciò che è stato già da Napolitano sancito con il Governo Letta, Renzi sta solo conducendo ciò che altri hanno iniziato, il secondo indica nella giustizia il merito di aver ribaltato il tavolo politico e che così ribaltato Renzi lo trova e non si vede perché non dovrebbe adesso condurlo con Berlusconi.

Berlusconi è oggi un pregiudicato ma ora Serra non lo indica così, per la prima volta, dopo anni, Berlusconi appare come un alleato affidabile che può davvero contare sul tavolo della trattativa, quando ancora ieri Berlusconi non era un pregiudicato ma lo si indicava come tale su tutti i fogli di questo giornale e lo si insultava un giorno si e l'altro si.

Qui voglio mostrare quanto non sia appunto la morale demcratica a dettare l'Amaca di Michele, ma la potenza della maggioranza di Berlusconi.

Ma vediamo quanto muta la morale di Scalfari.

Dietro a quella che è la "vera" morale, che guida anche la sua di penna, anche lui fa un elogio di Berlusconi, lo paragona addirittura a l'Ispanico che, di  ritorno dai campi elisi, ritorno a quello che  un Commodo, figlio dell'imperatore, gli ha scippato contro il volere del  padre (imperatore che aveva assegnato il regno a lui e non al figlio prima di morire), lo condurrà sulla strada della vendetta  e, affrontando  la sorte comminatagli ingiustamente da un  Commodo abietto, tra leoni e belve catturate per i giochi nel Colosseo sconfiggerà il suo nemico uccidendolo in duello.

Scalfari dimentica del film che l'Ispanico prima di morire uccide Commodo, amnesia del suo racconto, ma ciò che più importa qui di sottolineare è quanto la penna di Scalfari sia mutata nei confronti di Berlusconi che, il giorno prima viene dipinto come il male assoluto e dal mondo intero è l'inguardabile e l'inguaribile e poi, guidato dalla potenza della sua maggioranza, la maggioranza di Berlusconi, risorge il giorno dopo come l'Ispanico Nazzareno salvatore.

A parte questo balletto dei nostri giornalisti nostrani, specifico qua la "necessità" del mio discorso, che mostra un mondo non guidato dalla morale, che la morale è frantumata come ogni altra cosa del mondo.

Guidato dalle forze vincenti sulle perdenti mostra, il cosiddetto mio discorso, quanto queste forze, "libere",  guidino ogni morale che voglia rifarsi ai valori ormai tramontati di una tradizione sul viale del tramonto e mostra anche quanto sia significativo diffidare da coloro che conducono battaglie in nome di una  morale unica e incontrovertibile che non sia la morale del vincitore sul vinto.

Conviene, a chi segue queste cose, vedere in casa delle morali chi vi abita, per capire se sarà quella casa una casa solida o invece una casa pronta ad essere lasciata al primo sussulto.

Ora siamo pronti per la riforma della giustizia, ma ribadisco, un'alleanza, in corpo al seno democratico e con un pregiudicato che decide delle regole del gioco, è un'anomalia per le forze democrartiche, difficile da superare facendo spallucce ed indicandone le forme nella fattura di un buon film holliwoodiano.
 


Commenti:
ID40557 - 20/01/2014 17:18:39 - (Aldo Vaglia) -

Non e' necessario scomodare i massimi sistemi per scoprire che la Repubblica (l'unico vero giornale di partito) appoggia Renzi e lo spinge a trattare con Berlusconi. Un Berlusconi azzoppato e' quanto il giornale ha cercato fin dalla sua discesa in campo (le vittorie di Segrate 2 a 0 lo stanno a dimostrare). C'e' riuscita dopo 20 anni, non penserai che si lasci scappare l'occasione. Non crederai che voglia fare l'accordo con Alfano.

ID40560 - 20/01/2014 18:06:14 - (Dru) -

Quelli che ho scritto non sono massimi sistemi, ma i sistemi de La Repubblica, sistemi che vengono usati con l'unico scopo non di cambiare lo scopo capitalista, che la democrazia e la sua morale ha questo fine sul capitalismo, e il partito democratico appunto avrebbe questo fine secondo almeno i fiumi di parole e i torrenti di inchiostro usato negli ultimi 20 anni da questi paladini della morale democratica, ma con l'unico scopo di cambiare il manovratore, ché Renzi è gestibile e Berlusconi meno, in seno all'obiettivo del capitale. Se questo semplicissimo meccanismo lo hai capito allora hai capito il senso del mio articolo, che poi questa ulteriore contraddizione, la contraddizione che vede la democrazia allearsi con la mafia per difendere il capitale, in seno al partito democratico,

ID40561 - 20/01/2014 18:06:49 - (Dru) -

puntando i piedi alle sue vere intenzioni, è significativo del sorgere di difficoltà in seno agli stati democratici, come quello sovietico ad esempio, ma non solo.

ID40562 - 20/01/2014 18:21:27 - (Dru) - Chiariamo

Il sistema La Repubblica è il sistema del capitale che si maschera ipocritamente dei valori democratici.

ID40565 - 20/01/2014 19:14:37 - (Aldo Vaglia) -

L'Espresso il settimanale da cui prender il via il Quotidiano La Repubblica nasce da persone che con il marxismo non hanno mai avuto niente a che fare. Lo stesso Scalfari e' stato all'inizio radicale si e' poi avvicinato ai socialisti, ma si e' sempre definito liberal democratico. I fondatori dell'Espresso sono un imprenditore Adriano Olivetti, un nobile Carlo Caracciolo editore e imprenditore, Arrigo Benedetti e Pannunzio tra i fondatori del partito radicale, (allontanatisi tutti a causa di Pannella). Non si mascherano per niente quelli di Repubblica, sono i comunisti che dopo Berlinguer, non seguono piu' la linea togliattiana della 'via italiana al socialismo' che aveva gia' da tempo abbandonato la lotta di classe e sposato la 'coesistenza pacifica', per lanciarsi alla rincorsa delle tesi scalfariane... PS. non e' mia intenzione fare critiche, ma correggere un'informazione superficiale che ha fatto diventare un periodo di alta elaborazione intellettuale un 'Bagaglino'.

ID40567 - 20/01/2014 19:33:33 - (Dru) - Appunto

Il PD è il partito che ha seguito il capitale e non viceversa, tu stesso dici che La Repubblica è l'unico giornale di partito. È importante caro Aldo specificare ai più creduloni che non è il treno del capitalismo che si muove verso la democrazia ma viceversa. Detto questo, sperando che coloro che pensavano il contrario si ravvedano dopo quanto avranno sentito stasera dai propri paladini, mostro che questo passaggio non sarà comunque indolore. Nessuno si azzarda a dire che la regola Renzi la sta facendo con chi è stato espulso dalla vita politica e dal senato, la cosa non può passare come una normalità, gli unici a parlare di anomalia democratica èil M5S, ma presto il coro si solleverà sui due partiti di maggioranza svuotandone di significato ogni presunto valore democratico.

ID40579 - 20/01/2014 21:52:46 - (Leretico) - La contraddizione

Dru, quello che vuoi fare emergere è la contraddizione di chi si spaccia in buona fede di essere di sinistra non accorgendosi che invece combatte per il capitalismo. La confusione e la debolezza nasce nella sinistra per non aver capito questa differenza. Ma la contraddizione ferisce ancor più quelli che non rinunciano all'ideologia pre 1989 e pretendono che il PD torni sui suoi passi. È strano come questa ambiguità regni ancora sovrana nel maggior partito di sinistra. Tu ne dai una spiegazione: la vittoria del capitalismo è la vittoria della tecnica e della tecno-scienza, strumento del capitalismo per dominare il mondo. Anche il capitalismo però è destinato al tramonto perché non si rende conto che, come ideologia dallo scopo escludente, perderà, tramonterà, di fronte alla Tecnica dallo scopo includente. Così la sinistra non può fare altro che diventare capitalista, come Renzi dimostra. Cosa rimane, in

ID40580 - 20/01/2014 21:53:32 - (Leretico) - continua

cui credere, a certi nostalgici del PD?

ID40583 - 20/01/2014 23:03:05 - (Capitano) - Scalfari.. chi era costui?

Scalfari è figlio del compromesso storico che ha vissuto.. E' tra i massimi esponenti, dell'incoerenza, del voltagabbana e della prostituzione intellettule. Dell'arte del galleggiare sempre e comunque. Non è cambiato.. Oggi non è diverso da allora. Non ha fatto altro che girare la banderuola e mettersi sotto vento. Prono questa volta al capitalismo finanziario, trova giustificazioni morali imbarazzanti per difendere il giardino del proprio padrone (lo svizzero De Benedetti, a capo oltre che di Repubblica anche dell'Espresso) e il garzone mandato in parlamento a fare il lavoro sporco (il Renzi). Al di là di questa opinione personale, dal mio punto di vista, Dru, filosofo con occhiali da politico, centra nuovamente il punto.

ID40589 - 21/01/2014 07:36:27 - (ric) -

la repubblica delle banane!!!!

ID40592 - 21/01/2014 10:33:36 - (Denis66) - ............

ma state ancora parlando di politica.........................

ID40599 - 21/01/2014 14:41:42 - (sonia.c) - caro denis..

di cosa si dovrebbe parlare in un articolo sulla politica? se vuoi che parliamo di sesso,ci vuole una rubrica a parte..con la password per adulti certificati....ihih

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17/01/2014 07:00

Renzi e Berlusconi, l'economia della politica "Comunque vada a finire" un articolo che scrissi il giorno prima la sentenza a Berlusconi, condannato dai giudici in Cassazione per frode fiscale

06/12/2015 19:43

La filosofia aiuta a capire le sciocche pretese. Se la prende ancora con Eugenio Scalfari, il nostro Dru: «I disvalori de La Repubblica sono i valori del nichilismo, cioè di tutti noi, anche di quelli che contraddittoriamente li disconoscono, come Scalfari...»

06/02/2014 07:40

Baluardo della democrazia o «fascisti inconsapevoli»? Dalla vittoria di Renzi alle primarie sono cambiante alcune cose, all'inizio appena accennate, ora palesi dopo lo storico accordo con Berlusconi delle scorse settimane...

21/07/2014 10:25

L'assoluzione di Berlusconi L’assoluzione di Berlusconi, per non aver commesso il reato, pone nella condizione del perdente chi, pensando di essere il vincente,  credeva nella Giustizia come principio di moralità

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