Gloria sportiva, denaro, talento. Quale di queste componenti ha ancora valore nel calcio di oggi?
Gloria (sportiva) o denaro? Cosa ha ancora valore nel calcio moderno? È una domanda lecita da porre a chi è del settore.
Un tempo, a fine carriera, si emigrava negli States, per incassare bene in vista del pensionamento. Poi è sopraggiunto il Medio Oriente, con gli Stati arabi pronti a riempire d’oro vecchie glorie e buoni giocatori, pur di portarli nei loro campionati. Oggi c’è la Cina, che ingordamente compra dai campionati di tutto il mondo, e lo fa a cifre veramente esagerate.Â
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Insieme agli sceicchi sbarcati nei massimi campionati europei, gli investitori cinesi comprano società , calciatori, allenatori e quant’altro riescano ad importare da Sudamerica ed Europa. Ora comprano persino giocatori nel massimo dello splendore (Oscar, Ramires e Witsel gli ultimi esempi) e lo fanno a cifre sproporzionate.Â
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Acquisiscono società un po’ in tutto il mondo (Milan e Inter gli esempi di casa nostra) e continuano a comprare nella speranza di raggiungere livelli altissimi in breve tempo, e per avvicinarsi il più possibile (in campo calcistico) ad Occidente e Sudamerica. Economicamente ne possiedono già il controllo, ma per quanto riguarda la questione calcistica, penso dovranno attendere ancora un po’. Anche se, di questo passo, non molto. Â
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Il primo allenatore italiano a sbarcare nel campionato cinese fu, anni addietro, Giuseppe Materazzi (padre di Marco, campione del mondo 2006). Nell’ultimo decennio è stata la volta di gente come Eriksson, Capello, Scolari e Lippi (oggi CT della nazionale). Maestri operanti da più di un trentennio nel calcio che conta, ceduti al servizio delle ambizioni di un Paese e dei suoi renminbi.Â
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Un campionato, questa Super League, decisamente mediocre, che vanta la presenza del calciatore più pagato al mondo, quel Carlitos Tevez tornato in patria per concludere la carriera nell’amato Boca, e subito volato in Oriente per un contratto da quaranta milioni annui. Una competizione dove a farla da padrone non sono di certo tattica e belle giocate, ma i soldi (non che in Occidente manchino) e solo quelli.Â
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Perché non c’è cosa che non si possa comprare, e quando anche il talento sarà acquistabile, magari ne acquisiranno a suon di milioni una cospicua fetta, così come gli sceicchi; tutta gente che al già malato mondo del calcio non ha portato nulla di buono. Che si tratti di dollari, petroldollari o di renminbi, quanto vale la gloria (calcistica e non solo) al giorno d’oggi? Dipende in cosa la si paghi, e quanto.Â
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