Dalla sorgente alla foce

Negli stessi giorni nei quali Mirko Savi faceva il suo cammino risalendo il fiume Chiese, Corrado Morettini ha percorso lo stesso tracciato nel senso opposto, dalla sorgente alla foce.

Morettini, 52enne gavardese, è il segretario dell’associazione ambientalista Gaia di Gavardo, in prima linea nella battaglia contro il depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari. Infatti lungo tutto il cammino ha portato una maglietta con la scritta "No al depuratore del Garda sul Chiese".

Corrado ha alle spalle un’esperienza sportiva di ultramaratoneta ed ha percorso il cammino in tre tappe: è partito martedì 11 agosto dal Rifugio Val di Fumo per giungere a S. Antonio, fra Anfo e Ponte Caffaro (50 km). Mercoledì 12 seconda tappa da Sant’Antonio a Gavardo di 44 km, e giovedì 13 da Gavardo ad Acquanegra sul Chiese (61 km).

«Non si è trattato di una sfida contro il tempo – sottolinea Morettini –, ma di un cammino di riflessione per portare un messaggio di attenzione nei confronti del fiume Chiese».

Nel corso del cammino, poco dopo Villanuova, Corrado si è incontrato con Mirko Savi, che hanno condiviso questa “staffetta dei fratelli del Chiese” con la stessa finalità.

«Lungo il percorso – riferisce Corrado – ho avuto il piacere di ammirare dei punti del percorso del fiume molto interessati, sia dal punto paesaggistico che turistico, e constatato come nelle vicinanze del fiume vi siano ancora coltivazioni e orti».

L’altra osservazione importante è quella relativa allo stato di salute del fiume: «Man mano si scende, le acque del fiume peggiorano, fino a diventare torbide nel tratto finale verso la foce».

Venerdì mattina è stato poi accolto dal sindaco di Acquanegra sul Chiese, al quale ha donato una bottiglietta di acqua raccolta alla sorgente del Chiese, a Passo Val di Fumo, alle soglie del ghiacciaio, dove si era recato lunedì, il giorno prima della partenza.

L’altro obiettivo comune ai due camminatori è quello di creare un cammino lungo tutto il Chiese: «Mi sono segnato alcuni appunti sulle problematiche delle piste ciclabili esistenti, i tratti dove non ci sono, dove ci sono recinzioni fino alla riva del fiume che non permetto il passaggio. Lo daremo ai sindaci in modo che possano intervenire e si impegnino a completare una pista ciclopedonale lungo tutto il fiume».

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