«Sono felicemente confermato nel pensiero di quanto la potenza della maggioranza "possa" e che ogni morale dipenda da questo potere, dalla sua influenza sulle cose»
Quelli che ho scritto non sono massimi sistemi, ma i sistemi de La Repubblica, sistemi che vengono usati con l'unico scopo non di cambiare lo scopo capitalista, che la democrazia e la sua morale ha questo fine sul capitalismo, e il partito democratico appunto avrebbe questo fine secondo almeno i fiumi di parole e i torrenti di inchiostro usato negli ultimi 20 anni da questi paladini della morale democratica, ma con l'unico scopo di cambiare il manovratore, ché Renzi è gestibile e Berlusconi meno, in seno all'obiettivo del capitale. Se questo semplicissimo meccanismo lo hai capito allora hai capito il senso del mio articolo, che poi questa ulteriore contraddizione, la contraddizione che vede la democrazia allearsi con la mafia per difendere il capitale, in seno al partito democratico,
puntando i piedi alle sue vere intenzioni, è significativo del sorgere di difficoltà in seno agli stati democratici, come quello sovietico ad esempio, ma non solo.
Il sistema La Repubblica è il sistema del capitale che si maschera ipocritamente dei valori democratici.
L'Espresso il settimanale da cui prender il via il Quotidiano La Repubblica nasce da persone che con il marxismo non hanno mai avuto niente a che fare. Lo stesso Scalfari e' stato all'inizio radicale si e' poi avvicinato ai socialisti, ma si e' sempre definito liberal democratico. I fondatori dell'Espresso sono un imprenditore Adriano Olivetti, un nobile Carlo Caracciolo editore e imprenditore, Arrigo Benedetti e Pannunzio tra i fondatori del partito radicale, (allontanatisi tutti a causa di Pannella). Non si mascherano per niente quelli di Repubblica, sono i comunisti che dopo Berlinguer, non seguono piu' la linea togliattiana della 'via italiana al socialismo' che aveva gia' da tempo abbandonato la lotta di classe e sposato la 'coesistenza pacifica', per lanciarsi alla rincorsa delle tesi scalfariane... PS. non e' mia intenzione fare critiche, ma correggere un'informazione superficiale che ha fatto diventare un periodo di alta elaborazione intellettuale un 'Bagaglino'.
Il PD è il partito che ha seguito il capitale e non viceversa, tu stesso dici che La Repubblica è l'unico giornale di partito. È importante caro Aldo specificare ai più creduloni che non è il treno del capitalismo che si muove verso la democrazia ma viceversa. Detto questo, sperando che coloro che pensavano il contrario si ravvedano dopo quanto avranno sentito stasera dai propri paladini, mostro che questo passaggio non sarà comunque indolore. Nessuno si azzarda a dire che la regola Renzi la sta facendo con chi è stato espulso dalla vita politica e dal senato, la cosa non può passare come una normalità, gli unici a parlare di anomalia democratica èil M5S, ma presto il coro si solleverà sui due partiti di maggioranza svuotandone di significato ogni presunto valore democratico.
Dru, quello che vuoi fare emergere è la contraddizione di chi si spaccia in buona fede di essere di sinistra non accorgendosi che invece combatte per il capitalismo. La confusione e la debolezza nasce nella sinistra per non aver capito questa differenza. Ma la contraddizione ferisce ancor più quelli che non rinunciano all'ideologia pre 1989 e pretendono che il PD torni sui suoi passi. È strano come questa ambiguità regni ancora sovrana nel maggior partito di sinistra. Tu ne dai una spiegazione: la vittoria del capitalismo è la vittoria della tecnica e della tecno-scienza, strumento del capitalismo per dominare il mondo. Anche il capitalismo però è destinato al tramonto perché non si rende conto che, come ideologia dallo scopo escludente, perderà, tramonterà, di fronte alla Tecnica dallo scopo includente. Così la sinistra non può fare altro che diventare capitalista, come Renzi dimostra. Cosa rimane, in
cui credere, a certi nostalgici del PD?
Scalfari è figlio del compromesso storico che ha vissuto.. E' tra i massimi esponenti, dell'incoerenza, del voltagabbana e della prostituzione intellettule. Dell'arte del galleggiare sempre e comunque. Non è cambiato.. Oggi non è diverso da allora. Non ha fatto altro che girare la banderuola e mettersi sotto vento. Prono questa volta al capitalismo finanziario, trova giustificazioni morali imbarazzanti per difendere il giardino del proprio padrone (lo svizzero De Benedetti, a capo oltre che di Repubblica anche dell'Espresso) e il garzone mandato in parlamento a fare il lavoro sporco (il Renzi). Al di là di questa opinione personale, dal mio punto di vista, Dru, filosofo con occhiali da politico, centra nuovamente il punto.
la repubblica delle banane!!!!
ma state ancora parlando di politica.........................
di cosa si dovrebbe parlare in un articolo sulla politica? se vuoi che parliamo di sesso,ci vuole una rubrica a parte..con la password per adulti certificati....ihih
Renzi e Berlusconi, l'economia della politica "Comunque vada a finire" un articolo che scrissi il giorno prima la sentenza a Berlusconi, condannato dai giudici in Cassazione per frode fiscale
La filosofia aiuta a capire le sciocche pretese. Se la prende ancora con Eugenio Scalfari, il nostro Dru: «I disvalori de La Repubblica sono i valori del nichilismo, cioè di tutti noi, anche di quelli che contraddittoriamente li disconoscono, come Scalfari...»
Baluardo della democrazia o «fascisti inconsapevoli»? Dalla vittoria di Renzi alle primarie sono cambiante alcune cose, all'inizio appena accennate, ora palesi dopo lo storico accordo con Berlusconi delle scorse settimane...
L'assoluzione di Berlusconi L’assoluzione di Berlusconi, per non aver commesso il reato, pone nella condizione del perdente chi, pensando di essere il vincente, credeva nella Giustizia come principio di moralità
Con gli imbelli alla sua corte Ancora sulla libertà e la sua potenza nel linguaggio, come sistema di cattura di uomini imbelli. E ancora su Eugenio Scalfari
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ID40557 - 20/01/2014 17:18:39 - (Aldo Vaglia) -
Non e' necessario scomodare i massimi sistemi per scoprire che la Repubblica (l'unico vero giornale di partito) appoggia Renzi e lo spinge a trattare con Berlusconi. Un Berlusconi azzoppato e' quanto il giornale ha cercato fin dalla sua discesa in campo (le vittorie di Segrate 2 a 0 lo stanno a dimostrare). C'e' riuscita dopo 20 anni, non penserai che si lasci scappare l'occasione. Non crederai che voglia fare l'accordo con Alfano.