Un mondo governato da Fake News

Il tema dell’informazione è un argomento molto delicato. L’informazione è una notizia, un dato o un elemento che consente di avere conoscenza di fatti, situazioni o modi di essere, lo è anche la trasmissione dei dati e l’insieme delle strutture che la consentono.

Partiamo dal presupposto che è difficile generalizzare però, in linea di massima, quel che diremo è vero in moltissimi casi.
Molte persone partendo dai giovani, ma arrivando addirittura agli anziani sono soggette alla disinformazione. Perché? È molto semplice; in molti identificano come vero tutto ciò che leggono o che sentono dire. Questa cosa deve assolutamente cambiare! Dobbiamo saper distinguere il vero dal falso.
E’ quasi un anno che stiamo attraversando una pandemia globale e in questa sono state comunicate migliaia di fake news.

Cos’è una fake news? Alcuni se lo staranno chiedendo, anche se al giorno d’oggi purtroppo sono molto popolari quindi è difficile non conoscerne l’esistenza.
Dunque: una fake news è una notizia falsa che viene data per vera da molte persone.

Ora chiariamo anche il motivo per cui si diffondono; lo fanno perché influenzano l’opinione pubblica ed è una cosa molto importante, quindi sono usate specialmente dai politici per fare appunto propaganda politica e in questo periodo ne abbiamo viste di tutti i colori. A questo riguardo ricordiamo la famosa frase di Joseph Goebbels che disse: “Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità”.

Ecco qui alcune fake news attuali che si sono diffuse di recente: le mascherine sono inutili per contrastare il COVID-19, le antenne del 5G abbassano le difese immunitarie e sono dannose per l'ecosistema delle api, se si beve alcol non si prende il COVID-19.
Tutte queste bufale poi sono state smentite dal Ministero della Salute.

Una fonte che viene spesso presa come attendibile, maggiormente dalle persone tra i 40 e 65 anni, per ricevere informazioni, è la piattaforma Facebook che annovera milioni di utenti.
Se questi si limitano a tenere come unica fonte questa piattaforma va da sé che il flusso di informazioni sia limitato come qualità.

Si deve prestare molta attenzione quando si assimilano notizie dai social media perché ci sono pagine che diffondono il vero, come quelle istituzionali. Ci sono però soggetti, magari anche pubblici, che diffondono notizie false per i motivi precedentemente spiegati.
Non ce lo aspetteremmo, eppure anche le più grandi testate giornalistiche possono diffondere, volontariamente o meno, delle fake news, a causa di interessi corporativi.  

La stessa cosa per i telegiornali.
In definitiva se foste in cerca di notizie vere dovreste fare affidamento su siti istituzionali o giornalistici, di comprovata serietà, come alcune agenzie di stampa. Non fidiamoci troppo dei singoli individui, anche se considerati personaggi pubblici o Vip (Very Important Person).

Le quattro chiacchiere al bar, dalla parrucchiera e in altre situazioni di socializzazione a volte, possono diventare motivo per dare inizio ai passaparola.
Ed è in questi frangenti che può partire una fake news col rischio che si diffonda a macchia d’olio.

Diciamo che per distinguere il vero dal falso ci sono dei trucchetti che ora vi spiego; innanzitutto se si tratta di una fake news il titolo della notizia potrebbe risultare esagerato, poi bisogna verificare l’url (se si tratta di un sito) che potrebbe essere molto simile a quello di una testata giornalistica ma non identico, le foto e i video potrebbero essere truccati, è assurdo ma spesso ci sono una buona quantità di errori di battitura, controllare se anche altri siti (magari più affidabili) riportano la stessa notizia.
Oltre a saper distinguere le notizie vere da quelle false, si deve saper capire quali fake news sono satiriche e quali no.

La prossima volta che sentiamo una notizia prestiamo attenzione perché ora sappiamo come distinguere il vero dal falso.
Concludo questo discorso con una frase che ci farà ragionare, scritta da Marco Travaglio nel suo ultimo libro Bugiardi senza gloria: “In Italia il problema numero uno non è la politica, né l’economia, né la giustizia: è l’informazione.”

Michelle Cominardi

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