07 Febbraio 2022, 09.22
Eco del Perlasca

La scuola è un panino

di Davide Lancellotti

Ci avete mai pensato che tutto è riconducibile alla forma di un panino? Un contenitore al cui interno vi sono tante piccole cose, da sole poco importanti ma che unite fanno la forza; anche la scuola è un panino


Alle orecchie dei meno attenti potrebbe sembrare quasi una follia, la scuola un panino? Ma che vuol dire?
Una frase che, se osservata puramente dal punto di vista grammaticale e sintattico, non ha senso di esistere. Bene, ma allora neanche i panini hanno senso di esistere.

Non vi preoccupate: i panini hanno senso.

Sia che per uno spuntino che per un intero pasto, un panino è capace di soddisfare il palato di chiunque - non credo di aver mai conosciuto qualcuno contrario a questa prelibatezza dai mille volti.
Ma, tornando alla mia affermazione iniziale - prima che mi venga fame - riguardo alla scuola, perché essa non è altro che un panino? Pensateci bene, e gustatevi la risposta perché sarà un viaggio tra i sapori più immaginari che potreste mai pensare.

Per prima cosa
un panino è fatto ovviamente da due fette di pane con all’interno altre prelibatezze, il tutto per formare un sapore unico: la nostra scuola non è da meno. Il panino non è altro che la scuola stessa, solidi muri in cemento armato, pavimenti e tetto formano la nostra stabile copertura che da anni ci protegge. Non c’è molto da dire sul pane, è semplicemente… pane.

Il ripieno invece, la parte più gustosa di tutte (per me il panino per eccellenza è un hamburger con bacon e formaggio, e le prossime righe parleranno esattamente di questo): soffice e caldo, gustoso e saporito, l’hamburger siamo noi studenti.
La scuola non è altro che un insieme di studenti, e senza di noi essa non potrebbe nemmeno esistere; è giusto che siamo la parte principale di questo panino.

Potremmo non piacervi questo è ovvio, ma di certo questi caldi hamburger non sono altro che l’essenza stessa di questo panino.
Poi c’è il bacon, e sono i docenti. A volte troppo duri, con un sapore di bruciato rovinano il panino. Altre volte cotti perfettamente a puntino creano un ambiente eccellente. Ma la cottura dipende dalla fortuna, ogni volta che qualche nuova fetta di bacon croccante viene messa nel panino si deve sperare che sia stata cucinata bene.

Poi si ha il formaggio
, tutto il personale che serve a sostenere la scuola.
Alcuni pensano non sia importante, ma senza di esso si avrebbe solo un panino, che, per quanto bello sia, mancherebbe totalmente di sapore. Il formaggio è essenziale in un panino, non come la carne, questo è sicuro. Questo ingrediente raramente ha un brutto sapore, certo bisogna saper scegliere il giusto formaggio, ma una volta che lo si trova diventa quasi impossibile rovinare il piatto.

Ed ecco che abbiamo un panino base, caldo e gustoso, anche se ancora gli manca quel sapore, quella piccola cosa in più, che potrebbe renderlo invece il miglior panino di sempre: le salse.
C’è a chi piacciono e a chi non piacciono: personalmente mi tengo fuori dalla discussione, non è il mio argomento. Ma nessuno può negare che le salse sono in grado di rendere un panino divino oppure infernale.

Parlando di salse divine, vi sono tutte quelle piccole cose che avvengono: il presepe e l’albero di Natale in segreteria, il personale in più, i docenti e i bidelli che ti offrono il caffè alle macchinette sebbene siano riservate solo ai dipendenti della scuola (e qui, vorrei dire, anche io sono dipendente della scuola). Tutte queste salse rendono il panino divino. Piccole aggiunte, quasi minimali, che nell’insieme rendono tutto migliore, più buono e gustoso.

Ma ci sono anche le salse che rendono questo panino infernale
, quelle odiose salse che stonano e portano il panino in un baratro senza fine di dolore e odio. A volte queste salse sono anche buone, ma vengono esagerate, 35000 litri di salsa BBQ rendono il tuo panino un oceano di odio.
Queste salse a volte sono anche fredde, il panino diventa un ghiacciaio più che un soffice e caldo piacere, quasi come se ci trovassimo sopra l’Everest a fare barbecue ad alta quota.

Infine, ci sono quelle salse che semplicemente stonano, che non dovrebbero esserci ma ci sono, che lasciano entrare in bocca sapori non necessari e anzi totalmente inutili, ad esempio salsa alla menta di montagna: inutile, rende la tua bocca la Siberia ed a ogni respiro entra il Polo Nord nei polmoni.

Quelle sono le salse da evitare
, le cose pessime che non ci devono essere ma che qualche chef, per motivi a noi sconosciuti, continua a proporre sul menù piuttosto che rinnovarsi con qualcosa di nuovo e delizioso per tutti. I commensali non possono farci nulla, se non adattarsi al freddo menù di questo chef, cercando di riscaldarlo come meglio possono e sperando che un giorno ci saranno modifiche vere che soddisfano tutti.

A tutti manca quel qualcuno, quel panino che da fuori veniva, caldo e soffice, per tutti c’era sempre lui.
Ma qualche piccola particella di troppo purtroppo gli vieta l’ingresso, e con i tagli al budget della cucina ora neanche lo si può più assumere.
La nostra speranza è sempre lui, poiché noi non siamo altro che il suo panino migliore.

Ma alla fine questa è la vita, nient’altro che un panino.

Davide Lancellotti



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