28 Marzo 2024, 08.00
Val del Chiese Storo
Tradizioni

Venerdì Santo con la processione delle bore

di Gianpaolo Capelli

A Storo la Via Crucis serale sarà accompagnata da “I Batedùr de bore”, perpetuando un’antica tradizione
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Andando a tradurre l’etimologia dialettale trentina della parola “bora”, l’equivalente in italiano risulta legno rotondo, più specificatamente per quello che riguarda la storica “Processione delle bore” del Venerdì Santo a Storo tronco rotondo di abete scorticato.

Per una spiegazione esaustiva della “Processione delle bore” ecco cosa scrive il Professor Gianni Zontini “Santina”, a cui si deve il rilancio della storica processione nel 2003 dopo la sua soppressione d’autorità avvenuta nel 1938.

“In occasione del Venerdì Santo nelle vie del centro storico rimbombano i colpi delle mazze ritmicamente battute sui tronchi di abete (le bore) portate in processione da squadre di giovani del paese.

Proprio per questa caratteristica la tradizionale processione che parte dalla chiesa parrocchiale di San Floriano dopo la celebrazione della Via Crucis è storicamente ricordata come ‘La processione delle bore’, anche se sono tanti e spettacolari gli altri aspetti che la caratterizzano, in particolare le cosiddette ‘stazioni viventi’, cioè scene della passione di Cristo allestite nei punti più suggestivi del percorso e interpretate da figuranti in costume.

Questa processione con le sue ‘stazioni viventi’ rientra in quelle ‘sacre rappresentazioni’, nate a partire dal XII secolo, sviluppatesi molto in tutta Italia soprattutto nel XVI secolo, anche sotto forma di folclore laico.

La ‘processione delle bore’ di Storo in realtà aveva fatto la fine di tante altre manifestazioni folcloristiche legate a ricorrenze religiose, in particolare a quelle della Settimana Santa, che tra l’Ottocento e il Novecento erano andate in disuso.

Quella di Storo venne soppressa d’autorità nel 1938. Quell’anno il parroco Don Colmano aveva avvertito per tempo i fedeli che non avrebbe accettato di seguire la processione se essa fosse stata accompagnata dalle bore.

 Il motivo ufficiale che aveva dettato la sua drastica decisione era che al termine della funzione le compagnie dei ‘batedùr’ (battitori) solevano radunarsi in qualche casa a gustarsi una buona fetta di polenta carbonera, ricca naturalmente di salame, assolutamente proibito durante il Venerdì Santo (i batedùr si giustificavano affermando di godersi il tradizionale piatto dopo mezzanotte, dopo quindi che era scaduto il termine del divieto).

Rimase ancora in auge per alcuni decenni la tradizione delle ‘stazioni viventi’, poi nel 1960 scomparve anch’essa. Con il passare del tempo il ricordo si affievolì; soltanto gli anziani ne coltivavano la memoria e qualche libro di storia locale raccontò con una certa nostalgia questa tradizione del passato.

Non tutti però si rassegnarono e nel 2002 un gruppo di amici fondò il gruppo folk ‘I batedùr de bore’, raccolse testimonianze e indicazioni dagli anziani che avevano vissuto quell’antica tradizione, coinvolse numerose persone, soprattutto giovani, si organizzò per rimetterla in piedi e, soprattutto, ottenne il consenso del parroco Don Michele Balestra a partecipare a quell’importante rito sacro. Vennero attrezzate due bore di 8 metri, vennero allenate due squadre di battitori (16 per bora) e l’oratorio allestì tre stazioni viventi con figuranti in costume; il percorso venne abbellito con luminarie varie, in particolare con lumini ricavati, anch’essi in base alla tradizione, nei gusci di lumaca.

Fu così che la sera del Venerdì Santo del 2003 dopo la funzione della Via Crucis in chiesa, per le vie del vecchio paese rimbombarono ancora, dopo ben 65 anni, i colpi secchi e ritmati delle mazze di legno battute sui tronchi di abete in accompagnamento alla processione.

Da allora la ‘Processione delle bore’ è tornata ad essere, con qualche modifica, una tradizione del paese.

La Via Crucis non si celebra più in chiesa come nei primi due anni, ma lungo le vie del paese, dove vengono allestite le stazioni canoniche con una settantina di figuranti (una volta le ‘stazioni viventi’ erano quadri della passione di Cristo anche diversi dalle 14 stazioni canoniche, come ad esempio ‘l’ultima cena’ o ‘l’arresto di Gesù’).

Le bore sono sempre rimaste due con oltre 100 persone che si sono alternate nelle squadre dei battitori. I partecipanti sono sempre molto numerosi e provengono anche da altri centri del Trentino e del Bresciano.

Gli scopi dichiarati dal gruppo che ha recuperato la tradizione sono stati realizzati: vivere l’emozione dei nostri nonni, documentare l’avvenimento con immagini e filmati (tra questi un documentario del 2009), farla tornare una tradizione attuale e negli anni a venire”.

Le “Raganelle” in dialetto il “graüc” e la “tambela”  asse oscillante su cui sbattono due ferri a U, manovrate dai ragazzi, contribuiscono a rinforzate la colonna sonora della manifestazione.

La storica Processione delle bore, guidata dal parroco don Andrea Fava, ritorna puntuale anche in questo venerdì santo 2024, dove i “Batedur de bore”, i battitori delle bore, percuotendo con i loro martelli i tronchi di abete, ricordano ora, indipendentemente dall’aspetto folcloristico, quelli dolorosi e tragici della crocifissione di Gesù.

Va rimarcato che grazie al rilancio della stessa da parte del professor Gianni Zontini  e del gruppo folk “I Batedùr de bore”, la processione per la sua caratteristica unica, ma anche per devozione, vede la presenza ogni anno di tanti fedeli sempre in aumento.  

Nel 2007 importante la presenza dell’Arcivescovo di Trento Monsignor Luigi Bressan alla celebrazione della processione con il parroco di allora don Renato Tomio.

Fede e trazione che accompagnano la crocifissione di Gesù, anche quest’anno con inizio della storica processione della Via Crucis alle ore 20.30 di venerdì 29 marzo, partendo dalla chiesa San Floriano di Storo.

Buona Pasqua dal parroco don Andrea Fava e dai “Batedur de bore” di Storo.

In video alcune immagini della processione del 2009 con il commento del professor Gianni Zontini.

Gianpaolo Capelli


Foto 1 e 2 suggestivi momenti della processione del 2009
Foto 3 Processione 2007 Arcivescovo di Trento Luigi Bressan percuote la bora
Foto 4 Il professor Gianni Zontini

Video - La Processione delle bore di Storo con la spiegazione del Professor Gianni Zontini – Video a cura del Comune e della Parrocchia di Storo



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