C'è chi dice no

“Una devastazione!”.

Questo il sunto del pensiero del Comitato ambientalista gavardese Gaia in merito al progetto della nuova metropolitana che dovrebbe in futuro collegare la Valle Sabbia alla città, 11 stazioni per ben 22 chilometri di copertura.

“Dato che tutti si guardano bene dal dirvelo, ci siamo presi la briga, come sempre, di leggere i documenti e abbiamo scoperto cosa prevede il tracciato per Gavardo” scrive il Comitato sui social.

Nelle due immagini a corredo di quest'articolo sono rappresentate la documentazione ufficiale come presentata in Provincia e il percorso riportato sul territorio di Gavardo.

“La linea rossa che abbiamo tracciato, giusto perché lo sappiate, è un percorso rialzato su cui passano DUE binari, per una larghezza complessiva di circa 20 metri (tipo l'attuale SS45 BIS, metro più metro meno) che passa in mezzo ai campi rimasti della Bolina e poi, con un'opera degna dell'azzardo del Ponte sullo Stretto, udite udite, con un unico cavalcavia si sorpassa Naviglio, SS45bis, fiume Chiese e Sariola per andare a planare dietro il centro di raccolta differenziata di Gavardo verso Muscoline, poi rovinare i Montacoli fino ad andare nascondersi nella collina di Soprazocco vicino all'attuale galleria, però di nuovo prima scavalcando la SS45bis un'altra volta.

Il tutto condito da due stazioni, come si conviene ad una metropoli, che distruggeranno campi agricoli vergini, tanto che problema c'è?
Questo lo dicono i loro documenti, quelli che tutti i sindaci hanno visto!

Dopo aver visto queste immagini, supponiamo che sarà tutta una sequela di scuse, di distinguo, vi diranno che "sono solo ipotesi", "tanto la modificheranno", "magari non la fanno nemmeno", però, quelli che vi dicono così, sono quelli che applaudono ad ogni passo in avanti di questa follia”.