09 Ottobre 2022, 09.00
Gavardo
Blog - Maestro John

Una fetta di Limone

di John Comini

Venerdì a Limone annuale incontro con i Curati di un tempo. Ci sarà anche don Dario Guerra, che qui ringrazia per il 50° di sacerdozio. Infine due compleanni, varie iniziative e la mostra di un architetto gavardese.


Venerdì Messa alle 19 nella splendida chiesetta di Limone e poi cena presso il Morso 46, per il “15° Tanto per incontrarci”, con i Curati di allora adesso tutti promossi parroci. I canti saranno allietati dalla band Km0, reduce da un’estate ricca di concerti e di soddisfazioni: tra l’altro ha chiuso con successo i festeggiamenti per il 60° dell’Avis Gavardo. Il grande batterista Marco Franzini farà sentire il suo ritmo, memore del Salmo “Lodatelo con cembali risonanti, lodatelo con cembali squillanti.” Non so se nel Salmo fossero previste le bacchette fosforescenti…

Ci sarà don Dario Guerra, che ha voluto  ringraziare la comunità per il suo 50° di sacerdozio. Ordinato presbitero l’8 settembre 1972, partito per l’Argentina come “fidei donum” dalla diocesi di Brescia (ha lo stesso accento del Papa…), da 50 anni svolge la missione in periferia di Buenos Aires. Ecco la sua lettera di ringraziamento.

“Carissimi sorelle e fratelli dell’Unità Pastorale Elisa Baldo,
l’8 settembre ho celebrato il mio 50° anniversario dell’ordinazione presbiterale. Era mio desiderio celebrarla con semplicità, invece è venuta fuori una super celebrazione, segnata soprattutto dalla presenza di tante persone che con il loro affetto hanno voluto condividere questi momenti. L’idea chiara che mi premeva era “ringraziare” il buon Dio per avermi accompagnato lungo questi 50 anni, tenendomi la mano sulla testa per non perdermi lungo la strada e per alzarmi con le sue mani nei difficili momenti che tutti attraversiamo nella vita. Un ringraziamento che si è potenziato con tutti coloro che, direttamente o indirettamente, mi hanno accompagnato nella piccola e accogliente chiesa di San Biagio di Soprazocco, dove il vescovo mons. Morstabilini mi aveva consacrato.

È stata una celebrazione semplice, fatta solenne per la condivisione, la partecipazione e l’unità che si è vissuta. Con canti semplici, conosciuti da tutti e con gesti che hanno espresso il “ringraziamento” e il desiderio di vivere la vita con gioia, anche nelle difficoltà perché il Signore ci accompagna sempre. Personalmente mi sono sentito “ponte” e fratello sentendo il grande affetto che si respirava nell’aria.
In tanti hanno voluto condividere l’aperitivo alla Cascina San Zago. Un altro colpo, almeno per me, di gioia e di affetto. Il tempo è passato di corsa. Ma per quello che ho visto e che mi è stato confermato nei giorni successivi, tutti sono rientrati alle loro case con gioia. Questo mi ha dato molta consolazione come prete, perché la cosa più importante per me era che questo avvenimento lasciasse qualcosa di bello nel cuore delle persone, e che non occorre fare cose complicate per creare e sostenere rapporti belli e affettuosi con le persone.

Un altro “colpo” di affetto per me è stato il gesto del Gruppo teatrale di Gavardo, con a capo il carissimo John Comini, che domenica 18 hanno voluto farmi una carezza rappresentando nel Salone della parrocchia una collaudata commedia, aggiornata per l’occasione: “W il nuovo parroco!”. È stata una sorpresa, perché questa proposta era partita direttamente dal John ed io l’ho saputo quando ormai lui aveva contattato alcuni nuovi e “vecchi” attori presenti dal 1985 in poi, cioè quando mi ero inserito nel gruppo più per amicizia che per “guida spirituale”, grazie al carissimo “Tano” Mora. A questo gruppo un ringraziamento dal cuore per la disponibilità, per l’affetto, l’amicizia. Questi sono i doni che danno la possibilità di creare rapporti che aiutano a costruire la vita in comune.

Certamente un grande ringraziamento va a don Italo, parroco di Gavardo, ai suoi collaboratori e ai presbiteri che hanno partecipato, per la loro disponibilità, l’amicizia e la loro presenza nei diversi momenti del mio cinquantesimo.
Così pure ringrazio e prego per tutti coloro che hanno voluto partecipare sia con la presenza fisica sia con il cuore,                                      
Don Dario”

Grazie a te, don Dario, e sappi che lo spettacolo sarà replicato “a grande richiesta” il pomeriggio della domenica 13 novembre, sempre al Salone!

Ogni sacerdote ci ha donato qualcosa, ogni sacerdote ha lasciato tracce di vita, ha donato preziosi momenti di preghiera, di condivisione, di riflessione sul Vangelo.
* Il caro monsignor Luigi Ferretti, un santo (parroco fino al 1972)
* il caro don Angelo Calegari e la mitica colonia di Livemmo
* il caro don Francesco Zilioli, dal 17 settembre 1972 parroco per 26 anni
* don Giacomo Bonetta (parroco dal 1997 al 2014) dalle omelie ricche di citazioni
* mons. Italo Gorni parroco dal 2014: corre per Soprazocco, Vallio Terme, Sopraponte e Muscoline… ed è Cappellano della Montesuello: ma quando riposa?!
* il caro don Giovanni Arrigotti (‘61/’64) con il suo entusiasmo per l’Africa
* il caro don Erminio Bertuzzi, che noi ragazzacci chiamavamo Don Sterminio: ci ospitava nella sua casa, facendo debiti per offrirci la possibilità di recitare, stampare un giornalino e suonare
* il caro don Antonio Bonetta (‘64-‘69) e la sua lucida intelligenza
* il caro don Antonio Andreassi, un prete amato dalla sua gente, col suo cappello di alpino, la sua voce tonante e il suo cane lupo
* il caro don Mansueto Bonera, per lui leggevo in Santa Maria e nella cappella dell’ospedale
* don Eugenio Panelli (‘69-‘77) ascoltavo le sue omelie e ne rimanevo incantato
* monsignor Cesare Polvara, con il suo scatto in bici e la sua profonda umanità
* don Flavio Saleri (‘74-‘82), dolce e cordiale, come don Cece era andato in Uruguay come Fidei Donum (ma come mai non sei stato nominato monsignore? Mistero della fede)
* don Diego Facchetti (‘82-‘88) un vero apostolo della preghiera
* don Oliviero Faustinoni (‘88-‘95) è stato cappellano dei Vigili del Fuoco di Brescia
* don Mario Zani (‘93-‘95) apprezzato docente di Scienze Religiose e di Filosofia
* don Gabriele Banderini (dal ‘95 al 2002) celebre per il motto: “Mèsse cürte, mangiade longhe”, gli scout lo chiamano Baloo, chissà perché…
* il caro don Bruno Loda (1999-2003) con barba e sandali da predicatore medievale
* don Alberto Maranesi (2002-2005) gentile ed apprezzato
* don Fabrizio Maffetti (2003-2009) dalla figura ascetica e appassionato di cinema
* don Fabrizio Gobbi (2009-2018) un ciclone con le sue “pastasciuttissime”
* don Paolo Goffi, mio “classe” e mio amico
* il caro don Andrea Persavalli, amante del Creato e dell’umanità
* il caro don Angelo Marini dalla sapienza biblica e dal sottile umorismo
* il caro don Luigi Franceschetti prete degli ultimi e tra gli ultimi in Venezuela
* il caro padre Giampiero Baresi un profeta appassionato della causa dei poveri
* il caro don Pierluigi Murgioni incarcerato in Uruguay durante la dittatura militare
* don Luciano Vitton Mea, innamorato del Vangelo e del Brescia calcio
* don Dino Rivetta è stato cappellano dell’Ospedale
* il caro padre Ezio Bettini comboniano, una vita dedicata ai poveri
* don Carlo Tartari, vicario episcopale per la pastorale e i laici
* don Giorgio Comincioli consulente psicologico del Clero
* padre Severino Perini al fianco dei poveri nelle favelas
* don Alessandro D’Acunto che ha festeggiato il 30° di sacerdozio
* don Alessandro Tuccinardi grazie a lui ho fatto uno spettacolo con i seminaristi, ora presbiteri
* don Lorenzo Bacchetta, vice rettore del Seminario, crede da sempre nei valori dello scoutismo.

E poi don Giovanni Calorini, don Pierluigi Tomasoni, don Angelo Nolli, il simpatico curato don Luca Pernici, il mitico don Luca Galvani ora a Gussago, il diacono don Francesco Bertuetti. Don…don…don…Pare un concerto di campane! Per non parlare dei Vescovi che ho conosciuto: Piero Conti, Francesco Beschi e Gaston Ruwezi del Congo, E chiedo perdono se ho dimenticato qualcuno (caso mai andrò da lui a confessarmi…)

Questa settimana compiono 70 anni due miei coscritti: Guido Grumi, un tempo impegnato nell’amministrazione gavardese e scattante bersagliere con le piume al vento. E Gianluigi Bonassi di Odolo, che ho conosciuto fra quei mattacchioni dell’Illustre Teatro di Vestone: Gianluigi è una persona molto disponibile, è volontario dell’ambulanza ed è esperto di cinema. Augurissimi!

*Stamane alle 10 al santuario di Barbaine di Livemmo omaggio ai Caduti della Brigata “Perlasca”: per mai dimenticare chi è morto per la nostra libertà
* Stasera al Teatro Salone di Gavardo il “Teatro Bambino” di Sopraponte in “Questa gente” tratto dai racconti di Eugenio Bertuetti
* A Muscoline Festa dello Sport
* A Villanuova presentazione delle squadre di Pallavolo di Villanuova e Gavardo
* Nel pomeriggio al museo di Gavardo visita guidata e laboratorio per bambini 6-11 anni
* A Villanuova pomeriggi Danzanti al Circolo ACLI
* A Gavardo alle 17,30 in S. Rocco Rosario, Vespro e Processione
* Continua la mostra ‘Il Polo di Mezzo’ dell’Associazione culturale Rebus al Mulino di Gavardo con un percorso fotografico di Roberto Cavagnini (aperta fino al 16 ottobre: venerdì 20.30-22.30, sabato 16-22, domenica 10-12.30/15-19)
*A Vestone mostra delle opere del Luogotenente M.llo Mauro Vivenzi
* Martedì alle 21 nella sala conferenze del Museo di Gavardo 2^ edizione della rassegna “Medioevo meraviglioso” curata da Enrico Giustacchini: Giuseppe Fusari parlerà del canto gregoriano, presente il coro Santa Cecilia di Prevalle
* Giovedì pomeriggio alla Biblioteca di Gavardo letture di Inaià e Tatiana per bambini 3-6 anni
* Nei ristoranti di Serle “Il Cervo”, “La Betulla”, “Valpiana”, l’osteria “Antica Fornace” e l’agriturismo “Il Casinetto” tutti i venerdì cena per la rassegna “Profumo di spiedo”
* Venerdì in Biblioteca corso “a Gavardo il suo Spazio” con Maria Vittoria Legnardi, 25enne ricercatrice del dipartimento di Fisica
* Sabato al Cinema Aurora di Ponte Caffaro per la rassegna dedicata alla montagna spettacolo “Un alt(r)o Everest” della compagnia (S)legati
 *Sabato alle 16 per “Gente di Valle Sabbia” nella sala convegni della Cassa Rurale di Ponte Caffaro “La febbre del tondino” con Giancarlo Marchesi

Si chiude il 27 novembre 2022, presso il Teatro Dal Verme “Teatro in mostra, una storia lunga 150 anni”, un’esposizione progettata e realizzata da un gavardese, l’architetto Stefano Abastanotti, classe 1978. Laureatosi presso lo IUAV di Venezia, in Architettura nel 2005 e in Scienze e Tecniche del Teatro nel 2007, trascorre un periodo come assistente scenografo presso l’atelier Domenico Franchi, partecipando a scenografie ed allestimenti in varie sedi europee. Di recente, collabora con lo studio di architettura e ingegneria Reguitti & Partenrs. Nel 2011 ha pubblicato presso Liberedizioni “Il bacio di Sofia”. Nel 2012 ha fondato lo Studio Arkham. È docente di Progettazione Architettonica e discipline geometriche - CAD presso il Liceo artistico “V. Foppa” di Brescia. Stefano è figlio di Assunta Rivetta e Gabriele Abastanotti, inesauribile presidente del Borgo del Quadrel. Il fratello Marco (marito della mia amica maestra Ines) è anestesista e rianimatore presso l’Ospedale di Manerbio, dove ha vissuto in prima persona la tragedia dei malati di Covid.

Ci sentiamo la settimana prossima, a Dio piacendo. W il Chiese!
maestro John

Nelle foto:
1) Don Dario (al centro) con i sacerdoti che hanno concelebrato la Messa nella chiesa di San Biagio di Soprazocco
2) La band dei Km0, che suonerà all’incontro di Limone
3) Gianluigi Bonassi (il primo a sinistra) con i volontari dell’ambulanza
4) L’architetto Stefano Abastanotti



Commenti:
ID83047 - 09/10/2022 12:14:52 - (Geppo1950) - ciao john

A Dio piace altrimenti come potresti alla Domenica allietare tutti quelli che ti leggono,.un caro saluto beppe

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