04 Aprile 2022, 07.00
Agnosine Sabbio Chiese Odolo Vallio Terme Valsabbia
AMBIENTE

Radioattività nel suolo, in Valsabbia i valori più alti della provincia

di P.D.

La Valle Sabbia guida la lista delle zone con maggior concentrazione di Radon nel terreno e nell’aria, a rivelarlo un’indagine del Sinrad e di Arpa Lombardia


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Il colpevole è il Radon, un gas “nobile” che molti ricorderanno aver letto nella tavola periodica degli elementi, sui banchi delle scuole superiori, ma oltre a ciò questo gas presente in natura, incolore ed inodore, ha tra le sue “proprietà” una componente di radioattività molto alta, trasformandolo così in un rischio notevole per la salute delle persone. 
 
Il Radon, infatti, è un gas radioattivo generato dal decadimento dell’Uranio, ma anche presente nei suoli e nelle rocce in maniera diversificata a seconda delle componenti geologiche. È presente nell’aria che si respira ed è inoltre presente in molti materiali edili, derivanti da rocce vulcaniche, oppure estratti da cave o derivanti da lavorazioni di terreni.
È un gas altamente volatile che si diffonde in modo particolare negli ambienti chiusi, distribuendosi in modo uniforme in stanze chiuse e raggiungendo livelli particolarmente preoccupanti quando si tratta di zone a contatto con il terreno.
 
Prima di entrare nello specifico per ciò che interessa la nostra valle, è bene indicare che la maggior parte del Radon inalato viene espulso dal corpo prima che decada, ma non per questo diventa meno pericoloso; come indica l’Iss (istituto superiore di sanità), infatti, una piccola parte si trasferisce negli organi creando un piccolo deposito che, a seguito di un’esposizione prolungata nel tempo, può aumentare significativamente il rischio di tumori ai polmoni, rischio secondo solo al fumo.
 
La Valle Sabbia detiene il triste primato per valori medi annui rilevati. Il limite imposto in Italia per le abitazioni private, rimodulato lo scorso anno con il D. Lgs. 101/2020, è di 300 Bq/m3 nonostante le indicazioni dell’OMS indichino un limite di 100 Bq/m3 e comunque non maggiore ai 300.
Il Sinrad ha rilevato che i comuni in provincia di Brescia con la concentrazione maggiore di Radon sono: Sabbio Chiese (233 Bq/m3), seguito da Odolo con 183 Bq/m3, Vallio Terme 171 Bq/m3e Agnosine con 158 Bq/m3, ma nessun comune Valsabbino (ad esclusione di Pertica Bassa, con 89 Bq/m3) scende comunque sotto i 100 Bq/m3.
 
Più preoccupanti sono però i dati rilevati da Arpa Lombardia, che concentrandosi sui valori riscontrati attorno alle abitazioni a piano terra, mostra la percentuale di abitazioni con concentrazione di Radon maggiore di 200 Bq/m3 per ogni singolo comune.
Questa rilevazione mostra che in Valle Sabbia, sono solo 4 (Serle, Roè Volciano, Prevalle e Paitone) i comuni che hanno una ridotta percentuale di abitazioni con valori sopra i 200 Bq/m3 , essi infatti vedono il loro indice fermarsi tra il 10 ed il 20%, mentre Muscoline con il 4% di abitazioni, è l’unico comune a scendere sotto quota 10%; in tutti gli altri, invece, vale a dire 22 su 27, la percentuale di abitazioni interessate supera il 20% ed in molti casi non di poco, portando la media di abitazioni valsabbine con valori oltre i 200 Bq/m3 al 35%. 
 
Cosa fare dunque? Sicuramente le rilevazioni non possono lasciare indifferenti, ma non per questo motivo ci si deve allarmare; come indicano Iss, Governo e Sinrad, per limitare i danni ed evitare di raggiungere livelli di Radon preoccupanti e pericolosi, sono necessari alcuni accorgimenti che seppur possano sembrare irrilevanti possono risultare di estrema importanza.

Si consiglia una frequente e duratura areazione delle abitazioni (in modo particolare quelle a piano terra), maggior attenzione ed investimenti in fase di costruzione, vale a dire, depressurizzazione del suolo, pressurizzazione dell’edificio e soprattutto per quanto riguarda le nuove abitazioni, fare in modo che vengano adottati i criteri anti-radon, e quindi sigillare le possibili vie d’ingresso dal suolo; insomma, predisporre le necessarie ed adeguate misure preventive per poter vivere più tranquilli, senza dimenticare di tenere sotto controllo le rilevazioni annuali.

 



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