Dalla Valsabbia in pressing per Gozzi

Anche per questa tornata di rinnovo dei vertici nazionali di Confindustria non mancano i pasticci per le candidature, che seguono una procedura del tutto singolare rispetto alle normali associazioni.

In Confindustria viene istituita una commissione di “saggi” che vaglia le candidature, con un giro di consultazione delle varie diramazioni territoriali e di settore e, sulla base del consenso raccolto, la commissione individua uno o più candidati e li invita a illustrare il programma di fronte al consiglio generale almeno due settimane prima del voto, quest’anno fissato per il 4 aprile.

Ora succede che la commissione dei saggi (composta da Andrea Moltrasio, Mariella Enoc e Ilaria Vescovi) ha ammesso al voto di designazione del leader di viale dell’Astronomia Edoardo Garrone ed Emanuele Orsini, «bocciando» il patron della Duferco Antonio Gozzi, a cui era andata anche la preferenza di Confindustria Brescia.

Le motivazioni dell’esclusione non sono del tutto chiare e gli imprenditori bresciani hanno avanzato lamentele per questa «incresciosa vicenda», come l’ha definita senza tanti giri di parole Ruggero Brunori, amministratore delegato di Ferriera Valsabbia: «Non mi sento rappresentato da questa Confindustria che in modo autoreferenziale esclude a priori dalla corsa alla presidenza un personaggio della statura di Gozzi».

Questa esclusione ha suscitato un fermento trasversale tra gli industriali italiani, scatenando anche le proteste di molti imprenditori locali e di colleghi attivi in altre zone del Paese e in diversi settori di attività. Tant’è che alcuni di loro nell’ultimo fine settimana hanno inviato una lettera in Confindustria, chiedendo ai saggi «di rivedere la propria decisione su Gozzi».

Giovedì 21 marzo, comunque, se non vi sarà un cambio di programma, nel corso del Consiglio generale dell’associazione, i saggi renderanno note le loro valutazioni. E molti industriali che fin dall’inizio hanno sostenuto Gozzi vorrebbero che in quell’occasione il presidente di Federacciai potesse ancora illustrare il suo programma, così com’è previsto per prassi a Garrone e Orsini.

«Stiamo vivendo una fase storica molto complessa – ha dichiarato Ruggero Brunori al Giornale di Brescia - e su diverse questioni che definirei cruciali per il futuro della nostra manifattura, Confindustria si è dimostrata fin qui poco incisiva o addirittura assente. Antonio Gozzi è un imprenditore competente, che conosce gli equilibri geopolitici, le dinamiche dei mercati internazionali, le questioni energetiche e, soprattutto, è una persona con grandi capacità di mediazione».

Palese, insomma, la presa di posizione di Brunori a favore del presidente di Duferco e contro il modus operandi di Confindustria: «Guardi - non nasconde l’imprenditore valsabbino - io sono iscritto a Confindustria da anni e non ho nulla da obiettare alla territoriale di Brescia, anzi. Ma se, a livello nazionale, non vi sarà un cambio di direzione, sono pronto a fare un passo indietro e a uscire dall’associazione».

In foto: Ruggero Brunori