05 Agosto 2022, 09.27
Valsabbia Provincia
Politica e territorio

Unità Cinofila Antiveleno della Polizia Provinciale contro il bracconaggio

di redazione

Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e la Provincia di Brescia per la costituzione, la formazione e la gestione di un nucleo cinofilo antiveleno, previsto dal progetto europeo LIFE WolfAlps EU.


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Nel corso del 2021 e nei primi mesi del 2022 è stato condotto un intenso percorso formativo per rendere operative le Unità Cinofile Antiveleno (UCA) create nell’ambito di LIFE WolfAlps EU; il progetto ha come obiettivo è migliorare la coesistenza fra il lupo e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi, costruendo e realizzando soluzioni condivise insieme ai portatori di interesse per garantire la conservazione a lungo termine del lupo.
 
Regione Lombardia, partner del progetto LIFE WolfAlps EU, ha accolto la disponibilità e l’interesse da parte della Provincia di Brescia a collaborare al progetto nel suo complesso e, in particolare, a sviluppare le azioni di antibracconaggio attraverso la formazione di un nucleo cinofilo antiveleno: è nata così l’UCA della Polizia Provinciale di Brescia. L’Unità si compone di un addetto alla vigilanza ittico-venatoria – il conduttore – e di Sole, il cane di razza Drahthaar (cane da ferma tedesco a pelo duro), addestrato per la ricerca di esche e bocconi avvelenati. A completare l’UCA, un pick-up attrezzato per il trasporto canino. 
 
Regione Lombardia si è impegnata a contribuire alla copertura delle spese sostenute dalla Provincia di Brescia fino ad un massimo di € 64.400,00, fino al 2024, occupandosi dell’acquisto del cane e del suo mantenimento, dell’addestramento del cane e del suo conduttore, dell’acquisto del pick-up e del kit antiveleno. La Provincia di Brescia contribuisce alle attività previste dall’accordo di collaborazione mediante la messa a disposizione del conduttore cinofilo, dei materiali necessari alle attività sul campo e si impegna a garantire almeno 20 interventi sistematici di tipo preventivo, oltre a effettuare interventi urgenti sul territorio regionale in seguito alla scoperta di un lupo morto o di altre carcasse per cui si sospetta l’avvelenamento.  
 
L’uso del veleno è una pratica non solo illegale, ma subdola e pericolosa. I bocconi avvelenati sono tra le più serie minacce per la conservazione del lupo, e della fauna in genere. Non sono colpiti solo i malcapitati che mangiano il boccone mortale, ma anche tutti quelli che si alimentano di carcasse e vengono, quindi, a loro volta avvelenati dai resti degli animali uccisi. Il veleno viene sparso sotto forma di bocconi di carne o altri alimenti appetibili per gli animali, oppure inserito all’interno di carcasse di animali abbandonate sul terreno. Molte sono le sostanze tossiche utilizzate per confezionare i bocconi avvelenati, alcune reperibili in commercio e altre reperibili clandestinamente. Fra le varie tipologie di esche in cui possiamo imbatterci non bisogna sottovalutare quelle che contengono chiodi o schegge di vetro. 
 
Perché l’unità cinofila funzioni al meglio è fondamentale che si crei una solida alleanza e reciproca comprensione tra cane e conduttore, attraverso un percorso di training che ha una durata variabile a seconda dell’età del cane e dalla formazione del conduttore, e può durare anche 12 mesi nel caso di un cucciolo. Una volta individuato un boccone o una carcassa avvelenati, i cani ne segnalano la posizione al conduttore, sedendosi a una certa distanza dall’esca. A questo punto si procede alla raccolta e alla repertazione dei campioni, che vengono analizzati e costituiscono il punto di partenza delle indagini investigative, con il coinvolgimento delle autorità sanitarie e giudiziarie.
 
Dall’avvio dell’attività sul campo della Unità Cinofila Antiveleno, nel novembre del 2021, Sole e il suo conduttore hanno effettuato 5 interventi a seguito di segnalazioni e/o ritrovamenti di esche e/o carcasse di animali, 6 interventi sistematici di tipo preventivo, 3 momenti di formazione cane-conduttore e 3 attività formative nelle scuole. 
 



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