Messa alla prova, una seconda chance

Si è tenuto questo lunedì, alla Sala Consigliare di Sabbio Chiese, un incontro dedicato ai risultati ottenuti dalle attività socialmente utili dei ragazzi in messa alla prova; organizzato dall’ Amministrazione Comunale in collaborazione con la cooperativa sociale Area e Il Calabrone, con il progetto AlfaOmega e il patrocinio del Comune.

Serata aperta dall’intervento dell’Assessore alle Politiche Sociali Monica Giori: “Viviamo in una società in cui i minori sono fragili e possono commettere errori senza essere consapevoli di quello che stanno facendo. E` fondamentale la presenza di istituzioni volte ad aiutarli”.

Aurelio Bizioli, presidente della Cooperativa Area, continua: “Ad attività illegittime e illecite siamo tutti soggetti, è facile cadere in queste cose. Investire sui minori non è semplice altruismo, è la capacità di guardare oltre e aiutarli a crescere per risolvere i problemi del futuro. Gli interventi fatti in area adolescenziale hanno economicità e vantaggi impareggiabili”.

L’obiettivo dell’attività è quindi quello di accompagnare i minori autori di reato a fare esperienze buone e significative in aziende, o altri posti di lavoro, in cui possono essere aiutati; la messa alla prova è un’opportunità.

“A volte c’è bisogno di tempo per aiutare i ragazzi – afferma Roberta Ghidelli, Direttrice degli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni di Brescia (USSM) – serve accentrarsi sul minore, lavorando con lui e con la sua famiglia. La devianza minorile deriva da una situazione che ha interrotto il percorso “evolutivo” del minore ed è spesso causata dal non essere seguiti, da una serie di fallimenti e deficit con il mondo adulto”.

Ne deriva un appello al territorio, che deve contribuire, sia a livello pratico che sociale, per permettere la reintegrazione dei ragazzi nella vita di tutti i giorni.

“Queste esperienze non possiamo farle da soli, abbiamo bisogno di una comunità in grado di ospitarli, una comunità ricca e solida per dargli dei punti di riferimento, per restituire ai ragazzi un’immagine diversa… La realtà territoriale deve essere più vivace possibile”.

Sicuramente interessanti sono le esperienze dei ragazzi, che vengono raccontate da loro stessi in un video mostrato a metà serata, in cui una frase spicca su tutte: “I ragazzi non sono i reati che hanno commesso, sono molto di più”.

Riscatto, maturazione, cambiamento, responsabilità, un futuro migliore: queste sono solo alcune delle parole e tematiche citate dai ragazzi redenti che, dopo aver beneficiato dell’aiuto della cooperativa, si sono trovati in una situazione migliore.

Stefano Cremaschini e Arianna Fregoni, entrambi educatori, aggiungono: “Questi ragazzi non sono abituati a fare, ma spesso perché proprio non sanno fare, perché nessuno ha mai dato loro la possibilità; ma sono capaci di dare e di ricevere, di acquisire competenze e questo ha una ricaduta molto importante sul territorio. Ora hanno la possibilità di confrontarsi degli adulti credibili – e continuano – Questi ragazzi sono la comunità di domani e dobbiamo prenderci cura anche di loro. E` doveroso per le associazioni che ospitano questi ragazzi dare loro una possibilità in più perché, anche se all’inizio può essere difficoltoso, può rivelarsi arricchente”.

Un incoraggiamento rivolto alle diverse realtà del territorio, dai semplici negozi alle associazioni, per permettere ai ragazzi di collaborare (con assicurazione pagata dal progetto e la piena disponibilità degli educatori) alle attività lavorative e occupazionali proposte.

L’incontro termina con la lettura, da parte di Giacomo Gamba, di un’esperienza locale.

Una serata che ha fatto riflettere molto sulle risorse del paese, risorse che, spesso, vengono sottovalutate.