Le cose ultime e l'attualità della Chiesa

Una piacevole serata estiva quella andata in scena domenica sera al santuario della Rocca di Sabbio Chiese, con il secondo appuntamento della rassegna Cult-cura, organizzata da Biùcultura.

Ospite d’eccezione Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, da cui è stato allontanato nel 2020 su indicazione della Santa Sede e proprio nei giorni scorsi ha aperto insieme ad altri sei confratelli Casa della Madia, nella campagna di Albiano d’Ivrea, in provincia di Torino.

Fratel Enzo ha presentato il suo ultimo libro “Cosa c'è di là. Inno alla vita” (Il Mulino), sollecitato dalle domande di Francesco Alberti, giornalista del Giornale di Brescia.

A portare i saluti il vicesindaco di Sabbio Chiese, nonché assessore alla Cultura di Comunità montana, Claudio Ferremi, e il presidente di Biùcultura, Fabio Gafforini, direttore artistico della rassegna.

Gremito il sagrato del santuario, con presenze da vari paesi della Valle Sabbia: tante le persone impegnate nel mondo delle parrocchie valsabbine.

Il tema affrontato nel suo libro è quello della morte e cosa ci aspetta dopo nella prospettiva cristiana, ma è anche un invito a vivere in pienezza la propria vita in attesa di questo appuntamento ineludibile.

L’occasione è stata anche quella per chiedere alcune riflessioni sull’attualità della Chiesa. Queste le sue sottolineature: la fatica ad incontrare il mondo giovanile e l’allontanamento delle donne che si è verificato negli ultimi anni. Da lui anche delle ipotesi sul futuro della Chiesa in Italia e in Europa: resterà un piccolo gregge?