18 Gennaio 2008, 00.00
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Proposte

Riscossa energetica italiana in sette punti

Sette punti per rimettere in sesto l’Italia, con l’obiettivo di dare risposta alla carenza energetica che assale il Paese. E’ quanto Massimiliano Amolini propone ai lettori di vallesabbianews. Pubblichiamo volentieri.

Sette punti per rimettere in sesto l’Italia, con l’obiettivo di dare risposta alla cronica carenza energetica che assale il Paese. E’ quanto Massimiliano Amolini propone ai lettori di vallesabbianews. Pubblichiamo volentieri nella speranza di avviare una discussione costruttiva.

Avete visto che casino c’è in Italia!
Secondo il mio modesto parere basterebbe mettere in atto sette punti per rimettere questo Paese tra i grandi del mondo, ed invece se non cambiamo ora, finiremo un Paese antenato e vampiro verso se stesso.
Pensa se la Francia e la Svizzera tagliassero l’energia elettrica e la Russia il gas. Sarebbe una catastrofe.
I sette punti sono da mettere in atto ora e non fra qualche anno, perché sarà troppo tardi.
Dico questo perché i signori del “no” saranno obbligati ad accettare il volere del popolo.

I PUNTI:
  • Costruire quattro grandi centrali nucleari di ultima generazione: due al nord, una al centro, una al sud. In Italia si è fatto il referendum per il nucleare sull’onda del disastro di Chernobyl, ma nessuno ha detto che quella era una centrale di prima generazione, sprovvista del doppio contenitore di sicurezza – cosa obbligatoria secondo la legge europea - in modo da ridurre praticamente a zero la fuori uscita di radiazioni. C’è chi giustamente ha paura, ma non calcola che questo pericolo (immaginabile) c’è già: abbiamo le centrali nucleari sul confine e in caso di disastro in pochi minuti le radiazioni ci colpirebbero. Tanto vale costruirle qui! Per le scorie nucleari (se non erro) ho letto che dei ricercatori hanno trovato il sistema di riutilizzarle e quindi azzerarle.
  • Praticare una manutenzione generale all’acquedotto nazionale.
  • Costruire come in Germania molti depuratori per le acque di scarico.
  • Costruire impianti di dissalazione dell’acqua marina, in modo da usare l’acqua potabile dell’acquedotto per l’uomo e quella dei dissalatori per l’agricoltura.
  • Praticare con metodo capillare la raccolta differenziata dei rifiuti.
  • Costruire ogni 500.000 abitanti un termovalorizzatore per i rifiuti. Con il calore sviluppato riscaldare le strutture pubbliche e le ceneri trattarle e farne concime per l’agricoltura.
  • Incentivare il riciclaggio usando il metodo tedesco (es. il grande impianto di Augusta “Germania”).
Queste (secondo me) sono le fondamenta sicure per l’edificio Italia.
Purtroppo, certa gente non capisce che le energie rinnovabili non produrranno mai l’energia di una centrale nucleare, e per stare al passo con il resto d’Europa occorre disporre di molta energia.
Anche il giusto controllo dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti sono componenti fondamentali per un Paese.
Certo tutto questo ha il suo costo, ma con gli anni viene tutto restituito.
Fatto questo, le riforme si pensano più serenamente e soprattutto senza toccare il portafoglio ai cittadini.
Un saluto cordiale a tutti,

Massimiliano Amolini.


Massimiliano Amolini è uno dei nostri inviati speciali.
Da 17 anni controlla solo i movimenti degli occhi e con quelli ha imparato a navigare in internet e a scrivere.
Gli abbiamo chiesto di farlo anche per nostro conto e di offrirci il suo preziosissimo punto di vista sul mondo. Questo è uno dei suoi contributi.


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