Sulla Gazzetta Ufficiale del 14 settembre 2010 (Serie Generale n. 215), è pubblicata la Direttiva che stabilisce le modalità per la presentazione di progetti sperimentali di volontariato per il bando della legge 266/91 relativo all’anno 2010.
I progetti possono essere presentati da singole Organizzazioni di Volontariato o congiuntamente da più organizzazioni, entro il 18 ottobre 2010.
In considerazione della proclamazione del 2010 quale Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale e dell’anno 2011 quale Anno europeo delle attività di Volontariato che promuovono la cittadinanza attiva, i progetti per l’annualità 2010 dovranno riguardare i seguenti ambiti d’azione:
1) Anno Europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale
- Identificazione e prevenzione del disagio sociale.
- Individuazione, conoscenza e accompagnamento di soggetti a rischio di esclusione sociale (come ad esempio le persone senza dimora, i migranti e le persone con disabilità, ecc.).
- Individuazione e accompagnamento al fine di rafforzare e diffondere la visibilità e la conoscenza delle azioni e delle attività rivolte al contrasto delle povertà, con particolare riferimento alle seguenti aree tematiche: povertà alimentare, povertà derivante dalla mancanza di reddito e quindi da lavoro, ecc.
- Promozione di modelli riguardanti la partecipazione ed integrazione sociale in particolare delle persone con disabilità, delle persone senza dimora, degli anziani e dei migranti.
- Individuazione e promozione di azioni e modalità rivolte alla prevenzione del disagio minorile e giovanile.
2) Anno Europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva
- Individuazione e promozione di azioni e modalità rivolte alla prevenzione del disagio minorile e giovanile.
- Promozione e sviluppo della consapevolezza dell’identità nazionale ed europea, delle iniziative, dei dibattiti e delle riflessioni in materia di cittadinanza attiva europea e democrazia dei valori condivisi, storia e cultura comuni, grazie alla cooperazione all'interno delle organizzazioni di volontariato e di Terzo settore, nonché delle altre organizzazioni della società civile.
- Promozione di forme di volontariato che prevedano il coinvolgimento dei giovani, sviluppando in tal modo esperienze educative e formative, di partecipazione sociale e di integrazione giovanile, nonché la promozione della cittadinanza attiva e partecipata tra gli stessi giovani.
Le singole attività progettuali, negli ambiti d’azione prescelti devono essere impostate puntando al raggiungimento di uno o più tra i seguenti obiettivi:
1. Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale
- creazione e consolidamento dei legami sociali al’interno di aree urbane o extraurbane disgregate (ad esempio, per effetto di processi di mobilità residenziale in uscita o in entrata);
- arricchimento e miglioramento delle condizioni individuali e familiari di soggetti svantaggiati e vulnerabili, soggetti che vivono in situazioni di marginalità ed esclusione sociale, persone senza dimora, povertà estreme, ecc., sotto il profilo sociale personale, relazionale e professionale;
- agevolazione nell’espletamento di attività e nell’accesso e nella fruizione di servizi;
- sviluppo di politiche di pari opportunità, prevedendo azioni finalizzate alla prevenzione e/o al superamento di tutte le forme di discriminazione o maltrattamento anche in ambito familiare.
2. Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva
- promozione di iniziative di volontariato che prevedano anche attraverso il coinvolgimento delle altre organizzazioni di Terzo Settore, delle amministrazioni pubbliche, delle istituzioni scolastiche ed universitarie localmente attive, la partecipazione di soggetti di età compresa tra i 6 e i 28 anni;
- realizzazione di programmi di formazione e campagne di sensibilizzazione e informazione sulle iniziative di citta dinanza attiva e partecipata nelle quali sono coinvolti i giovani stessi.
Gli obiettivi indicati devono essere realizzati attraverso metodologie di intervento pilota e sperimentali, finalizzate alla messa a punto di modelli di intervento tali da poter trasferire e/o utilizzati in altri contesti terriotoriali.
Le disponibilità finanziarie ammontano ad euro 2.300.000.