Crescono spese ed entrate dei Comuni

Alla fine, almeno per i Comuni, i conti tornano. O quasi. Spese ed entrate di questi Enti locali, infatti, negli ultimi anni sembrano andare a braccetto. Perché se da una parte lo Stato toglie qualcosa ai Comuni, dall’altro il cittadino, suo malgrado, è costretto a compensare i mancati incassi con maggiori esborsi. Tant’è, dal 2002 al 2005, le spese dei Comuni sono cresciute del 15, 6 % (pari a 12.414 milioni di euro) e le entrate del 15, 3 % (una variazione assoluta che si traduce in 11.990 milioni di euro). Così le entrate rilevate nel 2005 arrivano a quota 90.589 milioni di euro, mentre le spese a 91.745 milioni di euro. Il saldo, seppur negativo, è stato nel 2005 di 424 milioni di €. L’inflazione, nello stesso periodo, è cresciuta del 6,9%.

E’ questa la prima istantanea scattata dall’Ufficio Studi della CGIA di Mestre per sintetizzare un dettagliato reportage sul bilancio dei comuni italiani che, sebbene non appaia troppo sconfortante, diventa con la lente d’ingrandimento utilizzata dagli esperti della CGIA di Mestre, una pellicola a tinte fosche che narra di fatiche e strategie in cui i protagonisti-vittime sembrano inevitabilmente essere sempre loro: i contribuenti.

Risulta fondamentale, in effetti, per la CGIA precisare che: “Sul fronte delle entrate dei Comuni i contributi e i trasferimenti sono calati del 20,4 per cento. Ciò che lo Stato sta riducendo i trasferimenti e, quindi, per pareggiare il conto i Comuni hanno aumentato, al netto della compartecipazione all’Irpef, del + 4,9 % le entrate tributarie”.

E tra i fermi immagine maggiormente significativi per raccontare e ‘contare’ i soldi in tasca dei comuni ci sono quelli che riguardano alcune delle voci da sempre più al centro delle polemiche nella cronaca contemporanea; si tratta degli stipendi per il personale e delle spese in conto capitale, vale a dire investimenti in opere, in beni mobili, attrezzature, “altre spese”, e rimborsi di prestiti.

Ebbene tra le spese correnti quella che fa riferimento al pagamento del personale è la più importante; l’incremento rilevato, in effetti, è il più alto: dal 2002 al 2005 la variazione è stata dell’ 8, 9 per cento, pari a circa 1.285 milioni di euro, per un totale di 15.715 milioni di euro spesi nel 2005 per il personale.

Tra le spese in conto capitale, invece, sono quelle per gli investimenti in opere ad avere il peso maggiore (18.873 milioni di euro); seguono poi le ‘altre spese’ in conto capitale (11.451 milioni di euro) e i rimborsi di prestiti (9.962 milioni di euro).

Merita infine una riflessione l’analisi riguardante le entrate in conto capitale; specialmente quelle che si riferiscono all’alienazione dei beni patrimoniali. Una voce che potrebbe essere una fonte di entrata assai più virtuosa, arriva appena a quota 2. 301 milioni di euro.

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