La scuola mette la «prima»

Da queste parti non succedeva da anni. E invece questa volta a Lavenone ce l’hanno fatta a formare una «vera» prima classe della scuola elementare con ben otto bambini.

Si tratta di un vero e proprio record, se si pensa che il resto della scuola primaria del paese è costituito soltanto da un’altra classe, più esattamente una pluriclasse formata complessivamente da 7 alunni di quattro età diverse.
Insomma, in tutto nell’istituto «Caduti per la patria» che si trova nel piccolo centro di montagna, 600 anime in tutto, gli scolari sono 15, più di un terzo gli stranieri, 2 le maestre in servizio.

Difesa con le unghie e con i denti, la piccola scuola è l’unica rimasta sul territorio comunale dopo che diversi anni fa era stata chiusa quella di Presegno, la frazione incuneata tra i monti che fanno da corona al capoluogo dispiegato nella zona di fondovalle. Presegno un tempo aveva una scuola e oltre duecento abitanti. Oggi i residenti sono rimasti meno di una ventina e quasi tutti sono ultrasessantenni.

Con orgoglio il sindaco Claudio Zambelli parla della sua scuola: «Grazie agli stranieri, negli anni scorsi siamo riusciti a salvarla - dice - e oggi le cose vanno meglio. Altrimenti avremmo dovuto andare con lo scuolabus a Vestone o a Idro».

Qui vivere la montagna conserva un suo fascino, una sua poesia, ma è anche sinonimo di fatica, sforzo, lavoro quotidiano. «Si fa presto a dire montagna, poi abitarci è dura, servirebbe un po’ più di sostegno da parte di chi decide. Ma è comunque la nostra vita e non potrebbe essere diversamente».

Fonte Giornale di Brescia

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