Un viaggio tra le santelle di Idro

Grazie al lavoro del “Gruppo Sentieri Attrezzati Idro 1995”, guidato da Sergio Rizzardi, le dieci santelle più importanti del paese sono state censite e raccontate in un opuscolo presentato nei giorni scorsi.

Redatto con il patrocinio del comune di Idro, l'opuscolo servirà anche a ricordare le molte santelle che, negli anni in cui l'idea di restauro conservativo era ancora lontana, furono abbattute e di cui rimangono solo alcune fotografie o l'indicazione su vecchie cartine.

Una menzione speciale la merita la santella della frazione Tre Capitelli, ai bordi della strada provinciale del Caffaro tra Idro e Anfo. Probabilmente di origine seicentesca – riporta Bresciaoggi - è divisa in tre nicchie con tetto a botte. Nella centrale è rappresentato Gesù crocifisso, ai piedi due anime dannate. A sinistra è rappresentato San Michele Arcangelo, patrono di Idro, e a destra San Pietro, protettore di Anfo.

Degna di nota anche la santella della località Rio, abbattuta da un camion e fatta ricostruire dagli abitanti della zona, ma sono certamente da ricordare anche quelle sulla chiesa di Santa Maria ad Undas e di via Castello, ricavata sul muro di un vecchio brolo.

Quella dell'edicola votiva che ritrae la Madonna all'altezza delle paratie, invece, è stata realizzata dopo che i tedeschi, durante la ritirata del 1945, pur avendo minato la strada in tre punti, riuscirono a far esplodere solo due cariche. Quella collocata dove oggi c'è il simbolo di fede non esplose, e la strada continuò a svolgere la sua funzione di collegamento con la bassa valle.

Nella foto la santella di via Fornaci