Lockdown, Dpcm vari e fantasia del pedale

L’obbligo di restare a casa del marzo scorso ha dato uno stimolo dal valore inestimabile a molti di noi: dover reinventare una routine, ragionare velocemente ed agire in fretta per trovare un nuovo modo per occupare il tempo.

I segni di questo modus operandi restano, e anche in questa occasione non è stato difficile reinventare l’uscita in bici del sabato: un amico, le nostre bici, e via per le strade del nostro paese, interpreti moderni dell’antica tradizione ciclistica del criterium, la corsa in circuito.

Gavardo è un paese abbastanza esteso e ha le due micidiali salite del Tesio e Monte Magno: quale migliore occasione per interpretarle una in fila all’altra? Nessuno sconfinamento, approdo nella zona rossa, non quella geografica, quella cardiaca dove il cuore pompa al 90-100% della sua capacità.

Enfant du pays, così chiamano in Francia i corridori che corrono sui luoghi di casa e oggi è stato così: una bella pedalata nel silenzio totale del lockdown, che riporta alla memoria il verso “abbaia la campagna” di Paolo Conte e permette di apprezzare i colori autunnali, andando a ridisegnare percorsi fantasiosi, mai banali e decisamente impegnativi.

Dunque scalata al Tesio, implacabile, seguita dalla salita al Magno, con andatura en danseuse per dirla alla francese, alzandosi sui pedali, e distraendosi solo per guardare la valle che si allontana, respirando libertà e programmando la prossima uscita.

Il Dpcm ci ha costretti ad un giro di 40 km, con un dislivello totale di 1200 metri, alla faccia di chi dice che il lockdown non è allenante!

Ecco il lato positivo del pandemonio: riscoprire il proprio paese, reinventare la propria giornata e perché no, anche il proprio colpo di pedale!

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