06 Maggio 2013, 09.12
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Energia

«A2A ne parli anche con noi»

di red.

Sindaci in rivolta per la decisione della multiutility di alienare cinque centrali idroeletteriche considerate "non strategiche" in Valle Sabbia e Valle Trompia. Minacciano di non rinnovare le concessioni

 
Cinque centrali idroelettriche che si affacciano sul Chiese, sul Naviglio e sul Mella — gli impianti di Pompegnino, Cogozzo, due di Prevalle e quello di Roè Volciano— potrebbero essere messe sul mercato da A2A che in un’ottica di bilancio sembra non le consideri strategiche. E da parte dei sindaci dei Comuni interessati è rivolta: «Non potete escluderci da una operazione di vendita che ci coinvolge direttamente senza fornire precisi impegni e garanzie sulla gestione e sul mantenimento delle centrali» hanno denunciato all’unisono Amilcare Ziglioli di Prevalle, Carlo Panzera di Vobarno, Emanuele Ronchi di Roè Volciano, Gianmaria Giraudini di Villacarcina e Massimo Ottelli di Sarezzo.

Un dissenso espresso in una lettera inviata ai vertici di A2A e al Comune di Brescia, socio di peso della multiutility.
Un patrimonio che produce 30 milioni di kilowattora, vale circa 40 milioni di euro e fa utili dai due ai tre milioni annui.
 
I timori interessano il fronte gestionale e quello ambientale insieme.
Il rischio è che le centrali vengano acquistate dai privati e che l’attenzione al territorio manifestata finora dal pubblico cambi o peggio ancora diminuisca.

La preoccupazione è stata raccolta dal consigliere comunale di Brescia Aldo Boifava (Pd), promotore di una mozione ad hoc presentata in Loggia: «A2A non può prescindere dal parere dei sindaci — dice —. Vendere sarebbe sbagliato».
L’asso che si riservano di calare i Comuni è il rinnovo della concessione — in scadenza per quasi tutte le centrali — di competenza loro. In cambio della firma le amministrazioni locali potrebbero pretendere il mantenimento degli standard di compatibilità e valorizzazione ambientale nella gestione degli impianti e delle opere idrauliche collegate.
Fonte: Beatrice Raspa da Quotidiano.net
 
A Prevalle:
La Centrale sul Chiese è costituita da gruppi di produzione turbina/alternatore con una potenza installata complessiva di 2.040 kW.
L'energia media prodotta in un anno è di 9 GWh.
La Centrale sul Naviglio è costituita da un gruppo di produzione turbina/alternatore con potenza di 900 kW che consente di produrre mediamente 4 GWh all'anno.
 
A Cogozzo:
Acquisita nel 1993 è stata sottoposta a lavori di completo rifacimento delle opere di presa, della vasca di carico e del fabbricato centrale.
A seguito di tali lavori è stato installato un gruppo di produzione turbina/alternatore della potenza di 909 kW che consente una produzione annua di circa 4 GWh.

A Roè Volciano:
E' un impianto dotato di un gruppo produzione turbina/alternatore della potenza di 2.333 kW.
La produzione media annua di elettricità è pari a circa 12 GWh.
 
A Pompegnino di Vobarno:
Il gruppo turbina/alternatore installato in questa centrale ha una potenza di 2.265 kW e la produzione media annua di energia elettrica è di 8,5 GWh


Commenti:
ID31577 - 06/05/2013 10:27:39 - (bob63) - Vergogna

Com' possibile che beni cos strategici vengano svenduti o sottoutilizzati, siamo nell'era green e questi chiudono le centrali idroelettriche, mi suona tanto di bustarelle.Speriamo che qualcuno indaghi.

ID31585 - 06/05/2013 13:39:24 - (panta_rei) - Ci sono...

privati che costruiscono centrali idroelettriche sfruttando ogni rigagnolo delle nostre e altrui valli, cercano di collocarle persino nei parchi naturali e questi nostri sottili strateghi vogliono svendere a privati 38,5 Gw e due, tre milioni di euro di utili. Faccio fatica a trovare l'utilità di questa operazione per l'azienda A2a, ma, probabilmente come ipotizza bob63, ci sarà. Ciaociao

ID31591 - 06/05/2013 16:29:11 - (genpep) -

su A2a rimango del mio parere. sono d'accordo con voi. probabilmente guadagnano di più con l'acqua potabile, ai prezzi che sappiamo, degli acquedotti scippati alle nostre valli. p.s.)a proposito, fatto il referendum quando ce li rendono?

ID31594 - 06/05/2013 17:54:39 - (Capitano) - A2A ha un piccolo problema.. il suo capo.

o meglio i suoi capi, vale a dire gli azionisti. Agli azionisti non interessa molto se uno specifico segmento dell'azienda produca profitto. Ciò che importa davvero è l'utile. Meglio ancora se stacca un dividendo. Che poi lo produca con il management dell'azienda o con la svendita di assets poco importa (Telecom docet). Questa signori è finanza non l'economia.

ID31595 - 06/05/2013 18:11:35 - (Capitano) - :D:D coincidenza incredibile

guardando ora il blog di Grillo becco l'articolo di oggi sulla privatizzazione del Monte dei Paschi. Consiglio la lettura per chi è desideroso di capire come hanno distrutto una banca pubblica tra le più ricche d'Europa privatizzandola. La coincidenza è che a un certo punto l'autore dice "Telecom docet" :D A2A mi sembra stia seguendo quel sentiero. Spero di sbagliare..

ID31605 - 06/05/2013 23:22:42 - (Giacomino) - No capitano

non ti stai sbagliando.

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