06 Luglio 2013, 07.00
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Energia

Cinque centrali A2A agli svizzeri di BKW

di c.f.

Un'altra fetta del comparto produttivo valsabbino passa in mano svizzera. Cinque impianti idroelettrici sono stati ceduti dalla multiutility per ripianare i suoi debiti

 

Le preoccupazioni espresse dei sindaci dei comuni interessati non hanno scalfito il proposito di A2A di cedere le cinque centrali idroelettriche sul Chiese, sul Naviglio e sul Mella.

La multiutility ha infatti accettato l’offerta da parte del gruppo svizzero BKW per l'acquisizione della propria controllata al 100% Chi.Na.Co, proprietaria dei cinque piccoli impianti idroelettrici ad acqua fluente, dislocati sul Chiese (a Pompegnino di Vobarno, Roè Volciano e Prevalle), sul Naviglio Grande Bresciano (sempre a Prevalle) e sul Mella (a Cogozzo di Villa Carcina).

L'offerta prevede un prezzo di 38 milioni di euro, cui potrebbero aggiungersi ulteriori 1,6 milioni al verificarsi di alcune condizioni entro il prossimo anno. Gli impianti nel 2012 hanno prodotto 37 GWh di energia elettrica, con ricavi di circa 4 milioni di euro e un Ebitda di 3,1 milioni.

A2A ha giudicato migliore l'offerta di BKW «non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista della continuità della gestione industriale degli impianti ceduti, tenuto conto del contesto territoriale in cui essa viene svolta».

Un messaggio rivolto proprio ai Comuni in cui si trovano le centrali. Gli amministratori temevano, con l’ingresso di un operatore privato, una minore attenzione nei confronti delle centrali e dei canali di pertinenza.

BKW è un primario operatore internazionale del settore, con oltre 3000 dipendenti e direttamente presente in Italia da più di 13 anni. La società bernese possiede e gestisce in Lombardia già otto centrali idroelettriche ad acqua fluente attorno al lago d’Iseo, per una potenza installata di 42 MW. Nel 2011 ha acquistato cinque piccole centrali in Val d’Aosta per una potenza installata complessiva di 8 MW. Con l’ultimo acquisto, BKW accresce ulteriormente la sua presenza nella Penisola.

Con questa cessione, A2A prosegue la propria azione di razionalizzazione del portafoglio industriale e di riduzione del debito, in linea con quanto previsto nel Piano Economico Finanziario 2013-2015.



Commenti:
ID33742 - 06/07/2013 07:50:13 - (Giacomino) - Se realtà che sono in grado

di produrre reddito finiscono sempre in mano a non italiani, all'Italia cosa resterà?.

ID33745 - 06/07/2013 09:15:57 - (Aldo Vaglia) - ottima domanda Giacomino.

A noi italiani restano i rifiuti da bruciare in un inceneritore vecchio di 40 anni che al tempo della sua realizzazione aveva qualche senso logico e oggi e' una bomba ecologica. Tutti i comuni che si fanno belli con lucchetti e differenziata conferiscono a questo inceneritore materiale energetico e riciclabile sotto forma di rifiuto. A quando il rifiuto di queste logiche?

ID33746 - 06/07/2013 09:24:24 - (fra) -

La povera italia di questo passo diventer una colonia schiavizzata dell' Europa e della Germania....... Da noi mille leggi, vincoli e tasse che bloccano completamente l'economia del paese e lo stanno portano sull'orlo del baratro.... mentre gli altri stati vengono in italia a fare " affari d'oro"....

ID33754 - 06/07/2013 12:53:45 - (Ernesto) -

ma chi vende????sono sempre imprenditori italiani,che come vedono un mucchietto di soldi cedono subito!!alla faccia del made in italy, o del vecchio ORGOGLIO imprenditoriale!!le cose che creavano nel paese una volta tipo la FALCK??coperative alimentari,centri sportivi,case di riposo,case per gli operai, e centinaia di altre cose che non elenco e che tutti sanno!!e adesso gli impreditori moderni cosa fanno per la collettivita^????

ID33755 - 06/07/2013 13:21:42 - (genpep) -

ma A2a quanto ha pagato per far sue quelle centrali? ha fatto come con gli acquedotti che son divenuti suoi dall'oggi al domani senza spendere una lira e con il beneplacido dei politici locali? quell'azienda "privata" che opera con beni pubblici e li vende quando gli fa comodo da chi è autorizzata? dai partiti che si spartono gli utili? non credo dai cittadini proprietari dei beni che quei signori si sono appropriati e che si trovano tartassati da bollette sempre più pesanti per pagare i megastipendi di pseudomanager che rispondono solo a sè stessi.

ID33756 - 06/07/2013 13:31:31 - (Giacomino) - Che

tristezza.

ID33758 - 06/07/2013 14:18:04 - (Capitano) - Ricordiamo che

i principali azionisti di A2A (nata dalla fusione delle municipalizzate AEM e ASM) sono il Comune di Brescia e il Comune di Milano (possessori del 55% circa) che eleggono 12 dei 15 consiglieri.. Quindi direi che il peso della decisione è in carico principalmente ai 2 Comuni. E siccome a capo dei comuni indovina chi c'è? eh già la solita politica. Si fa presto a capire chi dunque chi manovra le decisioni. Fa inoltre piacere sapere che i 2 Comuni, invece che investire nei loro territori investano in Montenegro, Grecia o Spagna. Ma si sa: la globalizzazione, la liberalizzazione del mercato, il "ce lo chiede l'Europa...". Apriamo gli occhi e mandiamoli tutti a casa prima che sia tardi. Sono una vergogna

ID33767 - 06/07/2013 16:47:24 - (Granma) -

come sempre stiamo qui a far chiacchiere da bar ma non muoviamo un dito

ID33770 - 06/07/2013 17:15:54 - (Ernesto) -

granma hai ragione!!per smuovere gli italiani dovrebbero annunciare la chiusura del campionato di calcio,,,,allora si vedresti tutti in piazza,(o quasi tutti) come in turchia o in egitto!!!ma per il resto...........

ID33775 - 06/07/2013 21:02:52 - (Capitano) - Granma, le chiacchere servono..

se servono a mantenere alta l'attenzione e l'interesse per la cosa pubblica.. Si deve svolgere l'azione di informare la gente, ed espriemere i propri pensieri, affinchè si smuovano le coscienze e si torni (o si inizi) a esprimere un voto politico per chi ha nei propri interessi gli interessi della collettività! Se vince l'astensionismo, perdiamo tutti.. O comunque vincono i soliti pochi.

ID33781 - 07/07/2013 04:40:40 - (Dolcestilnovo) -

Eccoli qua i risultati di 30 anni di politica oscena. Ma io spero nella derattizzazione operata da madre natura

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