Ricorso al Tar per vizi di forma

Sul progetto del nuovo depuratore del Garda, e in particolare sulla Conferenza dei servizi promossa dal commissario-prefetto Attilio Visconti, graverebbe una serie di vizi di forma che mina la validità dell'esito del procedimento.

E' quanto dichiarato da Gianluca Bordiga, referente della Federazione del tavolo delle associazioni del fiume Chiese, che con le associazioni Amici della Terra, Pescatori Alto Chiese e Circolo Legambiente di Montichiari lo scorso 30 novembre ha notificato al Tar un ricorso per impugnare la conferenza dei servizi preliminare aperta il 22 settembre da Visconti e conclusa il 5 ottobre, dando così avvio alla fase finale di progettazione dei due impianti per la depurazione del lago di Garda da realizzare a Gavardo e Montichiari.

Anche sei cittadini di Montichiari hanno presentato un identico ricorso, proprio lo stesso giorno.

I nove motivi che stanno alla base delle istanze dei comitati sono stati esposti nel corso di una conferenza stampa. Tra questi, come riporta il Giornale di Brescia, le modalità di svolgimento della conferenza, che “ha negato nei fatti alle Amministrazioni partecipanti di potersi esprimere sul progetto di fattibilità e, in particolare sul tracciato dell’opera.

Progetto la cui scelta non sarebbe avvenuta da parte dell’organo competente, ossia l’Ufficio d’Ambito, ma, illegittimamente, dal commissario. Mancherebbe inoltre anche la Vas, la valutazione di impatto ambientale.

Al Tar di Brescia non è stata chiesta la sospensiva, quindi il procedimento va avanti. Il tribunale di via Zima, è la previsione, si esprimerà non prima di tre/ cinque anni”.