Il fronte del Chiese prepara il ricorso

Mentre la questione del depuratore del Garda arriva sui tavoli di Bruxelles, a Brescia i sindaci dell’asta del Chiese sono sempre più determinati a dare battaglia al folle progetto.

I comuni di Gavardo, Prevalle, Muscoline e Montichiari hanno dato mandato a un legale di predisporre il ricorso contro la nomina del Commissario straordinario.

L’obiettivo - anche se i tempi sono stretti - è quello di riuscire ad ottenere una sentenza di sospensiva entro il 22 settembre, data nella quale si chiuderà la raccolta delle osservazioni della Conferenza dei servizi.

“Quel che noi contestiamo - spiega il sindaco di Gavardo Davide Comaglio dalle pagine del Giornale di Brescia - non è il commissario-prefetto, ma la sua nomina che non ha tenuto conto del percorso fatto. Per tre anni ci siamo confrontati e scontrati. La mozione Sarnico era riuscita a trovare una soluzione condivisa che avrebbe spento ogni polemica.

Rispondeva al principio che i depuratori vanno realizzati nei territori che vanno a servire, come si è sempre fatto a Brescia.
Invece si è ribaltato tutto da un giorno all'altro,solo perché a un ministro (Mariastella Gelmini, ndr) non sta bene”.

Certo, anche nel caso di Lonato i reflui verrebbero scaricati nel Chiese, ma mentre con l’ipotesi di Gavardo e Montichiari non ci sono alternative - spiega Comaglio - per Lonato si potrebbe lavorare su altre soluzioni, sfruttando anche i canali irrigui senza necessariamente scaricare nel fiume.

In foto il sindaco di Gavardo Davide Comaglio e il sindaco di Prevalle Damiano Giustacchini durante il loro intervento alla protesta di sabato scorso in città