Tagli ai Comuni, un «cahier de doléance»

I risparmi alla spesa pubblica dello Stato, per rientrare nei parametri europei, nell’arco degli ultimi anni è caduta principalmente sulle spalle delle amministrazioni periferiche, in particolare i Comuni.

Scorrendo la tabella dei Municipi bresciani, i dati lasciano di stucco. Dal 2010 al 2015 il calo dei contributi raggiunge percentuali irreali, con Amministrazioni che - addirittura - hanno subito tagli superiori a1100%. In re-altà, questo dato va «contestualizzato»: per erogare i fondi ai Municipi, lo Stato attinge dal Fondo comunale di solidarietà, che ridistribuisce (secondo il principio della perequazione), denari che sono già dei Comuni, ovvero, trattenute sull'Imu.

Un esempio pratico chiarirà al meglio la situazione. Prendiamo Gavardo: nel 2010 ha ricevuto dal Governo oltre 1.943mila di euro, scesi a poco più di 948mila nell'anno in corso. Ma di questi 948mila, 85mila arrivano dal Fondo di solidarietà. Quindi, rispetto a cinque anni fa, mancano all'appello 1.846mila euro.

A qualcuno è andata anche peggio: ad esempio Idro che nel 2010 riceveva da Roma 414mila euro e nel 2015 invece ne ottiene 247mila. Peccato però che per alimentare il Fondo di solidarietà ne abbia versati 248mila. Bisogna aggiungere altro?

Ma non è solo la mancanza di fondi che lamentano i sindaci: c’è anche una normativa di bilancio che varia di continuo, non sempre facile da capire e da attuare, che rende sempre più complessa la gestione dell’amministrazione locale.
A ciò si aggiunga anche l’incertezza dell’ammontare dei fondi a disposizione, che non consente una programmazione pluriennale delle opere.
Inoltre i trasferimenti statali per il 2015 sono giunti a ottobre, e nemmeno per intero. Parliamo infatti dell’80%, una piccola grande beffa che finisce per innestarsi in una situazione già critica per le amministrazioni comunali.

Il risultato è che, specie nell’ultimo anno, molti Comuni si sono limitati alla gestione ordinaria dell’attività comunale, limitandosi con tagli e razionalizzazione delle risorse a fornire i servizi già esistenti,  senza poter realizzare opere.

In allegato riportiamo la tabella di comparazione con i tagli ai Comuni della Valle Sabbia e del Distretto sanitario 12.