Sette casi di salmonella

Sette casi di salmonella, quelli certificati in Valle Sabbia nei giorni scorsi.
Per risalire alle cause sono in corso dei controlli su un ristorante nella zona della Conca d’Oro, su un produttore di salumi e su un macello che opera nella Bassa, perché c’è il sospetto che ad essere contaminati possano essere stati dei salumi.

Abbiamo sentito il conduttore dell’azienda agricola che, interessato della vicenda dai ristoratori suoi clienti, prima ancora di essere interpellato da Ats, ha attivato una “sospetta non conformità”, chiedendo che venissero prelevati dei campioni presso la sua attività:

«Al momento abbiamo solo i risultati dei tamponi effettuati sul laboratorio, che sono risultati negativi – afferma il produttore -. Siamo in attesa delle analisi effettuate sui salami, mentre ancora devono essere visitati i maiali in allevamento, che però non sembrano presentare sintomi della malattia. In diciotto anni di attività sarebbe questo il primo caso che mi capita».

Ats, in via precauzionale, pur consentendogli di continuare con la produzione di salumi, ne ha sospeso la vendita e chiesto di ritirare il centinaio di salami dello stesso lotto che già erano stati venduti:

«Gli ispettori mi hanno detto che nel mio laboratorio “si può mangiare in terra, il problema della salmonella certo non è qui” e mi hanno comunque lasciato aperto lo spaccio.
Solo col salame sono fermo nelle vendite e spero, per limitare il danno di immagine che già sto subendo, che questa vicenda venga chiarita al più presto».

«Se qualcosa risulterà dalle analisi sarò pronto ad assumermi le mie responsabilità, certo mi sembra strano che in ristorante nel quale si ritrovano centinaia di persone e tutte mangiano lo stesso cibo, solo in pochi si siano sentiti male».