Non solo zafferano

Commercio equo solidale, cooperazione internazionale, ma anche attenzione spasmodica per gli sprechi.

«Nel periodo della fioritura del crocus, fra ottobre e novembre, è necessario andare nel campo tutti i giorni, perché i fiori vanno colti nel momento in cui si stanno aprendo, la mattina presto, per non perdere il prezioso contenuto, entro sera bisogna tostare gli stami e mettere da parte il poco zafferano ricavato – ci spiega Chiodo –. Alla fine ci ritroviamo con un mucchietto di petali che è un peccato buttar via».

La soluzione? «Abbiamo provato ad inserirli come elementi decorativi nella carta riciclata, stiamo cercando di capire se possono in qualche modo essere utilizzati in cucina – aggiunge -. Quanto ai crocus palestinesi, che sono molti più di quelli valsabbini, una volta svuotati vengono consegnati a Betlemme ad una tribù di beduini che si mantiene tingendo la lana con colori naturali.
Non avevano il viola, che riescono benissimo a recuperare dai nostri fiori».

Chi si reca in Terrasanta e trova le statuine del presepe ricoperte di lana viola, insomma, sappia che l’idea è maturata in Valle Sabbia.