Il sistema Valle Sabbia tra locale e globale

Solo territori coesi, solidali al loro interno e in grado di configurarsi come “sistemi” sarebbero in grado di perseguire, in maniera simultanea e con successo, gli obiettivi di una crescita economica quantitativa e qualitativa, di tutela degli equilibri ecologici e di valorizzazione delle risorse sociali.

In questo quadro, un ruolo chiave sarebbe svolto da politiche locali di coesione flessibili e capaci di fare sintesi tra le varie e specifiche esigenze di un territorio, attente alle preferenze e alle esigenze locali ma anche in grado di coordinarsi con le politiche dei livelli superiori.

In questa fase caratterizzata da profonde trasformazioni economiche, da accentuate specializzazioni settoriali, da individualizzazione sociale e dalla crisi dei sistemi di protezione tradizionali l’apertura di un confronto sullo stato della coesione territoriale e della “solidarietà interna” dell’area valsabbina potrebbe rappresentare un’occasione strategica per riflettere sulla sua capacità di pensarsi ancora come un “sistema” e di delineare strategie locali condivise di crescita per il prossimo futuro.

Le diverse specializzazioni economico-produttive valsabbine, la variabilità delle caratteristiche geo-morfologiche del territorio, la contrapposizione tra aree centrali-aree periferiche e tra poli di attrazione-centri deboli, le differenze d’area tra alta-media-bassa valle, il mix locale tra stato (enti locali) - mercato (soggetti industriali) - terzo settore (associazionismo) sono solo alcuni tratti specifici che nella loro eterogeneità richiedono di essere ripensati alla luce delle dinamiche in atto, e inseriti in un modo nuovo e unitario e di intendere lo scenario locale.

Nei prossimi anni, la Valle Sabbia, per continuare a pensarsi in termini di “sistema” caratterizzato da livelli crescenti di coesione territoriale, dovrà recuperare la capacità di promuovere una visione d’insieme del territorio e del proprio futuro.
L’accrescimento della coesione territoriale potrà scaturire: dalla costruzione di una visione comune, dalla ricomposizione dei molteplici interessi e valori in funzione della costruzione di un ordine sociale condiviso; dal ruolo dei soggetti sociali intermedi per l’esercizio partecipato della rappresentanza; dalle partnership tra organizzazioni privato-sociali e istituzioni pubbliche per trovare risposte efficaci ed innovative ai bisogni emergenti. In caso contrario, appare concreto il rischio di una frammentazione e di un indebolimento dei legami intra-territoriali.